Lockdown generalizzato? Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è ancora una possibilità
Un lockdown generalizzato, in Italia, è ancora una possibilità. Questo è quanto emerso nel corso della conferenza stampa di martedì 27 ottobre, in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato le misure del Decreto Ristori.
Rispondendo a una domanda da parte di un giornalista, Conte non ha voluto escludere una chiusura totale dell’Italia nel caso in cui le misure dell’ultimo Dpcm non fossero abbastanza per ridurre il numero di nuovi contagi e, di conseguenza, i posti in terapia intensiva fossero esauriti.
Lockdown totale, cosa ha detto Conte
L’aiuto economico contenuto nel Decreto Ristori è quanto richiesto dalle associazioni di categoria e dagli esercenti; il Governo l’ha approvato per venire incontro alle attività in difficoltà per l’emergenza COVID, ma adesso bisogna rispettare le regole per contenere l’epidemia. Questa è la sintesi del discorso di Giuseppe Conte sulle motivazioni che hanno spinto l’azione dell’esecutivo nelle ultime giornate di fuoco.
“Se rispettiamo queste misure abbiamo buone chance di affrontare il mese di dicembre con una certa serenità. In caso contrario ci ritroveremo davanti la necessità di operare un lockdown generalizzato”, ha detto oggi Conte nel corso della conferenza stampa.
In quel momento, a Roma una manifestazione contro il lockdown organizzata dal gruppo di estrema destra Forza Nuova si scontrava con le forze dell’ordine.
Il lockdown totale, tuttavia, non è l’unica opzione del Governo per contenere i contagi. Rispondendo a una domanda in merito alla possibilità di individuare delle zone rosse, in particolare per Milano e Napoli, Conte non ha escluso che si possa “agire a livello territoriale con misure più restrittive”.
Proteste contro l’ultimo Dpcm
Dallo spettro del lockdown, sopraggiunto con il boom di contagi dell’autunno, sono scaturite critiche alla gestione governativa, sia per quanto riguarda il contenimento dell’epidemia, sia per i mancati aiuti economici a chi chiude la propria attività per limitare il coronavirus.
Le critiche si sono ben presto trasformate in proteste di piazza, che in diversi casi hanno visto emergere episodi di violenza contro polizia e vandalismo verso negozi. Le rivolte si sono verificate in molte grandi città italiane, proprio mentre alcuni esperti raccomandano il lockdown per Milano e Napoli, le metropoli al momento più colpite dal coronavirus.
La rabbia dei manifestanti ha convinto il Governo ad approvare al più presto delle misure che aiutino le attività in difficoltà a recuperare almeno in parte quanto perso nella prima ondata di COVID-19 e ad attraversare la seconda.
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