Continuano le emissioni di bond bancari, ieri il turno di Bper

Luca Fiore

12/03/2019

Complice la stabilizzazione dello spread, nelle ultime settimane abbiamo assistito ad otto emissioni di bond bancari. Ieri è stata la volta di Bper che, causa la forte domanda, si è vista costretta ad incrementare l’importo offerto.

Continuano le emissioni di bond bancari, ieri il turno di Bper

Ieri Bper ha concluso il collocamento di un’obbligazione garantita da mutui immobiliari. Alla luce della forte richiesta, riportano le agenzie, l’importo emesso è stato alzato da 500 milioni a 600 milioni di euro.

Con una cedola fissa all’1,125% e un prezzo di emissione al 99,587%, il rendimento del titolo a sette anni si attesta all’1,186%, pari a uno spread di 90 punti base sul tasso midswap (le prime indicazioni di rendimento erano in area 105 centesimi ma il dato è stato subito rivisto a 90/95 punti base).

Gli ordini hanno superato quota 3 miliardi di euro attestandosi a 3,15 miliardi. L’operazione è stata portata a termine da un consorzio formato da Banca Imi, Bnp Paribas, Credit Agricole, Hsbc e NatWest.

Le azioni Bper a Piazza Affari passano di mano a 3,54 euro, -0,56% sul dato precedente. Il saldo delle ultime cinque sedute segna un -3,5% mentre rispetto a un anno fa le azioni Bper arretrano del 23,6%.

Banche approfittano della tregua

Dopo un blocco durato nove mesi, nelle ultime settimane le banche italiane hanno collocato ben otto prestiti: a far ripartire le emissioni è sia il forte interesse degli investitori e sia condizioni di mercato tornate favorevoli.

In particolare, gli operatori guardano all’andamento dello spread, stabilizzatosi, per ora, in quota 250 punti base. Non a caso tra gli strumenti preferiti in questa nuova fase sono proprio i covered bond, l’asset class maggiormente collegata ai Btp.

Oltre a Bper, nelle ultime settimane i covered bond sono stati scelti anche dal Credito Emiliano, da Intesa Sanpaolo, da Mps e da Ubi.

Il tempo stringe

Ma attenzione, perché l’attuale trend non sembrerebbe destinato a durare. L’avvicinarsi delle elezioni europee e il ritorno delle tensioni sui conti italiani sono dietro l’angolo e promettono di incrementare la volatilità (e i rendimenti) della carta italiana.

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