Piattaforme e applicazioni in arrivo per i controlli del green pass al lavoro così da rendere più veloci le verifiche. Vediamo come funzionano e cosa può fare il datore di lavoro.
I controlli del green pass al lavoro, obbligatorio dal 15 ottobre nel pubblico come anche nel privato, spettano al datore di lavoro o a un suo delegato. Ma cosa può fare il datore di lavoro? Cosa invece è vietato per non violare la privacy del dipendente che mostra il green pass al lavoro? Come funzionano i controlli?
Interrogativi cui è possibile rispondere grazie ai nuovi Dpcm sulla verifica del green pass firmati dal premier Draghi e alle relative FAQ aggiornate e rese disponibili sul sito del governo.
Per i controlli del green pass al lavoro verranno messe a disposizione delle aziende e delle amministrazioni pubbliche piattaforme e applicazioni che velocizzano le verifiche evitando code all’ingresso. Vediamolo nel dettaglio.
Controlli green pass lavoro: vietato conservare il QR-code
I controlli del green pass al lavoro avverranno con piattaforme e applicazioni, in alcuni casi anche con la app “VerificaC19”.
A poter controllare il green pass è il datore di lavoro al quale tuttavia è vietato memorizzare il QR-code del dipendente corrispondente alla certificazione verde o “utilizzare per finalità ulteriori le informazioni rilevate dalla lettura dei QR-code e le informazioni fornite in esito ai controlli.”.
Il datore di lavoro può anche delegare la funzione di controllo. Il datore di lavoro, o chi per lui, può procedere con i controlli a sua discrezione in tre modi alternativi:
- all’accesso della struttura;
- a campione in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione;
- a tappeto.
Per esigenze organizzative il datore di lavoro può anche chiedere ai dipendenti di comunicare il possesso del green pass con un preavviso necessario per la programmazione del lavoro.
Se il dipendente che vuole accedere al luogo di lavoro sottoposto al controllo non possiede il green pass, il datore di lavoro deve allontanarlo considerandolo assente ingiustificato. Viene sospeso lo stipendio fino alla presentazione della certificazione verde, e anche “qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio.”
Il datore di lavoro che scopre un dipendente a lavorare senza green pass deve segnalarlo alla Prefettura per la sanzione amministrativa che come abbiamo detto va dai 600 euro fino ai 1.500 euro. Vengono anche applicate le sanzioni disciplinari previste dal CCNL di settore. Il datore di lavoro che non controlla rischia una multa dai 400 ai 1.000 euro.
Controlli green pass al lavoro con nuove piattaforme
I controlli sul green pass al lavoro arriveranno con nuove piattaforme e applicazioni come chiarito dai Dpcm a firma di Draghi. Verranno messe a disposizione:
- per tutte le amministrazioni, un pacchetto di sviluppo per applicazioni (Software Development Kit-SDK), rilasciato dal Ministero della Salute con licenza open source, “che consente d’integrare nei sistemi informativi di controllo accessi fisici dell’amministrazione, nei sistemi di controllo della temperatura o in soluzioni tipo totem, le funzionalità di verifica della Certificazione verde COVID-19, mediante la lettura del QR code. Rimane fermo in ogni caso il divieto di memorizzare o utilizzare per finalità ulteriori le informazioni rilevate dalla lettura dei QR-code e le informazioni fornite in esito ai controlli.";
- per le tutte amministrazioni che utilizzano la piattaforma NoiPA, “una interazione in modalità asincrona tra la Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze per la gestione del personale delle pubbliche amministrazioni, e la Piattaforma nazionale-DGC per la verifica delle Certificazioni verdi COVID-19, che sarà resa disponibile a titolo non oneroso nel portale NoiPA.”;
- per tutte le amministrazioni con più di 50 dipendenti, sia private che pubbliche non aderenti a NoiPA, un nuovo servizio pubblicato sul Portale istituzionale INPS, “che come intermediario interroga la PN-DGC, che consente la verifica asincrona del green pass con riferimento all’elenco di codici fiscali di propri dipendenti, noti all’Istituto al momento della richiesta”;
- per tutte le amministrazioni pubbliche con almeno 1000 dipendenti, “dotate di sistemi informativi di gestione del personale, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa con la Piattaforma nazionale-DGC, previa autorizzazione e accreditamento”.
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