Il mondo ha una nuova guida: la Cina

Alessio Trappolini

09/05/2019

Nel giro di dieci anni gli Stati Uniti saranno relegati al secondo posto nello scacchiere economico globale. Quali sono le conseguenze del sorpasso della Cina sulla quasi ex prima economia mondiale?

Il mondo ha una nuova guida: la Cina

La Cina da diverso tempo non è più da considerare un mercato emergente.

Con queste parole Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS Wealth Management Italy, ha aperto i lavori della “Emerging Markets & China Conference” di oggi a Milano.

Entro il 2030 la Cina supererà gli Stati Uniti, relegando il Paese al secondo posto nello scacchiere economico globale. In realtà un sorpasso c’è già stato: utilizzando il metodo della parità del potere d’acquisto (PPA) emerge che dal 2013 l’economia cinese cresce più di quella a stelle e strisce.

In rosso la traiettoria dell’economia cinese; in giallo gli Stati Uniti e in azzurro la Germania. Fonte: Fondo Monetario Internazionale (IMF)

Il grafico del Fondo Monetario Internazionale (IMF) misura il Pil di un Paese a parità di potere d’acquisto, con questa metodologia si ottiene una misura più stabile nel tempo e indipendente dalle fluttuazioni dei tassi di cambio nominali.

La Cina cambia paradigma economico

Siamo abituati a pensare alla Cina come un Paese dall’economia orientata alla produzione di beni a basso costo e di qualità inferiore. «Niente di più sbagliato – argomentano gli esperti di UBS -: questo paradigma è stato vero sino agli anni 2007-2008. Successivamente alla crisi finanziaria globale la Cina sta ribilanciando la propria economia verso il settore dei servizi e della tecnologia». Da cosa dipende questo cambiamento?

Il governo cinese ha capito anzitempo che i ritmi forsennati di crescita sperimentati dal Paese nei primi anni 2000 non erano sostenibili a lungo. «Il rallentamento della crescita del Pil cinese è fisiologico», sostiene Ramenghi, per questo «il Paese ha spostato il suo focus economico verso trend considerati più potenti: non più edilizia e produzione di beni di consumo come in passato, ma tecnologia e servizi. Basti pensare che oggi la Cina ha superato gli Usa per numerosità di brevetti tecnologici ogni anno».

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