Gli Stati Uniti segnalano una svolta nella lotta contro il coronavirus. Il Paese più colpito dalla pandemia dopo India e Brasile, elimina mascherine e distanziamento sociale (ma solo per i vaccinati).
Le nuove linee guida dei Centers for Disease and Prevention (Cdc) statunitensi prevedono l’abbandono dei dispositivi di sicurezza anti-Covid anche al chiuso e addirittura l’abolizione delle norme sul distanziamento sociale.
Le nuove regole e la libertà di contatto sociale valgono solo per i vaccinati, però e nemmeno per tutti: in particolare, soltanto per coloro che hanno completato l’intero ciclo vaccinale, ricevendo tutte le dosi necessarie per la protezione.
Un chiaro segno da parte del Governo degli Stati Uniti per mettere un punto fermo all’era della pandemia da coronavirus; una conferma che, almeno negli Usa, col vaccino si potrà tornare a quella che era la normalità nel periodo del pre-Covid.
Usa, per i vaccinati niente mascherina: eccezioni ed incongruenze
Attualmente, il 35% degli americani è già pienamente vaccinato contro il Covid-19.
Tutti coloro che hanno completato l’intero ciclo vaccinale (i pienamente vaccinati) negli Usa potranno avere la possibilità di non utilizzare più mascherine e non dovranno rispettare l’isolamento o il distanziamento sociale. Questo è quanto dichiara il virologo Anthony Fauci in qualità di consulente sanitario del Presidente Joe Biden.
Nella questione del “liberi tutti” ci sono però delle eccezioni burocratiche che portano a incongruenze: infatti, la mascherina e il distanziamento continueranno a rimanere obbligatori nei luoghi dove per legge è prescritto che così deve essere.
Il che significa che in tutti quei luoghi dove per legge è obbligatorio (in principio generale) indossare la mascherina, anche i completamente vaccinati dovranno portarla. Questo includerà mezzi di trasporto, ospedali e istituzioni pubbliche.
Un’altra incongruenza avviene proprio nella dichiarazione di Fauci, il quale spiega che l’uso della mascherina potrebbe diventare, in futuro, un’abitudine stagionale per combattere il diffondersi di malattie anche diverse dal coronavirus.
Per di più, l’immunità di gregge non è sembrerebbe ancora essere presa come scientificamente assodata e a garanzia per la protezione individuale, data la possibilità (tra l’altro già conosciuta) delle diverse varianti e mutazioni del Covid-19.
I numeri del Covid negli Stati Uniti
Gli Usa sono stati uno dei Paesi al mondo più colpiti dalla pandemia sotto molti aspetti. Al momento, il numero dei nuovi casi giornalieri di Covid-19 negli Stati Uniti diminuisce. Le dosi di vaccino somministrate sono in totale oltre 264,6 milioni. Di questo totale, 154 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose.
In più, il presidente Biden ha dichiarato pubblicamente che ”oltre la metà degli adulti ha ricevuto almeno una dose di vaccino”. La stima è quella di arrivare molto presto al 60% di adulti vaccinati contro il Covid-19: enormi progressi in fatto di campagne vaccinali, quindi.
Nel mentre, non mancano però le polemiche prolungate sugli effetti collaterali di vaccini come Johnson&Johnson che lo scorso 13 aprile era stato temporaneamente sospeso per 28 casi di trombosi e 3 decessi.
Intanto, le città statunitensi tornano lentamente a quella che potrebbe essere definita normalità. A New York le metropolitane hanno ospitato negli ultimi giorni un numero di persone che non si vedeva da prima dell’inizio ufficiale della pandemia lo scorso marzo. I ristoranti sono tornati ad avere la quantità di clienti che avevano nel 2019 (secondo quanto scrive il Wall Street Journal) e, addirittura, in ambito culturale ci sono state aperture strabilianti con orchestre tornate nei teatri a suonare dal vivo.
E in Italia quando sarà possibile?
In Italia i pareri sono variegati, ma positivi.
L’infettivologo Matteo Bassetti, durante un intervento su Rai Radio 1 alla trasmissione Un giorno da pecora, sostiene che “già in autunno potrebbe essere possibile un miglioramento sui dati pandemici”.
Quanto alle mascherine, se si arriverà a 30 milioni di vaccinati, si potrà dire addio ai dispositivi di sicurezza in una maggiore varietà di circostanze. Si tratta di un obiettivo a breve termine; da metà giugno, comunque, se ne saprà di più, come dichiara Pierpaolo Sileri.
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