Il prossimo anno potrebbe spazzare via le strutture dell’economia pandemica, anche se gli strascichi di quest’ultima continueranno ad essere avvertiti nel corso del 2021. Ecco cosa c’è da sapere prima di calibrare i propri investimenti.
A poche settimane dalla fine del 2020, l’interrogativo inerente a come investire a pandemia terminata inizia ad assumere una rilevanza considerevole.
Secondo gli analisti di PineBridge Investments, dopo lo shock senza precedenti di quest’anno le politiche nazionali e sovranazionali continueranno ad essere la forza motrice dell’economia e dei mercati anche nel corso del 2021, con gli investitori costretti a rivedere la struttura del proprio portafoglio.
Ecco una guida su come investire nel 2021, con un focus sulle prospettive di crescita e sugli scenari relativi alle performance attese del mercato obbligazionario e di quello azionario.
Investire nel 2021: le previsioni di crescita
L’anno in corso è stato caratterizzato da enormi stimoli fiscali e monetari che, come un defibrillatore, hanno tentato di tenere in vita l’economia globale. La necessità di questi interventi si evidenzia dalle previsioni di crescita per il 2020 che la Federal Reserve ha rivisto costantemente al ribasso da gennaio ad oggi.
Secondo gli analisti, la contrazione del Pil globale anno su anno (il periodo preso in considerazione va dall’ultimo trimestre Covid-free di fine 2019 al quarto trimestre 2020) sarà del 3,8%, con gli USA (-2,4%), il Giappone (-3,2%) e la Corea del Sud (-2,1%) che dovrebbero registrare una performance migliore rispetto alla media.
Di conseguenza, la crescita nel 2021 per questi Paesi sarà più lenta, poiché tendono a convergere con velocità verso un trend pre-pandemico del Pil.
Al contrario, i Paesi che hanno fin qui subito una spinta recessiva maggiore, come Canada (-6,6%), Singapore (-6,8%) e Regno Unito (-9,2%) saranno esposti ad un tasso di crescita più accentuato nel corso del prossimo anno.
Focus sugli asset: quali scenari nel 2021?
Delle prime fasi embrionali di crescita dell’economia e dei mercati, dunque, saranno già visibili nei primi mesi del prossimo anno, grazie perlopiù al riavvio degli stimoli fiscali e monetari e alla straordinaria risposta scientifica sul fronte della lotta al Covid, che di fatto ha portato alla produzione di diversi vaccini in meno di un anno (un processo che, normalmente, ne richiede quattro).
Quella che ci attende è dunque un’espansione che spingerà il rimbalzo dei mercati azionari. In questo ambito, gli analisti vedono i titoli statunitensi perdere la loro posizione di leadership – sebbene le loro performance dovrebbero rimanere in linea con quelle globali – a vantaggio di alcuni mercati europei e asiatici.
Rimanendo in Asia, grazie alla resilienza del continente durante la pandemia e alle incoraggianti prospettive di crescita nel 2021 è probabile che i titoli di debito asiatici restituiscano i migliori rendimenti aggiustati al rischio.
Il segmento di mercato legato al debito supportato dalla Federal Reserve è tornato ai suoi livelli consueti dopo il rally della prima parte del 2020. Tuttavia, i titoli di debito non supportati rimangono anch’essi attrattivi, e tassi di interesse superiori al livello d’inflazione locale possono essere trovati in molti mercati emergenti.
Inoltre a beneficiare maggiormente di politiche più equilibrate e meno orientate alle pure iniezioni di denaro potrebbe essere l’oro (ma anche altri beni rifugio), su cui rimane particolarmente rialzista Goldman Sachs, che vede nel 2021 un prezzo l’oncia di 2.300 dollari grazie alla crescita dell’inflazione e a un dollaro debole.
Mercato obbligazionario e mercato azionario: cosa aspettarsi
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, l’influenza delle banche centrali – in particolar modo quella della Fed – e dei loro crescenti stimoli monetari avrà un enorme impatto nel corso del 2021.
In merito agli stimoli fiscali, la prospettiva di un pacchetto più contenuto - combinato con l’intenzione della Fed di prolungare i suoi programmi – dovrebbe frenare il processo di irripidimento dei rendimenti innescato dall’ottimismo sul fronte dei vaccini. Di conseguenza, è atteso un maggiore incremento nel corso del 2021.
Questi sviluppi dovrebbero produrre un mercato obbligazionario più favorevole al rischio di credito e che beneficia dei fondamentali in miglioramento dei mercati emergenti (occhi puntati soprattutto sui titoli di debito asiatici). Invece, per quanto riguarda i mercati dei Paesi sviluppati, il sentiment degli analisti rimane positivo sui titoli di debito investment grade (IG) – soprattutto quelli con rating BBB – e sul credito a leva nel segmento finanziario al di sotto dell’investment grade (favorendo il rating B).
Il mercato azionario, invece, ha registrato un incremento del valore delle azioni nel corso del 2020, grazie soprattutto alle manovre delle aziende tese a rafforzare la liquidità, ma anche alla tempestiva risposta allo shock da parte delle autorità monetarie e fiscali e allo sviluppo di vaccini anti-Covid in tempi record. Tuttavia, buona parte dei guadagni si sono concentrati nelle mani di alcuni key player che si posizionano al vertice dei propri indici.
Tracciando degli scenari per il prossimo anno, la nuova amministrazione Biden ha senza dubbio rimosso quel velo di incertezza che poteva influenzare negativamente i mercati. D’altra parte, il controllo repubblicano del Senato, la traiettoria della pandemia nel 2021 e i tempi per la distribuzione dei vaccini rimangono degli elementi il cui effetto è difficile da pronosticare.
Secondo gli analisti, tuttavia, un vento favorevole potrebbe spingere i mercati finanziari il prossimo anno. Tra gli elementi maggiormente attenzionati c’è quella domanda fin qui repressa che nel 2021 è destinata a produrre un mercato trainato da alcuni titoli selezionati.
Più in generale, i mercati beneficeranno delle prime fasi di ripresa già nei primi mesi del 2021 e dell’espansione monetaria e fiscale, con guadagni e valutazioni che - secondo le previsioni degli analisti - saranno in crescita.
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