Decreto Cura Italia approvato dal Governo: nuove misure per salvare l’economia del Paese e aiutare famiglie, aziende e lavoratori autonomi in crisi, per un totale di 25 miliardi di euro.
Decreto Cura Italia finalmente ottiene l’ok dal Consiglio dei Ministri. Tante le novità per la ripresa economica del Paese, duramente colpito dall’emergenza coronavirus, che ne ha frenato la produttività. Tra gli interventi più significativi quelli per imprese, lavoratori con figli e partita Iva, per un totale di 25 miliardi di euro da utilizzare in ammortizzatori sociali.
Slittano molte scadenze fiscali, aumentano le ore di congedo parentale e viene stabilito un bonus una tantum per i lavoratori autonomi che non possono lavorare a causa della COVID-19.
Il Viceministro Laura Castelli ha dichiarato che non si tratta dell’unico decreto in materia economica e che nei prossimi 20 giorni il Governo interverrà nuovamente per decidere il da farsi per il mese di aprile.
Facciamo il punto della situazione, per ogni area tematica, delle misure salva-economia del decreto Cura Italia.
Fisco e tasse: slittano le scadenze fiscali
Tra le novità più importanti del Decreto Cura Italia c’è lo slittamento delle scadenze fiscali e il differimento delle tasse con scadenza al 16 marzo fino al 31 maggio 2020. Imprese, partite IVA e professionisti godranno di sospensioni e slittamenti nei pagamenti di oneri fiscali, con previsioni particolarmente favorevoli per i lavoratori autonomi, i più colpiti dalla crisi causata dalla COVID-19.
Mutui e affitti
Il Cura Italia prevede per i prossimi 9 mesi l’ammissione ai benefici del Fondo Gasparrini ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato «in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data, un calo del proprio fatturato, superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni adottate dall’autorità competente per l’emergenza coronavirus».
Per avere accesso al Fondo non è richiesta la presentazione dell’indicatore della situazione economica equivalente ISEE.
Aiuti alle famiglie: più congedi retribuiti
A decorrere dal 5 marzo 2020, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato hanno diritto a fruire per i figli di età non superiore ai 12 anni, di un congedo con indennità pari al 50 per cento della retribuzione. La fruizione del congedo è riconosciuta per massimo 15 giorni alternativamente ad entrambi i genitori.
Altra misura alternativa al congedo è un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting del valore massimo di 600 euro.
Confermata l’equiparazione della quarantena al periodo di malattia a fini retributivi.
Misure a sostegno delle Partite Iva
Come si è anticipato, tra i soggetti più colpiti ci sono i lavoratori autonomi a Partita Iva, per i quali il Governo stanzia aiuti economici mirati pari a 500 euro una tantum.
Legge 104, più giorni di permesso
Il Cura Italia conferma l’aumento dei giorni di permesso retribuiti previsti dalla Legge 104 per l’assistenza di parenti disabili: per i mesi di marzo e aprile 2020 i permessi sono incrementati complessivamente di 12 giorni per ciascun mese.
Bonus di 100 euro per chi lavora durante l’emergenza
Il Governo conferma il bonus per quei lavoratori che non possono usufruire dello smart working ma devono recarsi in ufficio/fabbrica nonostante l’emergenza coronavirus. Per questi lavoratori, pubblici, privati, autonomi o dipendenti, il Cura Italia prevede un bonus di 100 euro per il mese di marzo, misura limitata a chi ha un reddito complessivo non superiore a 40mila euro.
Proroga carta identità, patente e revisione
Vengono prorogate le scadenze di carta d’identità, patente di guida e revisione di auto e moto al 31 agosto 2020. Allo steso modo slittano anche gli esami di guida e viene prolungata la validità del foglio rosa. Qui i dettagli sulla proroga delle scadenze.
Cassa integrazione per i lavoratori
Il decreto prevede un nuovo trattamento di cassa integrazione ordinario in sostituzione dei precedenti ammortizzatori sociali per le aziende che alla data di entrata in vigore del decretolegge 23 febbraio 2020 n. 6, hanno in corso un trattamento di integrazione salariale straordinario e per le aziende che hanno in corso un assegno di solidarietà.
Inoltre le Regioni possono autorizzare autonomamente una cassa di integrazione salariale in deroga in favore delle imprese per cui non trovino applicazione le tutele previste dal decreto.
Aiuti alle imprese
Le imprese coinvolte in modo impattante dagli effetti dell’epidemia potranno usufruire del Fondo di garanzia per le Pmi, rafforzato con risorse aggiuntive di circa 1 miliardo. Il Governo ha stabilito misure di sostegno in capo allo Stato fino al 33% dei prestiti erogati. A ciò si aggiunge che per i prossimi 9 mesi, lo Stato si impegna a fornire una garanzia per i prestiti fino a 5 milioni di euro per investimenti e per saldare situazioni debitorie.
Università
In tema di Università e lauree, il decreto Cura Italia proroga le sessioni di laurea dell’anno accademico 2018/2019 al 15 giugno 2020. Allo stesso modo sono prorogate tutte le altre scadenze relative agli adempimenti per la presentazione delle tesi. Grande novità per i laureati in Medicina e Chirurgia: la tesi di laurea diventa abilitante e non servirà più (anche dopo l’emergenza coronavirus) l’esame di abilitazione alla professione medica.
Misure a sostegno dello sport
Le ASD possono evitare il versamento dei canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento degli impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali fino al 31 maggio 2020.
Disoccupazione agricola
Il termine per la domanda di disoccupazione agricola è prorogato al 1°giugno 2020 ma solo per le domande di competenza dell’anno 2019.
Gestione ospedali, possibile requisire strutture private
I presidi sanitari sia pubblici che privati potranno essere requisiti dalla Protezione civile per fronteggiare l’emergenza coronavirus e tutelare la salute pubblica. Lo stesso vale per macchinari, strumenti, equipaggiamenti e per implementare i posti letto, ove necessario. Le imprese produttrici di mascherine possono aumentare la produzione anche in deroga alle norme vigenti.
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