In mancanza di linee guida nazionali i sindaci dicono la loro sulle festività. Il piano anti-Covid delle grandi città è variabile a seconda della regione.
Il piano «salva Natale» deve contemplare necessariamente delle misure che contengano il contagio senza azzerare la ripresa dell’economia in un periodo così cruciale per la circolazione di ricchezza nel Paese.
Grande attesa e speranze sono riposte nel decreto che a metà della prossima settimana il Consiglio dei Ministri varerà riguardo la durata del Green Pass e le restrizioni delle eventuali zone di rischio. Non è troppo presto però per iniziare a capire come gestire possibile assembramenti nei periodi di shopping natalizio sia nei mercatini che nei grandi centri commerciali.
L’incognita di Capodanno è ancora lontana ma alcuni sindaci avanzano delle proposte rispetto ai festeggiamenti di piazza. I casi di Napoli e Milano sono agli antipodi e mostrano la spaccatura presente del paese a livello di decisioni e opinioni sul tema.
La più grande differenza si registrerà quindi, a meno che non cambi tutto in questi prossimi giorni, a livello territoriale con discrezionalità sulla base delle statistiche epidemiologiche. Le strategie che adotteranno le varie città saranno diversificate. Se non verranno delineati infatti dei decreti che omologhino la situazione nazionale in vista delle festività, ci si muoverà in maniera sparsa e per il momento è possibile riassumere la molteplicità di condizioni possibili in questo modo.
Milano dice no: l’approccio di Sala
Le strette sui cortei no vax sono state soltanto una prova generale di assembramento civile che le amministrazioni hanno voluto e dovuto contenere.
Milano prima fra tutte parla, attraverso la voce del popolarissimo sindaco Sala, dice di voler tornare al piano già collaudato dello scorso anno. Nell’edizione 2020 delle festività natalizie infatti ricordiamo gli accessi contingentati nelle zone dello shopping, l’unica soluzione che lo stesso primo cittadino dice di poter accettare e contemplare nel futuro della città poiché, nella sua ottica, la priorità è mantenere la situazione sotto controllo come è stato negli ultimi due sabati.
Prospettare dei numeri simili anche sotto Natale è arduo ma vista la posizione poco ottimistica dello stesso sindaco rispetto alla vaccinazione obbligatoria si deve pensare a qualsiasi tecnica fattibile per rinforzare la validità del Green Pass. Sala infatti dice di “irrigidire ancora di più le possibilità di entrare in un luogo, di partecipare a un evento”.
La cautela si riverserà quindi anche sui festeggiamenti di Capodanno per i quali, per precauzione, si inizia già a parlare di eliminare dal calendario il classico concerto in piazza.
Napoli più ottimista: cosa ne pensa Manfredi
Diametralmente opposta è la politica che vuole adottare Gaetano Manfredi, primo cittadino della città di Napoli.
La visione per il capoluogo campano e infatti più ottimista con dichiarazioni da parte del sindaco che non contempla un annullamento totale degli eventi in programma e anzi sposta negli spazi aperti e più agibili, come quello di Piazza Plebiscito, il topico festeggiamento dell’anno nuovo.
Si spera quindi di organizzare comunque un raduno pubblico:
«Ci auguriamo di avere un Natale sereno. Se ci saranno le condizioni, faremo eventi natalizi e a Capodanno. Non abbiamo tante risorse e ci siamo insediati da pochissime settimane. Ma sicuramente qualcosa la faremo.»
Alla luce delle recenti elezioni si vuole quindi dare un’immagine di sicurezza e forza ai cittadini che però dovrà fare i conti con la situazione pandemica contingente a ridosso della data stabilita.
Ipotesi per Roma e Firenze
Sulle città di Roma e Firenze aleggia invece un alone di incertezza generalizzato tant’è che già ora, almeno nella Capitale, si cominciano a chiudere le strade e le piazze per troppa folla. C’è chi dice che questo sia solo un assaggio di quel che accadrà con lo shopping natalizio come già si era del resto osservato lo scorso anno.
Le prime delle piazze chiuse a causa della semplice movida sono state quelle di San Lorenzo, Rione Monti e Trastevere.
Da Firenze infine parla Dario Nardella che dà voce ad un pensiero ben specifico:
"Bisogna agire subito, senza aspettare che la curva cresca. Perché intervenire dopo quando sarà tardi?”
Questo piano anti-Covid natalizio prevederebbe secondo il primo cittadino l’estensione dell’obbligo di Green Pass a tutti i luoghi pubblici così come l’introduzione di regolamentazioni per feste, veglioni, cenoni e grandi ritrovi privati al chiuso. Lo spirito è:
“Meglio avere regole certe prima che divieti poi con zone rosse o addirittura coprifuoco".
La parola d’ordine è quindi prevenire ed evitare già da ora occasioni di moltiplicazione del contagio.
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