Inchiesta Prisma: la Juventus è indagata per falso in bilancio e false plusvalenze. Ma cosa rischia la società calcistica? Due i punti critici: la pena del Codice Civile e quella della FIGC.
Dall’inchiesta Prisma emergono prove di false plusvalenze per la Juventus. Indagata, cosa rischia la Juventus Football Club S.p.A? I rischi per la società sono due: il primo riguarda il Codice Civile, l’altro invece l’ambio della giustizia sportiva.
Il falso in bilancio è una compilazione non corretta del documento di bilancio appunto che viene punita, a seconda della gravità, con una pena minima di un anno, fino a una pena massima di 8 anni (per le società quotate in borsa).
La gestione di queste “crisi” avvengono anche all’interno della giustizia sportiva, seppur con maggiore difficoltà per la contestazione del reato, non chiaramente disciplinato. La stessa Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) sta cercando di regolamentare il fenomeno per impedire simili iniziative di reato.
Juventus: di cosa è accusata la società calcistica?
Nelle ultime ore si sta parlando molto delle false plusvalenze a opera della Juventus, scoperte dalle indagini (nome “Prisma”) che ha visto sotto inchiesta diverse società. La Juventus è solo l’ultima sulla quale si è accesa l’attenzione dei media.
Le plusvalenze fatte dai club della nostra Serie A da tempo fanno discutere e il dossier in merito è corposo: 62 le operazioni di calciomercato nel mirino negli ultimi due anni, 42 dei quali in riferimento alla società bianconera.
La Guardia di Finanza ha sequestrato tutta la documentazione relativa a tali operazioni. Le perquisizioni hanno confermato alcuni nomi sul libro degli indagati, tra i quali il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’ex responsabile dell’area tecnica Fabio Paratici. A loro si aggiungono lo Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato, l’ex Chief Corporate & Financial Officer, Stefano Bertola e l’ex dirigente finanziario Marco Re.
Falso in bilancio e false plusvalenze: cosa rischia la Juventus?
Su ordine della Procura della Repubblica la Guardia di Finanza ha eseguito le perquisizioni presso le sedi della società calcistica Juventus. In seguito sono state messe sotto analisi i documenti relativi ai bilanci societari (2019-2021), in riferimento alle compravendite delle prestazioni dei giocatori (plusvalenze) e alla formazione dei bilanci stessi.
In poche parole l’ipotesi è di reato di false comunicazione delle società quotate e di emissione di fatture per operazioni inesistenti nei confronti dei vertiti societari. In questo caso il Codice Civile punisce con:
- la reclusione da 1 a 5 anni per gli amministratori o dirigenti che inseriscono nel bilancio dati non reali allo scopo di trarne vantaggio personale o per altri (art 2621);
- la reclusione da 6 mesi a 3 anni in caso di falso in bilancio di lieve entità (art 2621 bis);
- la reclusione da 3 a 8 anni in caso di società quotata in Borsa.
Falso in bilancio e false plusvalenze: cosa rischia la Juventus secondo la FIGC?
L’ipotesi di reato viene presa in esame anche dal Codice di giustizia della FIGC, ovvero dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. L’articolo a cui si fa riferimento in questi casi è il 31, ma come si sta scrivendo in queste ore, le leggi sportive sono spesso affidate alla discrezionalità del giudice.
Le pene possono variare dalla perdita di alcuni punti, fino all’esclusione dal o dai campionati. Quest’ultima ipotesi viene presa in considerazione per i reati più gravi e attualmente le indagini Prisma sono da portare a termine e in fase di analisi.
Un precedente caso potrebbe però aiutare a capire quale sarà il futuro della società calcistica. La vicenda è quella relativa alla condanna del Chievo nel 2018, quando la Corte d’Appello federale sanzionò il club con la perdita di tre punti. La motivazione in quel caso fu per “reiterata violazione ed elusione delle norme di prudenza e correttezza contabile”.
In realtà, proprio ricordando la discrezionalità del giudice, la pena iniziale era stata proposta in forma di 15 punti di penalizzazione, ma venne respinta e confermata una pena molto inferiore. Per la Juventus, oltre alle pene previste dal Codice Civile, si potrebbe quindi parlare di un rischio di penalizzazione nel campionato.
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