Def approvato in Cdm: cosa prevede e quali sono le stime con la guerra?

Il Def, Documento di economia e finanza, è stato discusso e approvato in Cdm. Cosa prevede sulla futura politica economica e su Pil, deficit, inflazione? Le stime pressate dalla guerra.

Def approvato in Cdm: cosa prevede e quali sono le stime con la guerra?

Il Def, Documento di economia e finanza, è al centro del dibattito politico e prima questione all’ordine del giorno per il Governo Draghi. Il mese di aprile è solitamente segnato dall’approvazione di questo testo previsionale fondamentale per la strategia economica del Paese, che è arrivato in anticipo rispetto agli scorsi anni.

Oggi, con il conflitto in Ucraina in corso, il documento ha assunto una maggiore rilevanza, tanto da essere denominato “Def di guerra”. Infatti la guerra in Ucraina ha causato un netto peggioramento nella prospettiva di crescita dell’Italia, che nei mesi precedenti all’invasione dava forti segnali di crescita in ripresa dai due mesi di pandemia.

Cosa prevede il Def del Governo Draghi del 2022?

Def e prudenza: le previsioni economiche e la riconquista di fiducia

La revisione delle stime di crescita dell’Italia nel Def era certa. A pesare sulle stime sono la guerra ucraina, la profonda crisi energetica, l’incertezza dominante in tutti i mercati, l’allarme delle industrie sulla difficoltà di produrre con il caro bolletta, la sfida del gas, l’inflazione galoppante che colpisce i consumi.

Sono tutti i nuovi fattori che hanno sconvolto il 2022 e hanno colto di sorpresa non solo l’Italia, ma tutta l’Europa. Lo ha confermato il premier Mario Draghi all’inizio della conferenza stampa indetta in seguito all’approvazione del Def. Draghi si è concentrato anche su un altro aspetto, ovvero sulla fiducia dei consumatori e degli investitori, che all’inizio dell’anno è molto positiva.

Tra guerra, inflazione e rincari, la fiducia è tutta nuovamente da conquistare, ma il Governo si dice pronto a “fare tutto ciò che è necessario per aiutare le famiglie e le imprese” all’interno della cornice europea e con l’intento di far quadrare i conti.

Il premier si è concentrato molto sul concetto di fiducia, rivolgendosi direttamente ai partiti. “La fiducia dipende dalla circostanza [...] ma dipende anche dalla capacità di esprimere un indirizzo di politica ed economia” che vede il Governo agire con unità di intenti, senza protagonisti dei partiti.

Cosa prevede il Def: stime al ribasso e proroga sul taglio del costo del carburante

Il nodo centrale del Def riguarda la pressione dei partiti verso un nuovo scostamento di bilancio. Il punto è che il ministro Franco vorrebbe, invece, mantenere la strategia della prudenza. Proprio tenendo in mente la fragilità generale, il ministro Franco ha dichiarato che la previsione di crescita nel 2022 pari al 2,9%, al 2,3% per il 2023 e via dicendo. Su questo quadro, si è costituito l’andamento dei conti.

L’indebitamento tendenziale sarà del 5,1% per quest’anno e a seguire:

  • 2023 del 3,7%
  • 2024 del 3,2%
  • 2025 del 2,7%

Una politica di bilancio espansiva per far crescere l’economia, con un obiettivo di indebitamento di fascia alta del 5,6% con un margine di azione di mezzo punto percentuale del prodotto, che dovrebbe garantire una crescita del 3,1%. Si confermano anche gli obiettivi dei prossimi anni, anche se con un margine più piccolo.

Nel documento sono presentati degli scenari alternativi, con tassi di crescita inferiori. Questi scenari simulano prezzi di energia più alti o più bassi. Sarà questo infatti il fattore che maggiormente determinerà la crescita o meno del Paese.

In chiusura, il ministro Franco ha confermato l’estensione di 10 giorni (fino al 2 maggio) dell’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa sulla benzina e sul gasolio, utilizzando il sovragettito Iva.

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