Si voterà tra domenica 3 ottobre e lunedì 4 ottobre per le elezioni amministrative in ben 1.157 Comuni. In base al numero di elettori però i vincitori Sindaci saranno eletti in maniera diversa.
Pronti alle elezioni amministrative 2021. Saranno oltre 12milioni gli italiani chiamati a votare tra domenica 3 e lunedì 4 ottobre in ben 1.157 comuni per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Non solo. A Roma e Siena si voterà per le suppletive della Camera, mentre in Calabria gli abitanti dovranno votare anche per l’elezione del presidente e del consiglio regionale.
Il voto avrà sicuramente un impatto nazionale, per quanto sia stato escluso dagli stessi partiti, dato che a rinnovare le proprie amministrazioni saranno anche sei capoluoghi di regione Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Trieste e 14 di provincia (Benevento, Carbonia, Caserta, Cosenza, Grosseto, Isernia, Latina, Novara, Pordenone, Ravenna, Rimini, Salerno, Savona e Varese).
In questo modo le elezioni potranno confermare la preferenza per le vecchie amministrazioni, cambiando di poco la situazione oppure ribaltarla completamente. Per poter permettere a tutti gli elettori di votare le urne rimarranno aperte dalle 7 alle 23 la domenica, mentre lunedì 4 ottobre lo saranno solo dalle 7 alle 15. Gli eventuali ballottaggi si svolgeranno due settimane dopo tra il 17 e 18 ottobre.
I ballottaggi così come le elezioni non avverranno però in tutti i Comuni allo stesso modo, la legge infatti prevede un distinguo in base al numero di elettori. Si necessita quindi una guida al risultato delle amministrative.
Amministrative 2021: cosa prevede la legge
La legge elettorale in materia di elezioni amministrative prevede regole diverse a seconda della popolazione dei singoli Comuni. Infatti dopo la legge Bosetti & Gatti n.81 del 25 marzo 1993 è stata introdotta la norma che prevede l’elezione diretta del sindaco, ma facendo un distinguo tra Comuni con un numero di elettori pari o inferiore a 15.000 e quelli con un numero di elettori pari o superiore a 15.000. In generale le principale differenze sono due, come saranno eletti i Sindaci e la seconda riguarda la composizione del Consiglio comunale.
Nei Comuni fino a 15mila abitanti le elezioni si svolgeranno in un unico turno e sarà eletto il sindaco che ha ottenuto la maggioranza relativa. Nei Comuni con più di 15mila abitanti la situazione è diversa. Il sindaco per essere eletto deve raggiungere il 50% dei voti, in caso contrario è previsto un secondo turno di ballottaggio tra i due più votati.
Per quanto riguarda il Consiglio comunale nei Comuni fino a 15mila abitanti alle liste collegate al sindaco vincitore sono assegnati ben due terzi dei seggi elettorali. Nei comuni con più di 15mila abitanti il 60% dei seggi è assegnato alle liste collegate al sindaco eletto.
Amministrative nei Comuni con meno di 15mila elettori
Volendo scendere nello specifico per poter aver chiara la situazione in materia di amministrative, nei comuni con popolazione fino a 15mila abitanti l’elezione del sindaco avverrà in un unico turno insieme a quella dei consiglieri comunali sulla base di un sistema maggioritario.
A ogni candidatura per la carica di sindaco è collegata una lista di candidati al Consiglio comunale. In questo caso, non essendo previsto il voto disgiunto, l’elettore potrà votare un candidato per la nomina di sindaco ed esprimere la preferenza per un consigliere comunale compreso nella stessa lista.
Come viene eletto il sindaco
Il candidato che ottiene il maggior numero di voti - basandosi su una maggioranza relativa e non assoluta - vince le elezioni e diventa così il sindaco della città. La lista collegata al vincitore si aggiudica ben i 2/3 dei seggi del consiglio. Il restante terzo dei seggi viene suddiviso tra gli altri partiti o coalizioni in base a un sistema proporzionale, perciò in base alle percentuali ottenute.
In caso di parità tra due candidati alla carica di sindaco si procede al ballottaggio la seconda domenica successiva. In caso di ulteriore parità viene eletto il più anziano.
Come viene eletto il Consiglio comunale
Ciascun candidato sindaco è collegato a una sola lista e quindi se si sceglie un candidato automaticamente si vota la lista dei consiglieri collegata.
Anche nel caso delle liste ci sono però delle regole da rispettare. Ogni lista deve essere composta da un numero di candidati che non sia superiore a quello dei consiglieri da eleggere e non sia inferiore ai 3/4 del totale.
Tra i consiglieri eletti primi tra tutti ci sono quelli verso cui gli elettori hanno espresso una preferenza.
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Amministrative nei Comuni con più di 15mila elettori
Nei comuni con più di 15mila elettori la situazione cambia. Infatti si vota in base a un sistema maggioritario a doppio turno, ossia se durante il primo turno nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta (50% + 1 dei voti), si procede al ballottaggio tra i due candidati più votati.
Seconda differenza importante è che in questi Comuni è previsto voto disgiunto, quindi si potrà indicare il candidato prescelto per la carica di sindaco ma votare una lista diversa da quella al lui collegata.
Come viene eletto il sindaco
Dopo la votazione nel caso in cui nessun candidato abbia raggiunto la maggioranza assoluta, come precedentemente indicato, si procede al ballottaggio. Nella fase intermedia tra primo e secondo turno i due candidati possono collegarsi a liste diverse rispetto a quelle collegate durante il primo turno. In questa fase si potrà eleggere solo il sindaco e non la lista.
Come viene eletto il consiglio comunale
Le liste devono comprendere un numero di candidati non superiore al numero dei consiglieri da eleggere e non inferiore ai 2/3 del totale. Per l’elezione del consiglio possono presentarsi tre diverse situazioni.
- 1. Il sindaco viene eletto al primo turno ma la lista o le liste collegate non raggiungono il 50% dei voti. In questo caso si procede a una ripartizione proporzionale secondo il sistema d’Hondt. Si potrebbe quindi avere il Sindaco vincitore ma il Consiglio potrebbe essere composto per la maggioranza da esponenti dell’opposizione, questo nel caso in cui le liste di uno dei candidati sconfitti abbiano ottenuto più del 50% dei voti.
- 2. La lista o le liste collegate al candidato eletto al primo turno raggiungono il 40% dei voti e nessun’altra supera il 50%. In questo caso è previsto un premio di maggioranza con il 60% dei seggi. I rimanenti seggi sono ripartiti proporzionalmente.
- 3. Il sindaco viene eletto al ballottaggio ma la lista collegata ottiene già nel primo turno il 40% dei voti e nessun’altra raggiunge il 50%. Anche in questo caso è previsto il premio di maggioranza. Non sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che non abbiano raggiunto la soglia del 3% dei voti. Riassumendo, è chiaro che nei Comuni con meno di 15 mila abitanti il sindaco eletto avrà certamente la maggioranza in consiglio, questo può non accadere nei Comuni con più di 15 mila abitanti, dove il sindaco può trovarsi con la maggioranza del consiglio in mano all’opposizione.
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