CANADA - proteste in corso in Canada. Il Governo si è riunito mentre i clacson suonano e i camion bloccano le strade. In piazza sono rimasti pochi manifestanti contro il vaccino. Cosa sta succedendo?
Cosa sta succedendo nel silenzioso e sempre tranquillo Canada? Nei giorni scorsi si sono alzati venti di protesta o, per meglio dire, si sono alzati smog e diesel di protesta. A scendere in strada, letteralmente, sono stati i camionisti canadesi (e non solo) per protestare contro l’estensione dell’obbligo di vaccinazione.
Ma facciamo un passo indietro. Il “Freedom Convoy” è stato organizzato da Tamara Lich, segretaria del gruppo di centro destra Maverick Party. Sembra che il convoglio prima e la protesta dopo siano nati dallo spirito della popolazione canadese stanca delle restrizioni. In risposta a queste affermazioni, come scrive il New York Times, non sono mancate prese di posizione opposte da parte, per esempio, dei rappresentati del sindacato dei camionisti.
Justin Trudeau, primo ministro del Canada, aveva commentato proprio su questa scia, definendo il convoglio “una piccola minoranza marginale”. Una volta giunti sotto la sede del Parlamento, per motivi di sicurezza, Trudeau e famiglia (in isolamento perché positivi al coronavirus) sono stati spostati in un luogo segreto.
In Italia la notizia è molto commentata su Twitter, dove i cittadini anti restrizioni commentano con ammirazione le proteste, parlando di 1,4 milioni di canadesi scesi in piazza. Le fonti locali però ridimensionano, e di molto, il numero di manifestanti, parlando di circa 10 mila persone (al momento molti meno). Impressionante invece la lunghezza del convoglio che, stando a quanto riportano le fonti americane e canadesi, era di circa 70 km.
Proteste in Canada contro il vaccino e le restrizioni: cosa sta succedendo
La protesta che si sta svolgendo in Canada in questi giorni - il convoglio di camion è partito 7 giorni fa - ha come obiettivo l’eliminazione di tutte le restrizioni e gli obblighi. Infatti alla base della protesta vi è proprio l’estensione dell’obbligo di vaccinazione al personale del settore trasporti, i camionisti. Ricorda la protesta anti green pas avvenuta lo scorso settembre in Italia.
In Canada gli altri lavoratori dei trasporti sono stati già tutti vaccinati (treni, aerei, navi) con un decreto entrato in vigore il 30 ottobre. Era il tempo dei camionisti. A partire dal 15 gennaio per poter transitare nel Paese sono stati costretti a vaccinarsi, cioè è stato introdotto l’obbligo vaccinale, per i camionisti che non fanno rotte solo nazionali.
Fin da subito la manifestazione ha raccolto l’adesione di tutti coloro che sono contro le restrizioni e gli strumenti di contrasto alla pandemia. Tanto simili per idee e conformazione, che il New York Times li ha paragonati al gruppo di manifestanti che il 6 gennaio 2021 hanno assaltato il Campidoglio degli Stati Uniti.
Cosa chiedono i manifestanti e qual è la risposta del Governo
Da una parte ci sono i cartelli, le pentole e le grida dei 10 mila manifestanti - che magicamente su Twitter Italia diventano 1,4 milioni - che lanciano i motti “no ai vaccini, no alle mascherine, no al lockdown”, dall’altra un Governo deciso a non cambiare direzione.
Una direzione che sembra rispettare il volere popolare che, secondo i sondaggi riportati dalle fonti canadesi, non sono così frustrati dalla presenza delle restrizioni. Pochi e sfiduciati i manifestanti, dice anche Trudeau. Bisogna infatti ricordare che in Canada una gran parte dei cittadini è completamente vaccinata (77%) e che il 90% dei camionisti, secondo quanto riportato dalla Canadian Trucking Alliance, è vaccinato e non vuole essere accomunato alla protesta.
La manifestazione è destinata a fallire o a raggiungere il proprio obiettivo? L’idea di base era di continuare a protestare e a occupare il suolo pubblico fino a quando il Governo non avesse rimosso le restrizioni. In rete ci sono diverse live attive sui fatti in Canada, a Ottawa. I camion bloccano le strade, mentre le persone sono al momento poche centinaia riunite in un solo punto.
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