Le fonti rinnovabili potrebbero essere la migliore soluzione per l’Unione Europea rispetto alla crisi dell’energia elettrica che sta coinvolgendo tutto il mondo.
La crisi dell’energia elettrica sta coinvolgendo tutto il mondo, provocando un forte aumento per le bollette di luce e gas. Un effetto dovuto a un insieme di cause finanziarie e politiche, tra cui la carenza di materie prime e la decisione di aumentare i costi della produzione di CO2.
Per combattere l’emergenza di approvvigionamento di queste risorse, indispensabili per le nazioni, la Commissione Europea ha recentemente illustrato alcune linee guida per i Paesi membri.
Da Bruxelles sono quindi partite le indicazioni ai Governi nazionali per il contrasto immediato del problema, come la riduzione delle tasse e gli aiuti di Stato per le fasce di popolazione più deboli.
Nella “cassetta degli attrezzi” dell’Unione europea sono presenti anche misure di lungo periodo. La più importante riguarda l’intenzione di proseguire nello sviluppo e negli investimenti delle fonti rinnovabili, considerate l’unica soluzione per combattere in maniera efficace la crisi energetica.
Rinnovabili: unica soluzione per la crisi dell’energia elettrica in UE
L’utilizzo di energia solare ed eolica potrebbe rappresentare la via principale per raggiungere l’indipendenza energetica per l’Europa, così da non essere influenzata dalle crisi e dagli shock di prezzo esterni, come capitato più volte nel recente passato.
Nel 2020, ad esempio, il vecchio continente ha ottenuto circa la metà del suo fabbisogno interno di gas attraverso le forniture della Russia. Una situazione che ha portato a un rapporto di subordinazione nei confronti di Mosca, indebolendo di fatto la propria forza nello scacchiere internazionale.
Una piena rivoluzione verde nel settore dell’energia andrebbe a incidere non solo dal punto di vista economico, ma favorirebbe anche lo sviluppo di una maggiore sicurezza interna.
I vantaggi dell’indipendenza energetica per l’Europa
Una strategia simile a quella attuata dagli Stati Uniti, i quali però, per sganciarsi da rapporti di dipendenza dalle nazioni estere, hanno puntato al contrario su una risorsa potenzialmente dannosa per l’ambiente: lo shale oil.
Il petrolio di scisto, recuperato attraverso la tecnica del fracking, ha infatti garantito all’America una maggiore emancipazione a livello energetico ma, al tempo stesso, ha aumentato i rischi ecologici e sismici nelle zone coinvolte.
Le energie rinnovabili potrebbero, inoltre, rappresentare un’opportunità di crescita economica e commerciale per le imprese dell’Unione Europea, al pari di quello che ha rappresentato per le aziende statunitensi la rivoluzione digitale.
La transizione green in questo comparto potrebbe portare all’indipendenza dell’Europa non solo rispetto alla Russia, ma anche nei confronti degli stessi Stati Uniti, considerando che negli ultimi anni non sono mancati i motivi di scontro tra le due potenze occidentali.
Per riuscire a raggiungere l’ambizioso obiettivo occorrerà, però, stanziare maggiori fondi e risorse comuni, così da poter sviluppare delle tecnologie in grado di stoccare l’energia prodotta dal fotovoltaico e dall’eolico.
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