Covid, la situazione migliora ma è ancora tutto chiuso: per quale motivo?

Antonio Cosenza

3 Aprile 2021 - 13:26

La curva dei contagi in Italia rallenta, ma è ancora presto per pensare ad una riapertura generale. Brusaferro (ISS) spiega il motivo per cui l’Italia sarà tutta arancione (o rossa) almeno per tutto il mese di aprile.

Covid, la situazione migliora ma è ancora tutto chiuso: per quale motivo?

L’ultimo monitoraggio Iss conferma che lato Covid per l’Italia c’è un netto miglioramento che fa ben sperare in vista delle prossime settimane. Eppure, visto il nuovo Decreto approvato dal Governo Draghi, tutta Italia rischia di essere “chiusa” almeno fino al 30 aprile 2021 (visto che fino a questa data non ci saranno zone gialle).

Gli italiani si chiedono il motivo di questa decisione visto un miglioramento generale sul fronte dei contagi; una situazione che porta molti a credere che la prudenza mostrata dal Governo sia eccessiva e che sia arrivato il momento di riaprire bar e ristoranti, come pure le palestre.

Lo stesso Matteo Salvini ha dichiarato di aver chiesto un incontro a Mario Draghi per parlare di riaperture, in quanto la Lega non è per nulla soddisfatta del nuovo Decreto: “Aprile in rosso significa sequestro di persona”, ha dichiarato il leader del Carroccio.

Ma per quale motivo, allora, se la situazione sta migliorando il Governo ha deciso per la linea della massima prudenza anche per il mese di aprile? Ci sono diversi motivi in realtà, facciamo chiarezza.

Covid: la situazione migliora, ma “molto lentamente

Il monitoraggio Iss di questa settimana ci dice che l’indice Rt nazionale è tornato sotto la soglia di allerta: negli ultimi sette giorni, infatti, siamo passati da un Rt dell’1,08 a 0,98.

Segnali che la curva sta decrescendo, con una minore incidenza dei casi (232 ogni 100.000 abitanti, contro i 240 della scorsa settimana). È vero, quindi, che nell’ultimo periodo la curva epidemica sta iniziando a decrescere, ma si tratta - come spiegato dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa organizzata dal Ministero della Salute - “di una decrescita molto lenta”.

Riaprire tutto adesso vorrebbe dire non solo fermare questa decrescita, ma anche esporsi al rischio di un ulteriore aumento dei contagi come sta succedendo in “quasi tutti i Paesi d’Europa”.

Brusaferro ha spiegato che per poter controllare la curva dei contagi sarà necessario che l’indice Rt venga portato “abbondantemente sotto all’1” e per farlo potrebbe essere necessario tutto il mese di aprile.

Covid: i contagi diminuiscono, ma situazione di allerta negli ospedali

Anche se i contagi diminuiscono peggiora la situazione negli ospedali. Come confermato da Brusaferro, le terapie intensive sono occupate al 41% (contro il 39% della scorsa settimana). Niente di strano, visto che si tratta della cosiddetta “onda lunga” dei contagi accertati nelle scorse settimane, ossia di coloro che solo adesso hanno avuto un peggioramento tale da necessitare del ricovero in ospedale.

Ancora oggi ci sono 13 Regioni che sono sopra la soglia d’allerta del 30%, compresa Lombardia e Piemonte.

Ovviamente, visto il calo dei contagi di questi giorni, anche negli ospedali la situazione è destinata a migliorare. Ma bisogna dare il tempo alle strutture ed è per questo che almeno per tutto aprile l’attenzione sarà molto elevata.

Covid: spinta alla campagna di vaccinazione

Questo sarà un mese molto importante per la campagna vaccinazione, con il Governo che conta di dare una spinta importante. Le chiusure serviranno anche a questo, per fare in modo che la situazione sul fronte contagi non impedisca il regolare svolgimento della campagna.

A tal proposito, Brusaferro si è detto soddisfatto per l’effetto della campagna vaccinazione sugli Over 80. La percentuale di focolai tra strutture ospedaliere e le RSA, infatti, ha avuto una regressione molto netta e l’et media di chi contrae l’infezione è stabile intorno ai 40 e 50. Tra gli Over 80, invece, c’è una netta decrescita, “sempre più attribuibile alle vaccinazioni”.

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