Chi va in pensione tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022

Simone Micocci

24/12/2021

Pensioni: è arrivato il momento di dare uno sguardo ai requisiti per il 2022. Cosa cambia con l’addio di Quota 100 e la conferma della Legge Fornero.

Chi va in pensione tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022

Possiamo finalmente dare una risposta chiara e ufficiale alla domanda su chi può andare in pensione tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022. La Legge di Bilancio 2022, d’altronde, sembra essere ormai arrivata al testo definitivo, con importanti novità in tema di flessibilità in uscita.

Una vera e propria riforma delle regole per andare in pensione dovrebbe arrivare solamente nel 2023, con Mario Draghi che ha promesso ai sindacati di valutare dei possibili correttivi alla Legge Fornero, così da anticipare il collocamento in quiescenza di qualche mese o anno. I sindacati chiedono con insistenza di abbassare l’età pensionabile a 62 anni o comunque di consentire a tutti l’accesso alla pensione con soli 41 anni di contributi, indipendentemente da quella che è l’età anagrafica.

Nell’attesa di capire che direzione prenderà questo confronto, possiamo vedere chi può andare in pensione nel 2022 secondo quelle che sono le regole vigenti e confermate dall’ultima Legge di Bilancio.

Pensione con le regole della Legge Fornero nel 2022

Nel 2022, così come negli anni passati, la generalità delle regole per l’accesso alla pensione sono quelle dettate dalla Legge Fornero del 2011. Questo vale per le pensioni di vecchiaia e anticipate, per le quali i requisiti restano gli stessi di quelli in vigore nel 2021. Ne risulta che, dal 1° gennaio al 31 dicembre del prossimo anno per andare in pensione bisogna soddisfare i requisiti indicati nella seguente tabella:

OPZIONE REGIME DI CALCOLO DELLA PENSIONE REQUISITO ANAGRAFICO REQUISITO CONTRIBUTIVO REQUISITO ECONOMICO
Pensione di vecchiaia Misto 67 anni 20 anni ---
Pensione di vecchiaia Contributivo puro 67 anni 20 anni Assegno pari o superiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale
Pensione di vecchiaia contributiva Contributivo puro 71 anni 5 anni ---
Pensione anticipata Misto e contributivo puro --- 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne ---
Pensione anticipata contributiva Contributivo puro 64 anni 20 anni Assegno pari o superiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale
Quota 41 Misto e contributivo puro --- 41 anni ---

Per quanto riguarda Quota 41 bisogna però fare una precisazione: possono accedere a questa misura solamente coloro che sono lavoratori precoci in quanto hanno maturato almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento dei 19 anni. Inoltre, questi devono rientrare in una delle seguenti categorie: disoccupati, invalidi almeno al 74%, caregiver, lavoratori gravosi.

Quota 102

In alternativa alle regole dettate dalla Legge Fornero vi è una misura di flessibilità introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 in alternativa a Quota 100, la quale invece va in scadenza dal 1° gennaio (e vi potranno accedere solamente coloro che ne hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2021).

Quota 102 presenta un requisito anagrafico e uno contributivo: nel dettaglio, possono accedervi coloro che entro il 31 dicembre 2022 compiono i 64 anni di età e raggiungono i 38 anni di contributi.

Ape Sociale

Novità anche per l’Ape Sociale con la Legge di Bilancio, la quale viene confermata anche per il prossimo anno con gli stessi requisiti. Ad esempio, vi si può accedere a 63 anni di età, mentre i contributi richiesti variano a seconda della condizione in cui ci si trova:

  • disoccupati: 30 anni di contributi;
  • invalidi al 74%: 30 anni di contributi;
  • caregiver: 30 anni di contributi;
  • lavoratori edili e ceramisti (novità Legge di Bilancio 2022): 32 anni di contributi;
  • lavoratori gravosi, ai quali si aggiungono le nuove categorie individuate dalla commissione presieduta da Cesare Damiano, ex Ministro del Lavoro.

Opzione Donna

Possono andare in pensione nel 2022 anche le donne che entro la data del 31 dicembre 2021 hanno raggiunto i requisiti per l’accesso a Opzione donna, quali:

  • età anagrafica: 58 anni per le lavoratrici dipendenti, 59 anni per le lavoratrici autonome;
  • contributi: 35 anni.

In entrambi i casi, sia per le lavoratrici dipendenti che per le autonome, è però necessario accettare un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno di pensione.

Pensione disabili gravi

Gli invalidi civili con una percentuale d’invalidità almeno pari all’80% possono andare in pensione con molti anni di anticipo, a patto che questi abbiano comunque maturato i 20 anni di contributi richiesti dalla pensione di vecchiaia. Nel dettaglio, per gli uomini l’età anagrafica è di 61 anni, per le donne 56 anni.

Contratto di espansione

Confermato, fino al 2023, il contratto di espansione, lo scivolo pensionistico destinato ai lavoratori ai quali mancano non più di 5 anni al pensionamento. Nel dettaglio, viene data la possibilità alle grandi aziende, con almeno 100 dipendenti, di favorire l’uscita dal lavoro ai lavoratori a cui mancano non più di 60 mesi al pensionamento, facendoci carico del costo previsto e prevedendo nel contempo un programma di assunzioni con il quale agevolare il turn-over generazionale e di competenze.

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