Secondo l’immunologo Le Foche la quarta ondata di Covid nel nostro Paese non ci sarà, ma ad una condizione. Ecco quale.
Secondo Francesco Le Foche, uno degli immunologi più conosciuti in Italia, la quarta ondata di Covid non ci sarà se si attuerà una campagna vaccinale ben fatta. L’esperto, ospite del programma Domenica In, condotto da Mara Venier, esprime la sua posizione sulla possibile ripresa dei contagi in autunno, come accaduto lo scorso anno, e sul ruolo che i vaccini giocheranno nei prossimi mesi.
Le Foche, forte dei risultati ottenuti da alcuni Paesi in cui la vaccinazione procede spedita, come nel Regno Unito e in Israele, è certo che anche il nostro Paese non verrà investito da una nuova ondata di Covid se si continuerà a vaccinare quante più persone possibili.
Covid, quarta ondata: ecco come evitarla secondo Le Foche
“Io non credo che noi possiamo avere ragionevolmente una quarta ondata qualora ci fosse una campagna vaccinale ben fatta”. È quanto ha affermato Le Foche, riaccendendo la speranza nelle persone, ormai fortemente provate da un anno di convivenza con il Covid.
L’esperto infatti precisa che “se possiamo prendere come esempio la campagna vaccinale inglese, israeliana e scozzese, vediamo che in realtà c’è stato un calo assoluto dei contagi, e si riduce l’ospedalizzazione del 30% settimanalmente”. E nello specifico lo Stato di Israele che ha attuato “una campagna vaccinale miracolosa, per cui ha messo in campo il massimo che poteva fare, probabilmente perché sono ben addestrati a questo, ed oggi è un punto eccezionale: sta vaccinando dai 50 anni in giù”, conclude Le Foche.
L’importanza dei vaccini
“Con questi vaccini noi abbiamo il percorso tracciato quindi adesso dobbiamo vaccinare tutte le persone possibili, abbiamo dei vaccini sicuri e che funzionano. La vaccinazione, dopo la potabilità dell’acqua, è il baluardo più importante per la salute pubblica”, l’esperto ribadisce ancora l’importanza dell’immunizzazione per uscire dall’emergenza sanitaria.
Entro la fine di giugno infatti dovrebbero arrivare nel nostro Paese almeno 45 milioni di dosi, grazie all’approvazione del vaccino di Johnson & Johnson, che potrebbe segnare una svolta nella campagna vaccinale, dal momento che necessita di una sola dose del siero. Proprio per questo motivo “entro luglio dovremmo avere una percentuale abbastanza alta. Per le vaccinazioni abbiamo iniziato molto bene, gli ultraottantenni che dovrebbero fare la seconda dose andrebbero messi in sicurezza subito perché solo 15% della popolazione ultraottantenne ha fatto la seconda dose”.
Infatti, gli over 80 “sono la popolazione più fragile perché il sistema immunitario invecchia con la persona e tende però a dare anche delle citochine pro infiammatorie, che attivano l’infiammazione”. Dopodiché dovremmo passare alle alte iper fragili, come le persone affette da particolari patologie, spiega ancora Le Foche.
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