La teoria del sociologo Domenico De Masi che prende ad esempio il sistema Germania per combattere la disoccupazione
’Lavorare meno per lavorare tutti’. È questa la ricetta del prof. Domenico De Masi, docente di sociologia del Lavoro alla Sapienza di Roma, per sconfiggere la disoccupazione.
Il professore universitario ha spiegato la sua teoria in un’intervista rilasciata all’Adnkronos.
Occupazione: per De Masi, adottando il modello Germania, potrebbero lavorare tutti
Sono state le parole del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che ieri ha esposto la propria idea a favore della riduzione dell’orario di lavoro a dare il là al professor Domenico De Masi.
Per il sociologo, equiparando l’orario lavorativo italiano a quello della Germania si potrebbero creare 6 milioni di posti di lavoro in più e l’occupazione potrebbe salire dai 23 milioni attuali a 29 milioni.
Per 40 anni, De Masi infatti ha studiato, insieme a Fausto Bertinotti, la validità del teorema di Pierre Carniti, ’padre nobile delle 35 ore’.
Adottando un orario di lavoro più dignitoso si recupererebbero dei posti e si darebbe occupazione a quei 3 milioni di disoccupati che pesano sull’economia del Paese.
“Finalmente era ora che se ne parlasse e trovo assurdo che sindacati e imprese non si rendano conto della possibile soluzione. E ancora più i governi,”
ha detto l’accademico nel corso dell’intervista.
De Masi ha voluto anche ricordare le follie fatte per aumentare l’occupazione, tutte miseramente fallite: dalla legge Biagi, con i voucher, alla riduzione del cuneo fiscale, dall’abolizione dell’art.18 all’azzeramento dell’Irap, fino al Jobs act, agli incentivi alle aziende per più di 30 miliardi di euro, agli scioperi. Il risultato: lo stesso tasso di occupazione di 15 anni fa.
“Una follia anche se meglio tardi che mai e questi 5 stelle pare abbiano capito quale sia la direzione giusta”.
Scopri come fare domanda di disoccupazione
Ma per il professore, il paragone con la “Germania è determinante”.
La differenza di ore di lavoro tra tedeschi e italiani
I tedeschi - spiega De Masi - lavorano in media 1371 ore, gli italiani 1725 ore. Un italiano lavora 400 ore in più all’anno rispetto a un tedesco, ma produce il 20% in meno e viene pagato il 20% in meno.
La Germania con 400 ore di lavoro in meno ha un’occupazione del 79%, mentre l’Italia con le sue 400 ore in più del 58%, il tasso di disoccupazione tedesco è del 3,8%, quello italiano è dell’11%.
A supporto della sua tesi, De Masi snocciola i dati delle ore di lavoro degli italiani dal 1891 a oggi.
Alla fine dell ’800 gli italiani erano 40 milioni e lavoravano 10 ore al giorno per 6 giorni, ovvero 70 miliardi di ore; nel 1991, i 57 milioni di italiani lavoravano 60 miliardi di ore, 10 miliardi in meno rispetto a un secolo prima, ma producevano 13 volte di più. Nel 1918, in cui le ore lavorate erano 61 milioni, producevano 600 miliardi di dollari in più.
© RIPRODUZIONE RISERVATA