Arriva un draghiano di ferro al vertice di Cassa Depositi e Prestiti (CDP): è Dario Scannapieco, già nella rosa dei candidati al Tesoro lo scorso febbraio. Biografia e curriculum: ecco tutto quello che c’è da sapere sul nuovo amministratore delegato di Via Goito.
Chi è Dario Scannapieco?
L’interrogativo segue il ribaltone di Mario Draghi, che con l’ultimo giro di nomine ha ridisegnato i vertici di due asset chiave del paese, Ferrovie dello Stato (FS) e Cassa Depositi e Prestiti (CDP). A capo di quest’ultima, snodo fondamentale per la realizzazione del Pnrr, il presidente del Consiglio ha nominato proprio Scannapieco, già tra i candidati per il Tesoro lo scorso febbraio. Biografia e curriculum: ecco tutto quello che c’è da sapere.
Chi è Dario Scannapieco: biografia e cv
Nato a Roma nel 1967, Scannapieco si è laureato in economia alla Luiss ed ha poi conseguito un master in business administration ad Harvard, lavorando anche per due anni alla Sip. Nel 1997 la prima chiamata delle istituzioni, o meglio, di Mario Draghi: è stato infatti proprio l’ex numero uno della BCE, al tempo dg del Tesoro, a scegliere Scannapieco per il suo team di consulenti.
Da lì, poi, la promozione a dg dell’area Finanza e Privatizzazioni nel 2002, sotto la regia dell’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Cinque anni più tardi, nel 2007, il salto verso le istituzioni europee, con la nomina a vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI) e, nel 2012, a presidente del consiglio di amministrazione del Fondo europeo per gli investimenti (FEI).
Manager-ponte tra programmazione e operatività, Scannapieco vanta una forte esperienza in materia industriale, strategica e istituzionale, e alla guida della BEI ha raccolto deleghe pesanti come i finanziamenti alle Pmi e alle midcap, i prodotti per investimenti in capitale di rischio, la cooperazione tra BEI e FEI e le operazioni di finanziamento in svariati paesi, da Israele alla Siria.
La nuova sfida al vertice di CDP
Ora, Scannapieco è chiamato a dare applicazione ai tanti progetti di rilancio che Draghi ha già delegato a CDP, finora guidata da Fabrizio Palermo: tra questi il coordinamento e la governance del Recovery Fund (221,5 miliardi all’Italia se combinato con il Fondo complementare), dossier come Autostrade e Open Fiber, la gestione dei 44 miliardi del Decreto Rilancio e la mobilitazione di Patrimonio Destinato.
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