Il Comitato tecnico scientifico ha chiesto al Governo di prorogare lo stato d’emergenza fino a estate inoltrata, dicendosi inoltre molto preoccupato per la riapertura degli impianti sciistici.
Il Comitato tecnico scientifico chiede la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 luglio. È questa la proposta pervenuta al Governo in queste ore, che a breve sarà chiamato a varare il nuovo DPCM del 16 gennaio. In quell’occasione si deciderà non solo delle nuove misure anti Covid ma, appunto, la proroga dello stato d’emergenza.
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Cts chiede proroga stato d’emergenza al 31 luglio
Mentre avanza la crisi di Governo, avanza anche la pandemia di coronavirus. Martedì 12 gennaio gli esperti del Cts hanno ribadito la propria contrarietà a un eventuale allentamento delle misure anti-contagio, in vista del nuovo DPCM che entrerà in vigore entro e non oltre venerdì 16.
A rendere fondamentale il mantenimento della stretta per il controllo della pandemia di coronavirus, secondo il Comitato, sono essenzialmente quattro elementi. Il primo è l’impatto “ancora importante” che la curva dei contagi ha sui posti letto degli ospedali, sia per quanto riguarda la terapia intensiva che l’area medica.
Il secondo è la campagna vaccinale, che potrebbe essere messa a rischio da un improvviso ed esponenziale aumento dei contagi (la tanto temuta terza ondata). Il terzo elemento è la situazione internazionale definita “preoccupante”, e infine il rischio di sovrapposizione fra Covid-19 e influenza stagionale, finora evitata grazie al distanziamento sociale e all’uso delle mascherine.
Per via di tutti questi elementi sarebbe opportuno, secondo il Cts, prorogare lo stato d’emergenza fino a estate inoltrata e con esso la stretta anti contagio.
Cts preoccupato per riapertura impianti sciistici
Il Comitato si è anche espresso sui mondiali di sci di Cortina, dando il via libera ma a porte chiuse e con la raccomandazione che gli atleti restino in paese per il minor tempo possibile.
Sempre a proposito dello sport invernale, il Cts ha espresso “grande preoccupazione” per la riapertura degli impianti sciistici, che salvo colpi di scena dovrebbe avvenire il 18 gennaio. Il timore riguarda principalmente il fatto che gli impianti si trovano in molte delle Regioni in cui il virus è più diffuso: Lombardia, Veneto, PA di Bolzano.
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