Cosa ha detto Papa Francesco nella prima intervista a una televisione italiana

Chiara Esposito

6 Febbraio 2022 - 21:40

Papa Francesco ospite a “Che tempo che fa”. Nell’intervista, la prima rilasciata ad un emittente italiana, si parla di temi caldi come guerre e migrazioni.

Cosa ha detto Papa Francesco nella prima intervista a una televisione italiana

Papa Francesco è da sempre il Papa delle prime volte, una figura per certi aspetti quasi rivoluzionaria. Il cambiamento che ha impresso stavolta è di tipo mediatico: per la prima volta un pontefice parla sulla televisione italiana in un’intervista in diretta e lo fa scegliendo di andare da Fabio Fazio a «Che tempo che Fa», in onda su Rai3.

Non c’è stato ovviamente il Papa in studio ma la scelta di concedere un collegamento da Casa Santa Marta in Vaticano è assolutamente storica. Scopriamo quindi quali sono state le parole che ha usato e come si è svolto questo colloquio tanto singolare.

L’emozione di Fabio Fazio e il commento di Saviano

Prima di scendere nel vivo delle dichiarazioni però un commento a margine dei presenti in studio, l’ospite e il conduttore, che non si sono giustamente risparmiati e hanno palesato la propria emozione per l’evento che li ha visti protagonisti.

Il coinvolgimento di Fazio è stato palpabile:

«Ascoltare il Santo padre è un dono per tutti. Il fatto che lo faccia in una situazione popolare come la tv è un segnale di come voglia parlare a tutti. Ogni parola è diretta, semplice e intensissima. È un dono che rimarrà a lungo nei nostri cuori e nella nostra mente».

Oltre alla grande emozione ovviamente il giornalista ha parlato anche di una grandissima responsabilità di cui si è sentito investivo ricevendo questo «Papa eccezionale». Commentando poi la scelta di avvicinarsi ai fedeli attraverso il medium televisivo in una forma inedita Fazio ha rimarcato un concetto; questa è la scelta di "un contesto popolare come il nostro per voler essere in mezzo a tutti, vicino a tutti".

Forte anche la reazione di Saviano che ha definito Jorge Mario Bergoglio come "l’ultimo socialista". A questa immagine si è poi aggiunta la definizione di «intellettuale di cuore» dello stesso Fazio.

Il papa smaschera la politica

Prima del collegamento è stato mandato in onda un video introduttivo che ha ripercorso questi quasi nove anni di pontificato del gesuita argentino. Nelle immagine si poteva già leggere il forte interesse di Bergoglio per i temi che poi avrebbe approfondito di lì a breve.

Venendo quindi alle parole spese dal pontefice, in apertura c’è stato un sentito di Bergoglio ringraziamento alla gente che lo aiuta a tutta la Chiesa e agli impiegati che gli stanno accanto.

Il Papa ha infatti detto:

"Ho uomini e donne brave che mi aiutano, non sono un campione di «peso» che sopporta le cose, sopporto come quasi tutta la gente sopporta".

Il tema della «sopportazione» si è rivelato chiave poco dopo:

"Vedo tanta gente che sopporta cose brutte, quotidiane, che nella propria debolezza sopporta difficoltà familiari, economiche come chi non arriva a fine mese".

Da questo quadro poi lo sguardo si amplia ancora e si parla di guerre, la massima sopportazione a cui i civili sono chiamati che però hanno un risvolto profondo da mettere in luce:

"Con un anno senza fare armi, si potrebbe dare da mangiare ed educazione a tutto il mondo, gratuitamente. Ma si pensa alle guerre, non alle persone. Vediamo come si mobilitano le economie e cosa è più importante oggi: guerra ideologica, di potere, commerciale. La guerra è sempre distruzione. Portare avanti una famiglia, lavorare una terra, è costruire. Fare una guerra è distruggere, è una meccanica distruttiva".

Non possiamo certo lasciare che queste frasi sembrino di circostanza, discorsi già sentiti e visti, perché non lo sono e c’è di più. Si legge l’attacco alle potenze politiche e allo loro sete di conquista.

Accanto, o meglio, parallelamente alle guerre si sviluppa infatti la questione migranti:

"Uso la parola lager, perché in Libia ci sono lager di trafficanti. Vedo i filmati di cosa vivono per attraversare il mare. Soffrono e poi rischiano per attraversare il Mediterraneo. E poi? A volte sono respinti, ci sono navi che girano cercando porto e c’è chi gli dice di tornare in mare aperto. Ogni Paese deve dire quanti migranti può accogliere, è un problema di politica interna che deve essere risolta".

Ancora una volta l’ingresso a gamba tesa che smaschera l’intento di tanti capi di Stato e figure influenti di chiudere gli occhi dell’empatia in favore di giochi di potere. Allontanare gente al confine come a Lampedusa o usare migrati come forma di pressione politica, vedesi il caso Polonia-Bielorussia, è per il pontefice inaccettabile.

Per il Papa l’alternativa esiste e non è una visione buonista e puramente idealistica:

"ll migrante va sempre accolto, accompagnato, promosso e integrato nella società (...) Un migrante integrato aiuta quel Paese. Dobbiamo pensare una politica continentale. Questo è realismo puro".

La lezione di vita è stata impartita e come ha sottolineato anche Fabio Fazio:

"Questo dono va bene al di là della televisione, perché ogni volta che questo Papa parla ci lascia qualcosa per il futuro".

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