Quanto guadagna un consigliere regionale? Gli stipendi in Regione

Alessandro Cipolla

11/03/2024

Lo stipendio dei consiglieri regionali è tra i più elevati in assoluto e in alcuni casi è più alto di quello del presidente del Consiglio. Ecco cosa prevede la legge.

Quanto guadagna un consigliere regionale? Gli stipendi in Regione

Quanto guadagna un consigliere regionale? Una domanda questa sempre in voga in Italia soprattutto adesso che siamo nel pieno della tornata 2024 delle elezioni regionali.

Quella del consigliere regionale è tra le più alte cariche a livello istituzionale locale, insieme al presidente della Regione. Sono membri eletti del Consiglio, restano in carica per 5 anni e il loro numero dipende dagli abitanti della regione che rappresentano: tra i 20 e gli 80 nelle regioni a statuto ordinario e da 35 a 70 in quelle a statuto speciale.

La loro retribuzione spesso è stata oggetto di accese critiche, ciò perché in alcuni casi i consiglieri regionali percepiscono uno stipendio mensile superiore a quello del presidente del Consiglio: parliamo di cifre tra i 10 e i 12.000 euro lordi al mese per 12 mensilità, poco meno del tetto massimo stabilito per i governatori: 13.800 euro lordi al mese.

Il guadagno è così elevato poiché oltre all’indennità di carica si aggiunge il rimborso spese - oltre i 4.000 euro al mese - e per talune cariche anche l’indennità di funzione.

Quanto guadagnano i consiglieri regionali

I consiglieri regionali non percepiscono uno stipendio, bensì un importo mensile che comprende l’indennità di funzione, la diaria e il rimborso delle spese sostenute connesse agli incarichi assolti.

In totale, il guadagno mensile di un consigliere è piuttosto elevato e può raggiungere anche i 10 o 13.000 euro lordi al mese, più del presidente del Consiglio. A questa cifra si arriva sommando tre voci di retribuzione:

  • indennità di carica di circa 6.732 euro lordi al mese;
  • rimborso spese forfettario che ammonta a circa 4.218 euro al mese;
  • indennità di funzione che va tra 1.000 e 2.000 euro lordi al mese.

Quest’ultima voce però non spetta a tutti i membri del Consiglio regionale ma soltanto a chi svolge il ruolo di Presidente, assessore, vice segretario, presidente dei gruppi consiliari e segretario dell’ufficio di presidenza.

L’importo comunque varia in ogni Regione, visto che ogni Consiglio regionali può deliberare in merito alle indennità e ai rimborsi dei suoi consiglieri.

Cosa fa il consigliere regionale

I consiglieri regionali in quanto membri del Consiglio della regione svolgono un ruolo istituzionale di primo piano.

Innanzitutto hanno funzione legislativa su tutte le materie di competenza regionale (quindi possono deliberare e proporre leggi e provvedimenti), hanno poi un ruolo amministrativo e organizzativo del personale della regione e dello Statuto, controllano l’operato del Presidente della regione e approvano il bilancio annuale.

A queste funzioni si aggiunge anche quella di definizione dell’indirizzo politico del Consiglio e il potere di indagine e di inchiesta nei confronti dei suoi membri.

Chi può fare il consigliere regionale: requisiti e incompatibilità

La legge fissa i requisiti di eleggibilità dei consiglieri proprio come fa per i parlamentari. Può essere eletto chi ha compiuto la maggiore età ed ha una condotta ineccepibile, significa che non deve aver riportato condanne penali e non deve trovarsi in situazione di conflitto d’interesse con l’ente.

Non può ricoprire l’incarico di consigliere regionale chi è:

  • capo o vice della Polizia o ufficiale della Forze armate;
  • direttore dei Ministeri;
  • magistrato;
  • senatore o deputato;
  • membro del Parlamento europeo.

Chi possiede i requisiti richiesti e non ha cause di incompatibilità può candidarsi alle elezioni regionali, fare propaganda elettorale e sperare di essere eletto. La legge statale n. 43 del 1995 stabilisce che nelle regioni a statuto ordinario le elezioni avvengono con sistema proporzionale e premio di maggioranza, nella misura stabilita dalle singole regioni che in merito alle soglie, alle preferenze e al voto disgiunto possono prevedere regole differenti in base alla loro discrezionalità.

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