Detrazione pagamenti tracciabili con conto cointestato: come funziona?

Rosaria Imparato

05/10/2020

Detrazione pagamenti tracciabili, come funziona in caso di conto cointestato tra moglie e marito? Nella risposta all’interpello n. 431 del 2 ottobre 2020 l’Agenzia delle Entrate fornisce dei chiarimenti in merito, specificando che le spese sostenute danno comunque diritto alla detrazione.

Detrazione pagamenti tracciabili con conto cointestato: come funziona?

Detrazioni pagamenti tracciabili con conto cointestato: a dare chiarimenti su come funzionano è l’Agenzia delle Entrate, che parte dal quesito di un contribuente.

L’istante ha un conto cointestato con la moglie a firme disgiunte, e vuole sapere se con le novità sui pagamenti tracciabili introdotti dalla Legge di Bilancio 2020 ha diritto alle detrazioni anche per le spese effettuate dalla moglie con la carta di credito intestata all’istante.

L’Agenzia delle Entrate ripercorre la normativa di riferimento in merito alla tracciabilità dei pagamenti e dà un parere positivo all’istante nella risposta all’interpello n. 431 del 2 ottobre 2020.

Detrazione pagamenti tracciabili con conto cointestato: come funziona?

Importanti chiarimenti in merito alla possibilità di portare in detrazione i pagamenti tracciabili arrivano dall’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello n. 431 del 2 ottobre 2020.

Risposta all’interpello AdE n. 431 del 2 ottobre 2020
Articolo 11, comma 1, lett. a), legge 27 luglio 2000, n. 212. Tracciabilità dei pagamenti - oneri detraibili Articolo 1, comma 679, della legge 27 dicembre 2019, n. 160

L’istante chiede infatti delucidazioni in merito alle novità introdotte sui pagamenti tracciabili dalla Legge di Bilancio 2020, portando in esame il proprio caso.

L’istante infatti ha il conto cointestato a firma disgiunta con la moglie, che utilizza la carta di credito intestata al marito per effettuare le proprie spese, che danno diritto alla detrazione del 19% in dichiarazione dei redditi.

Due le modalità di pagamento effettuate tramite lo stesso conto:

  • il marito predilige le carta di credito;
  • la moglie effettua le spese con bonifici o assegni.

Il dubbio dell’istante è quello di poter perdere le detrazioni spettanti, visto che a effettuare i pagamenti (anche se tracciabili) sono due soggetti diversi.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate, invece, dà il via libera:

“si ritiene che il contribuente istante possa utilizzare la propria carta di credito per pagare le spese detraibili riferite al coniuge, per le quali sussiste l’obbligo di tracciabilità, senza perdere il diritto alla detrazione, purché tale onere sia effettivamente sostenuto dal soggetto intestatario il documento di spesa, circostanza nel caso di specie, ulteriormente supportata dalla cointestazione del conto corrente sul quale è emessa la carta di credito.”

Dunque, il conto cointestato fornisce ulteriore prova della corrispondenza, elemento richiesto dalle regole sulla tracciabilità, tra il pagamento effettuato da un coniuge e la detrazione usufruibile dall’altro.

Detrazione con conto cointestato: focus sul pagamento tracciabile e non su chi ha effettuato la spesa

Nella risposta in commento l’Agenzia delle Entrate specifica che il focus delle novità sui pagamenti tracciabili sta nella spesa sostenuta tramite moneta elettronica, mentre l’esecutore materiale del pagamento non è rilevante.

Nel caso in esame, l’istante può utilizzare la propria carta di credito per pagare le spese detraibili con obbligo di tracciabilità riferite al coniuge, senza perdere il diritto alla detrazione.

In questo caso il conto cointestato soddisfa pienamente il requisito della corrispondenza fra titolare del documento di spesa e soggetto che ha sostenuto il costo del bene.

Infine, l’Agenzia delle Entrate ricorda che i contribuenti devono conservare i documenti che provano l’utilizzo dei mezzi tracciabili di pagamento, quindi ricevuta del bancomat, estratto conto, copia del bollettino postale (o del MAV) o dei pagamenti effettuati tramite PagoPA.

In assenza di tali documenti, la tracciabilità del pagamento può essere documentata dal percettore delle somme tramite una nota in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale.

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