La Spagna, già alle prese con focolai e picchi di contagi, eliminerà quasi 100.000 visoni in una fattoria dopo la scoperta di infezioni tra lavoratori e animali. Ecco cosa sta succedendo.
Il coronavirus in Spagna torna a viaggiare a ritmi allarmanti. Ieri il Paese ha registrato un nuovo picco di contagi,il secondo più alto da maggio, con oltre 1.300 nuovi casi di Covid-19 confermati.
La Spagna è il secondo Paese europeo più gravemente colpito dalla pandemia dopo il Regno Unito, e uno dei più colpiti al mondo. Finora nel Paese sono morte più di 28.400 persone e contagiate 259.000.
E se il bilancio non fosse già abbastanza drammatico, è stato annunciato che verranno uccisi quasi 100.000 visoni per limitare la diffusione del virus dopo la conferma di contagi tra i lavoratori e gli animali di una fattoria nella regione nord-orientale dell’Aragona.
Dopo la revoca del lockdown il 21 giugno sono emersi nuovi focolai che hanno portato le autorità a reintrodurre misure di blocco e coprifuoco per centinaia di migliaia di persone.
Lockdown e quarantena: in Spagna torna la Fase 2
L’aumento dei contagi che si sta registrando in Spagna ha fatto sì che diverse parti del Paese si stiano muovendo verso misure anti-contagio più rigorose. Lo scoppio di focolai locali (secondo il quotidiano El Pais ce ne sono più di 100) è particolarmente preoccupante.
Le autorità hanno annunciato il ritorno alla Fase 2 inflessibile per le città di Saragozza e Huesca e le aree circostanti. Gli spostamenti sono consentiti, ma i locali notturni e le discoteche sono chiusi, i raduni sono consentiti fino a un massimo di 10 persone. Nel Paese la zona osservata speciale in termini di contagi rimane Segria in Catalogna: qui, nonostante il ripristino del lockdown, i casi hanno ripreso a salire e gli ospedali hanno ricominciato a riempirsi rapidamente. In tutta la Spagna si sta provvedendo all’obbligo di mascherina in tutti i luoghi accessibili al pubblico.
Spagna uccide 100.000 visoni
Ma non è finita qui. La persistente diffusione del coronavirus in Spagna ha anche un altro risvolto drammatico. Per contenere i contagi il governo ha ordinato l’abbattimento di quasi 100.000 visoni nella fattoria a Puebla de Valverde, a circa 100 km a nord ovest da Valencia. La fattoria è stata attentamente monitorata dal 22 maggio dopo che 7 lavoratori sono risultati positivi al virus. Da allora sono stati effettuati test che hanno svelato che l’87% dei visoni era infetto.
Joaquin Olona, ministro dell’agricoltura per l’Aragona, ha affermato che non è del tutto chiaro se il contagio sia avvenuto dall’uomo all’animale o viceversa.
Già in Olanda decine di migliaia di visoni sono stati uccisi da inizio pandemia dopo la scoperta di infezioni in 20 fattorie. La decisione era stata presa in seguito al contagio di due braccianti agricoli molto probabilmente dal contatto con i visoni. L’OMS, in quell’occasione, disse che potrebbe essere il primo caso noto di trasmissione del coronavirus da animale a uomo.
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