Quale sarà il ruolo delle banche nel mercato degli NFT? Offriranno gestione dei pagamenti, wallet e custodia dei beni digitali. “In un settore oggi non regolamentato serve qualcuno di cui fidarci”.
Anche le banche entreranno nel mercato degli NFT. Come? Svolgendo il loro ruolo di cassaforte, ma in questo caso digitale. O almeno questo è quello che si aspetta Savino Damico, Head Of Fintech Ecosystem Management And Monitoring di Intesa Sanpaolo. Intervenuto a Payments 2022, evento dedicato ai sistemi di pagamento, in una tavola rotonda su euro digitale, tokenizzazione e NFT, Damico ha delineato le prospettive del rapporto banche-NFT.
Quello degli NFT (non-fungible token) è un mercato in forte ascesa che vale oltre 40 miliardi di dollari. Questo settore estremamente innovativo ha attratto un gran numero di aziende e investitori: e-sport, giochi, real estate, moda, arte ecc… sono entrate nel digitale grazie alla tecnologia blockchain.
È ancora troppo presto per vedere le implicazioni degli NFT per il settore finanziario, ma le banche stanno osservando con grande attenzione questo settore.
Le banche salgono sul carro degli NFT
C’è già chi, come Mercobank, una delle principali banche digitali del mondo, pianifica l’ingresso nel mercato degli NFT man mano che cresce l’interesse per blockchain, criptovalute e Metaverso. Mercobank, essendo una banca innovativa, ha iniziato a mettere a punto strategie per sviluppare ambienti virtuali per consentire ai propri clienti di accedere ai servizi bancari online come nel mondo reale.
A dicembre durante un incontro il Ceo di Mercobank Ramon Vicente de Vera ha fatto sapere che “la banca ha un forte interesse per l’arte digitale” e che sta attualmente lavorando al fianco di una società per pilotare il suo servizio di custodia dei beni digitali. La banca salirà sul carro del metaverso “perché questo cambierà definitivamente il modo in cui viviamo, il modo in cui viaggiamo, il modo in cui interagiamo gli uni con gli altri, e anche il settore finanziario cambierà per sempre”.
La banca sarà custode del valore
“Noi seguiamo i temi crypto e blockchain da anni, e siamo consapevoli del fatto che c’è un mercato molto forte che sta crescendo ulteriormente, ma una banca come la nostra deve assolutamente guardare l’aspetto regolatorio” precisa Savino Damico di Intesa Sanpaolo. “La nostra funzione potrebbe essere più legata alla gestione dei pagamenti, dei wallet e alla custodia del valore, meno invece a funzionalità come mettere a disposizione la piattaforma per fare compravendita di NFT”.
“La tokenizzazione del valore è una grande opportunità, ma come tutte le grandi opportunità deve essere gestita con estrema cautela”, ha aggiunto Roberto Garavaglia, consulente strategico nel settore dei sistemi di pagamento digitali specializzato nell’ideazione di nuovi modelli di business e prodotti innovativi ed esperto di blockchain in ambito finance.
Parlando di NFT a Payments 2022, Garavaglia sottolinea rischi e vantaggi della tokenizzazione. “Il valore rappresentato digitalmente può essere negoziato su blockchain in assenza di intermediari. Ciò può produrre efficienza, aprire a mercati secondari, ma bisogna trovare una quadra sotto il profilo della regolamentazione che oggi sugli NFT non esiste. Abbiamo un tentativo di inquadramento giuridico, ma non c’è nessun tipo di inquadramento legislativo, ma non abbiamo difesa sul fronte anti riciclaggio e tutela del valore”.
Anche l’esperto pensa che la direzione delle banche sarà quella tracciata da Damico. “Quello dei servizi di custody è un aspetto fondamentale, perché dobbiamo trovare qualcuno di cui fidarci che ci metta a disposizione il wallet e che sia inserito all’interno della normativa anti riciclaggio. In questa direzione si potrà sviluppare valore utile”.
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