Cosa significa un provvedimento approvato “salvo intese”? Il caso del dl Semplificazioni

Alessandro Cipolla

07/07/2020

Il decreto Semplificazioni ha ottenuto il via libera da parte del Consiglio dei Ministri “salvo intese”: ecco cosa significa quando un provvedimento viene approvato con questa dicitura.

Cosa significa un provvedimento approvato “salvo intese”? Il caso del dl Semplificazioni

C’è voluto un Consiglio dei Ministri fiume per dare il disco verde al decreto Semplificazioni, il cui via libera è arrivato però “salvo intese” facendo tornare alla ribalta questa dicitura che ha il forte sapore del politichese.

Ma cosa vuol dire quando un provvedimento viene approvato dal Consiglio dei Ministri “salvo intese”? Semplicemente che il testo adesso può continuare il suo iter ma non è ancora quello definitivo.

Nella fattispecie del decreto Semplificazioni, da Palazzo Chigi parlano di un accordo politico tra le forze della maggioranza che sarebbe stato raggiunto mentre ancora ci sarebbero da limare alcuni “dettagli tecnici”.

In questo caso, il testo potrà essere riveduto e modificato prima del suo approdo in Parlamento, specie perché i dettagli mancanti sono di non poco conto come l’elenco delle opere strategiche considerate prioritarie.

Cosa significa “salvo intese”?

Non bisogna andare troppo indietro nel tempo per trovare un altro provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri con la formula “salvo intese”. Lo scorso ottobre infatti la legge di Bilancio e il decreto fiscale furono licenziati dal CdM con questa dicitura.

Da quando i vari esecutivi stanno di fatto in qualche modo abusando del sistema dei decreti legge, con il Parlamento che ha perso molto della sua funzione legislativa, c’è stato un frequente ricorso al “salvo intese” specie per non bloccare un testo di fronte a una quadra politica che tarda ad arrivare.

Spesso questa formula è una autentica manna dal cielo quando ci sono delle scadenze da dover rispettare, visto che il testo può essere successivamente modificato prima del suo approdo in Parlamento dove può essere poi ulteriormente emendato nei suoi passaggi alla Camera e al Senato.

Il primo governo a fare un uso frequente di questa sorta di stratagemma è stato quello Monti, dove non era facile mettere d’accordo una maggioranza trasversale, con anche l’attuale premier Conte che spesso ne ha fatto ricorso sia nel primo che nel secondo suo esecutivo.

In sostanza quando si parla di un decreto legge come il Semplificazioni, un via libera “salvo intese” vuol dire che il provvedimento è stato approvato nelle sue linee generali con alcuni dettagli che potranno essere ancora modificati nei prossimi giorni.

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