Quale posizione assumerà Draghi sui dossier crisi MPS e Autostrade? Se confermato alla presidenza del Consiglio, l’ex banchiere dovrà sciogliere nodi finanziari cruciali.
I dossier MPS e Autostrade per l’Italia saranno risolti da Mario Draghi?
In attesa di capire se l’ex banchiere riuscirà a sbloccare uno stallo politico-istituzionale sempre più complesso, iniziano a circolare speculazioni su come possano essere affrontate questioni finanziarie cruciali e urgenti per l’Italia.
Sul tavolo del Governo Conte, infatti, sono rimasti sospesi e in attesa di risoluzione almeno due dossier caldi: la ristrutturazione di MPS, con la spinta del MEF alla fusione con Unicredit e la cessione Aspi a CDP.
Cosa farà Draghi, se confermato alla Presidenza del Consiglio, con il Monte dei Paschi di Siena e il nodo Atlantia-Aspi-CDP?
Draghi e caso MPS: merger più vicino?
Un esperto di questioni bancarie e di finanza come Mario Draghi, dall’esperienza innegabile sui temi vista la sua carriera, potrebbe facilitare la risoluzione del dissesto MPS.
Considerando il ruolo che l’ex banchiere ha svolto negli anni della sua vita professionale alla Banca d’Italia e inquadrando il 2021 come il più promettente per le operazioni di M&A nelle banche, Draghi potrebbe dare la spinta necessaria alla tanto chiacchierata fusione MPS-Unicredit.
Gli ingredienti ci sono tutti. Innanzitutto, all’istituto milanese è arrivata la nomina come ad di Orcel, che prenderà il posto di Mustier ad aprile 2021, palesemente freddo finora dinanzi all’ipotesi acquisizione. Il nuovo ceo potrebbe essere più aperto a proseguire con il merger o comunque a valutare tutte le variabili del caso.
D’altronde, MPS nel suo ultimo capital plan ha avvisato che senza la prospettiva fusione sarà necessario rafforzare il patrimonio di 2,5 miliardi di euro. E in più, entro l’anno deve concludersi la dismissione della partecipazione detenuta dal Mef nel capitale MPS.
leggi anche
Mps in rosso: i motivi nel capital plan
I tempi chiamano a riprendere il dossier il prima possibile. Come si muoverà Draghi? L’ex banchiere ha manovrato diverse operazioni di risiko bancario mentre era in via Nazionale dal 2005. Il tema non gli è nuovo e, come si sottolinea in queste ore, è stato protagonista della nascita di Intesa-SanPaolo, Banca Popolare e della fusione Unicredit e Capitalia.
Non solo, sotto la sua guida si è concluso anche l’affare MPS-Antoneveneta, che ha portato guai proprio alla banca senese.
Dettagli importanti già finiti sotto i riflettori: Draghi avrà il giusto bagaglio per spingere la fusione Unicredit-MPS?
Autostrade per l’Italia: si risolve con Draghi?
Cessione Aspi a Cassa Depositi e Prestiti: altro tema caldo e non risolto dal Governo Conte. Mesi di trattative hanno portato a estenuanti tira e molla e, per ora, la promessa di CDP di presentare un’offerta vincolante a fine febbraio.
Il dossier è però pieno di ostacoli ancora: ci sarà una svolta con Mario Draghi? Il futuro e possibile presidente del Consiglio potrebbe riprendere in mano la questione e accelerare sulla chiusura.
Ma anche l’x banchiere si troverà dinanzi a nodi da sciogliere. La cessione dell’88,06% di Aspi, detenuta da Atlantia, a CDP e il suo consorzio non ha trovato conclusione innanzitutto perché la holding dei Benetton non accetta il valore dato ad Autostrade per l’Italia da Cassa, nel range 8,5-9,5 miliardi di euro.
In più, è arrivato l’ostacolo Commissione Europea, che ha chiesto dettagli sul decreto Milleproroghe 2019: il crollo del Ponte Morandi non giustificherebbe una legge a favore di società a controllo pubblico e a danno di azionisti di minoranza.
Un campo sul quale la levatura di Draghi, in ambito UE e finanziario, potrebbe dare una svolta decisiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti