Complice la stabilizzazione dello spread, nelle ultime settimane abbiamo assistito ad otto emissioni di bond bancari. Ieri è stata la volta di Bper che, causa la forte domanda, si è vista costretta ad incrementare l’importo offerto.
Ieri Bper ha concluso il collocamento di un’obbligazione garantita da mutui immobiliari. Alla luce della forte richiesta, riportano le agenzie, l’importo emesso è stato alzato da 500 milioni a 600 milioni di euro.
Con una cedola fissa all’1,125% e un prezzo di emissione al 99,587%, il rendimento del titolo a sette anni si attesta all’1,186%, pari a uno spread di 90 punti base sul tasso midswap (le prime indicazioni di rendimento erano in area 105 centesimi ma il dato è stato subito rivisto a 90/95 punti base).
Gli ordini hanno superato quota 3 miliardi di euro attestandosi a 3,15 miliardi. L’operazione è stata portata a termine da un consorzio formato da Banca Imi, Bnp Paribas, Credit Agricole, Hsbc e NatWest.
Le azioni Bper a Piazza Affari passano di mano a 3,54 euro, -0,56% sul dato precedente. Il saldo delle ultime cinque sedute segna un -3,5% mentre rispetto a un anno fa le azioni Bper arretrano del 23,6%.
Banche approfittano della tregua
Dopo un blocco durato nove mesi, nelle ultime settimane le banche italiane hanno collocato ben otto prestiti: a far ripartire le emissioni è sia il forte interesse degli investitori e sia condizioni di mercato tornate favorevoli.
In particolare, gli operatori guardano all’andamento dello spread, stabilizzatosi, per ora, in quota 250 punti base. Non a caso tra gli strumenti preferiti in questa nuova fase sono proprio i covered bond, l’asset class maggiormente collegata ai Btp.
Oltre a Bper, nelle ultime settimane i covered bond sono stati scelti anche dal Credito Emiliano, da Intesa Sanpaolo, da Mps e da Ubi.
Il tempo stringe
Ma attenzione, perché l’attuale trend non sembrerebbe destinato a durare. L’avvicinarsi delle elezioni europee e il ritorno delle tensioni sui conti italiani sono dietro l’angolo e promettono di incrementare la volatilità (e i rendimenti) della carta italiana.
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