Cosa succede in Lituania: c’è il rischio di una guerra nucleare con la Russia?

Alessandro Cipolla

21/06/2022

La Russia ha minacciato di “usare la forza” se la Lituania non dovesse rimuovere il blocco al transito delle merci verso l’exclave di Kaliningrad: perché c’è il rischio di una guerra nucleare nel Baltico.

Cosa succede in Lituania: c’è il rischio di una guerra nucleare con la Russia?

Quando si parla della possibilità dello scoppio di una guerra nucleare bisogna sempre partire da un presupposto: fin dai tempi della Guerra fredda, i rischi catastrofici di un conflitto atomico hanno sempre evitato finora uno scontro diretto tra la Russia e la Nato.

Ora che la guerra in Ucraina ha assottigliato notevolmente lo spazio che ci separa dal baratro nucleare, la speranza è che il timore di una catastrofe del genere possa continuare a essere il grande freno a un conflitto di proporzioni mondiali.

In questa sorta di equilibrismo che va avanti dallo scorso 24 febbraio, tutti i timori riguardanti una possibile guerra nucleare sono ora rivolti verso la Lituania, nelle ultime ore oggetto di chiare minacce da parte della Russia.

Tutto nasce dalla decisione presa da parte della Lituania, che fa parte della Nato, di bloccare il transito via treno verso Kaliningrad a tutte quelle merci provenienti da Mosca che sono soggette alle sanzioni Ue. La Russia potrebbe rifornire l’exclave via mare ma questo comporterebbe un costo maggiore.

Questo vuol dire che il milione di cittadini russi che vivono a Kaliningrad si sono visti di colpo privare del 50% delle merci provenienti dalla madre patria. Una mossa che ha provocato l’ira del Cremlino: ”La situazione è davvero molto grave, finché non riprenderà pienamente il transito commerciale tra la regione di Kalinigrad e il resto del territorio russo attraverso la Lituania, la Russia si riserva il diritto di agire in difesa degli interessi nazionali”.

Una minaccia di utilizzare la forza per risolvere la questione neanche troppo velata, che assume dei contorni ancora più inquietanti se consideriamo che la base di Kalinigrad è quella dove la Russia di recente ha condotto la simulazione di un attacco nucleare.

La Lituania e il rischio di una guerra nucleare

Essendo un membro della Nato, con ogni probabilità la Lituania prima di attuare il blocco delle merci verso l’exclave di Kaliningrad si è consultata con i suoi alleati. Una decisione questa che ha provocato una scontata dura reazione da parte della Russia.

Per capire quanto sia delicata la situazione, specie in un contesto di guerra come quello in cui ci troviamo da fine febbraio, bisogna specificare perché Kalinigrad sia considerata una sorta di roccaforte militare russa.

L’exclave, patria del filosofo Immanuel Kant quando ancora faceva parte della Prussia, è una sorta di cuscinetto che si affaccia sul Baltico incastonato tra la Polonia e la Lituania. Un fondamentale avamposto russo nel cuore della Nato.

In questo territorio dove sono presenti anche due basi aeree, Mosca ha dislocato la sua intera flotta di stanza nel Baltico, migliaia di soldati e probabilmente anche diverse armi nucleari come deterrente a qualsiasi possibile atto ostile da parte dell’Occidente.

Da qui i timori di una guerra nucleare, visto che per diversi analisti la posizione strategica dell’exclave e gli avanzati sistemi militari presenti a Kaliningrad, potrebbero permettere alla Russia di conquistare la Lituania in breve tempo.

Una aggressione a un membro Nato però farebbe scattare automaticamente una risposta dell’Occidente, Italia compresa, con tutte le previsioni di una guerra mondiale che a quel punto diventerebbero tristemente reali.

Nonostante il conflitto in Ucraina dove la Nato è in campo per “procura” contro la Russia, il timore di una guerra nucleare finora ha sempre evitato un potenzialmente catastrofico scontro diretto tra i due blocchi: se la vicenda Lituania però non dovesse trovare presto una soluzione, potrebbe diventare un ulteriore tassello di un lento ma inesorabile scivolamento verso una ulteriore escalation bellica.

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