In vista delle feste si pensa al «Piano salva Natale» ma Di Maio si mostra incerto e timoroso; le sue ultime dichiarazioni lo evidenziano in maniera chiara.
Si pensa a come preservare la sicurezza del paese in vista delle festività ma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio mostra apprensione sul destino dell’Italia in questa fase della pandemia.
Il Natale non è a rischio in via ufficiale, ma, nella sua ultima uscita pubblica al congresso nazionale di Confimprese Italia, l’esponente del M5S ha detto di essere «preoccupato per i contagi». In vista del periodo festivo ci saranno infatti monitoraggi Covid ancor più costanti per sventare possibili chiusure.
Lo strumento del Green Pass, come emerge dalle stesse dichiarazioni del pentastellato, sono al centro del dibattito, ma c’è di più. Con questo quadro di incertezze prospettato da uno degli esponenti del Governo si intravede infatti un possibile dissenso con le rassicurazioni che il Presidente del Consiglio ha profuso finora. Quel tipo di cautela che rassicura e non intimorisce promossa da Mario Draghi è insomma l’opposto del volto mostrato da Di Maio per chi sa leggere tra le righe.
Dalle ultime parole però la spaccatura sembra ricucirsi, almeno in parte. Ecco però cosa teme veramente il ministro.
Preoccupazione per Di Maio: le dichiarazioni
Durante il suo intervento al congresso nazionale di Confimprese Italia, il ministro degli Esteri ha toccato vari punti tra cui la questione economica legata gli elevati rischi pandemici che si registrano nel periodo invernale.
Le decisioni che verranno prese, afferma Di Maio parlando di vaccini e Green Pass, sono vagliate con anticipo e tramite una comparazione con la situazione degli altri Paesi per capire qual è il rischio a cui si va incontro.
Il suo discorso però ha visto un dubbio palesarsi all’orizzonte; un aumento dei casi. Proprio in quest’ottica Di Maio ha detto che il governo non può permettersi di vivere con esercizi commerciali non a regime e «neanche il rischio di ipotizzare il peggio dopo aver perso l’8% del Pil a causa della pandemia». Il caos sarebbe il ripresentarsi di un blocco dell’economia in mesi cruciali per la circolazione della ricchezza nazionale.
Per evitare di dover chiudere di nuovo le attività quindi il ricorso al Green Pass sarà essenziale.
Tema Green pass: il parere cauto del ministro
Il Green Pass è l’unico strumento che abbiamo per non fermare di nuovo l’economia secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Lo ha detto a fronte della situazione europea che, seppur con un’analisi sommaria, viene descritta così:
«Siamo all’86% di italiani che hanno avuto almeno una dose, gli altri Paesi UE stanno più indietro e per questo ora stanno introducendo misure drastiche».
Il virtuosismo nazionale però non convince fino in fondo, bisogna spingere sull’acceleratore per mantenere alto il livello di sicurezza.
In leggero contrasto, con una punta di ottimismo maggiore, parla il senatore Pierpaolo Sileri, che sulla campagna di immunizzazione ha detto che in Italia è stata raggiunta una protezione di comunità senza introdurre l’obbligo vaccinale. Il sottosegretario alla Salute è infatti intervenuto durante trasmissione Domenica in di Rai 1 parlando di un «Natale libero».
Piccole divergenze che non mostrano un totale disaccordo, ma è così anche sul fronte organizzativo delle nuove dosi e delle possibili chiusure?
Tensioni interne sul Piano Natale? Non sembra
Con fermezza il ministro si riprende dall’apprensione mostrata nella prima parte del suo discorso e afferma che il Premier, il ministro della Salute e il commissario all’emergenza hanno ben chiaro cosa fare.
«Se la comunità scientifica mi dice che dobbiamo farci la terza dose, noi lo facciamo, siamo pronti. Noi faremo tutto quello che serve per lasciare aperto il Paese.»
Ci sono sì dibattiti all’interno delle forze politiche, ma i partiti non sono dei monoliti secondo lui. Il Governo Draghi per Di Maio sarebbe unito e pienamente in grado di prendere decisioni e aiutare i suoi lavoratori a continuare nel piano di ripresa.
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