La Cina affonda il colosso Didi in nome della sicurezza informatica

Violetta Silvestri

16 Luglio 2021 - 11:59

La Cina avanza determinata nella sua politica di controllo dei colossi quotati: in nome della sicurezza informatica è partita l’ispezione alla società Didi. E le azioni sono crollate.

La Cina affonda il colosso Didi in nome della sicurezza informatica

La Cina contro Didi: il colosso dei trasporti ha ricevuto i funzionari del Governo per una revisione della sicurezza informatica.

Non si placa, quindi, la strategia di stretto controllo da parte di Pechino sui big nazionali quotati anche a Wall Street.

Il timore di inondare i nemici di sempre Stati Uniti con dati sensibili degli utenti cinesi - in un clima di crescente tensione tra Pechino e Washington - sta spingendo la potenza asiatica verso una politica severa.

Intanto, la mossa cinese ha fatto crollare le azioni Didi nel pre-market USA: cosa sta succedendo?

Azioni Didi crollano: -7% dopo i controlli cinesi

Le azioni Didi hanno subito un tonfo di oltre il 7% nel pre-market USA di venerdì 16 luglio.

A dare la spinta al ribasso sono stati i funzionari di sette dipartimenti del Governo cinese che hanno visitato gli uffici del gigante per condurre una revisione della sicurezza informatica.

Questo mese, pochi giorni dopo la sua quotazione negli Stati Uniti, il principale regolatore del cyberspazio della Cina ha annunciato una stretta sul colosso dei trasporti con prenotazioni online.

Didi è stato costretto a smettere di registrare nuovi utenti e anche la sua app è stata rimossa dagli app store cinesi.

La Cyberspace Administration of China (CAC) ha affermato che l’azienda aveva raccolto illegalmente i dati degli utenti.

Il CAC e l’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato (SAMR), il principale regolatore antitrust, sono stati tra i sette dipartimenti che hanno visitato Didi per la revisione della sicurezza della rete.

La paura cinese è che l’enorme quantità di dati maneggiati da Didi cada nelle mani degli Stati Uniti grazie alle regole di controllo di Washington sulle società quotate.

Pechino avanza nella stretta alle big tech

La scorsa settimana, il CAC ha affermato che qualsiasi azienda con dati personali di oltre 1 milione di utenti deve presentarsi per una revisione della sicurezza informatica prima di un’IPO all’estero.

La nuova regola parte degli sforzi più ampi di Pechino per rafforzare le leggi sulla privacy e sulla protezione dei dati in una eterna lotta alla supremazia contro gli USA.

Didi è solo l’ultimo obiettivo della repressione della Cina sul settore tecnologico. L’anno scorso, i regolatori hanno ritirato quella che sarebbe stata l’IPO da record dell’affiliato fintech di Alibaba Ant Group. E le autorità hanno colpito il gigante con una multa di $ 2,8 miliardi all’inizio di quest’anno come parte di un’indagine anti-monopolio.

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