Covid, la curva risale: il Governo pensa ad una nuova stretta. Possibili criteri più restrittivi per decidere Regioni arancioni e rosse, lockdown nei weekend.
Il Governo ha in mente di attuare una nuova stretta subito dopo le feste. Non si aspetterà, come invece si pensava, il DPCM del 15 gennaio (quando è in scadenza il Decreto approvato il 3 dicembre scorso) per introdurre nuove restrizioni - o per confermare quelle attualmente in vigore - in quanto in Italia la curva dei contagi sta crescendo e, secondo i calcoli dei tecnici, continuerà a farlo per almeno un’altra settimana.
Come noto, dal 7 gennaio si dovrebbe tornare al meccanismo delle Regioni colorate: secondo le anticipazioni sul monitoraggio del Ministero della Salute potremmo ritrovarci con tutta Italia in zona gialla, con il rischio che tre Regioni - quali Veneto, Liguria e Calabria - possano essere in zona arancione.
Avere tutta Italia in zona gialla è un rischio che il Governo non sembra essere disposto a correre, specialmente in questo momento in cui per la curva dei contagi è stata rilevata una nuova “fiammata” (probabilmente causata dai giorni di shopping pre-natalizio).
Ed è per questo motivo che il Governo sta valutando una nuova stretta che verrà decisa nelle prossime ore e che potrebbe portare a diverse soluzioni; vediamo quali.
Governo, nuova stretta causa Covid: più Regioni in zona arancione?
Una delle soluzioni su cui sta riflettendo il Governo affinché dal 7 gennaio non ci sia il “libera tutti” è quella di modificare i criteri con i quali viene decisa la colorazione delle Regioni.
Nel dettaglio, vi è la possibilità di criteri maggiormente più restrittivi, così da avere più Regioni in area arancione dal 7 gennaio, limitando così gli spostamenti interregionali. Ricordiamo, infatti, che nel caso in cui effettivamente tutta Italia dovesse essere in area gialla, allora ci si potrà spostare liberamente - senza portare l’autocertificazione - tra Regioni.
Si riflette sulla possibilità di intervenire su due differenti criteri: l’incidenza dei positivi ogni 100.000 abitanti e l’asticella dell’Rt. Ad esempio, oggi la zona arancione è prevista con un Rt di 1,25 e la rossa scatta a 1,5; in caso di ulteriore stretta si potrebbe scendere rispettivamente a 1 e 1,25. Se così fosse, sarebbero sicuramente in zona arancione Calabria, Liguria e Veneto, le quali rischierebbero anche la zona rossa nei monitoraggi successivi. E potrebbero diventare arancioni nei prossimi monitoraggi anche Basilicata, Lombardia e Puglia.
Si tratta di un’ipotesi sostenuta da Roberto Speranza e da Francesco Boccia, come pure dal capo delegazione del Partito Democratico, Dario Franceschini, anche perché in questo modo si potrebbe procedere senza dover per forza approvare un nuovo DPCM prima del 15 dicembre. Si potrebbero introdurre le suddette novità, infatti, semplicemente tramite un’ordinanza ponte con la quale verrebbero fissati i nuovi criteri, per poi assorbirla in un successivo decreto.
Governo, nuova stretta causa Covid: tutti i weekend in zona rossa?
Altra possibile soluzione è quella che guarda al metodo utilizzato per Natale, prevedendo quindi delle restrizioni per le giornate più a rischio assembramento.
Come fatto durante questo periodo, quindi, il Governo sta valutando la possibilità di avere un’Italia totalmente rossa durante i weekend. Ristoranti e bar, quindi, totalmente chiusi nel fine settimana, come pure i negozi. E niente spostamenti non essenziali, neppure all’interno del proprio Comune.
E nuove restrizioni potrebbero esserci anche durante la settimana, con ulteriori limitazioni alla circolazione intercomunale e interregionale.
Per attuare restrizioni di questo tipo, però, bisognerebbe per forza di cose anticipare il DPCM atteso per il 15 gennaio.
Si tratterebbe sicuramente di un ulteriore sacrificio che viene chiesto alla popolazione, ma questo servirebbe anche per mettere a regime la campagna vaccinale che, specialmente in alcune Regioni, non è partita nel migliore dei modi.
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