Il vertice virtuale tra Joe Biden e Xi Jinping ha attirato l’attenzione dei trader e i mercati asiatici hanno aperto gli scambi sottotono. I due leader riusciranno a trovare un’intesa?
I mercati oggi guardano ai colloqui virtuali tra Biden e Xi: USA e Cina troveranno un’intesa concreta per evitare conflitti, soprattutto commerciali?
Le azioni asiatiche sono miste e lo yuan è salito mentre i trader valutano l’esito del primo vertice virtuale faccia a faccia tra il presidente degli Stati Uniti e il leader cinese.
Intanto, oro e greggio sono in rialzo e i future di Wall Street piatti. Vediamo nel dettaglio cosa succede oggi nei mercati.
Asia mista nella cornice del vertice Biden-Xi
Alle ore 8.20 circa, il Nikkei viaggia con un rialzo dello 0,11% e gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai scambiano a -0,15% e a -0,33%. Hong Kong guadagna l’1,07%, aiutato da un rally negli operatori di casinò di Macao e da maggiore fiducia del settore immobiliare (si spera in interventi statali per salvare le imprese).
I riflettori si sono accesi sul ritrovato dialogo tra Cina e USA con i colloqui virtuali iniziati ieri tra Biden e Xi. I presidenti hanno parlato della necessità di cooperazione, con entrambe le parti che mirano a stabilizzare i legami, ma non riescono a fornire grandi progressi.
Lo yuan si è avvicinato al suo livello più forte dal 2018 nella speranza di un allentamento delle tensioni.
Da sottolineare, comunque, che le preoccupazioni sul fronte immobiliare cinese non sono state superate del tutto. Le azioni di Kaisa Prosperity, un’unità di servizi immobiliari dello sviluppatore in difficoltà Kaisa Group, sono crollate del 14% dopo la campanella. La società madre non ha staccato la cedola la scorsa settimana, per un totale di 88,4 milioni di obbligazioni non pagate.
Banche centrali nel mirino dei trader
Protagoniste dei mercati sono anche le banche centrali, alle prese con spinose decisioni su inflazione e tassi di interesse.
Lunedì, la presidente della BCE Christine Lagarde, ha respinto le scommesse di mercato per una politica monetaria più restrittiva, affermando che farlo ora per frenare l’inflazione potrebbe soffocare la ripresa della zona euro.
L’ex leader della Fed di New York William Dudley e l’ex presidente di Richmond Jeffrey Lacker hanno suggerito che la Federal Reserve dovrebbe accelerare il tapering.
Il governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey ha dichiarato di essere “molto a disagio per la situazione dell’inflazione”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA