Matteo Salvini si era detto pronto ad andare a processo, i 5 Stelle invece sono da sempre contro l’immunità parlamentare: cosa succederà adesso?
La Umberto Diciotti essendo una nave militare è da considerarsi a tutti gli effetti territorio italiano, ma i 177 migranti rimasti per cinque giorni a bordo non sono potuti sbarcare per una scelta “arbitraria” del ministro dell’Interno dettata da “finalità politiche”.
Con queste motivazioni il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, accusato di sequestro aggravato dall’abuso di potere.
Mercoledì 30 gennaio quindi la Giunta per le elezioni e per le immunità parlamentari di Palazzo Madama esaminerà il caso, poi il Senato si dovrà pronunciare sull’autorizzazione a procedere entro un mese. Per il governo gialloverde si tratta di un’ennesima patata bollente.
Matteo Salvini infatti inizialmente si era detto pronto a farsi processare, ma adesso parla di “Senato che deciderà liberamente”. Il Movimento 5 Stelle invece da sempre è contro l’utilizzo dell’immunità parlamentare, ma un voto favorevole manderebbe il proprio alleato a processo e in crisi il governo.
Salvini e M5S al bivio
Matteo Salvini rinuncerà o meno all’immunità parlamentare? Inizialmente il ministro aveva più volte ripetuto di essere pronto a farsi processare, ma adesso il leader della Lega ha aggiustato il tiro delle sue dichiarazioni.
“Deciderà il Senato liberamente. Lo rifarei. Se ritengono sono pronto a farmi processare”. Quindi Salvini rivendica il suo operato, rimettendosi però al voto di Palazzo Madama non citando quindi l’eventualità di una rinuncia all’immunità.
Se il titolare del Viminale non dovesse decidere di farsi processare, questo sarebbe un bel guaio per il Movimento 5 Stelle che a quel punto sarebbe chiamato al voto contrario per salvare il vicepremier.
Il contratto di governo carioca dice che non può far parte del governo chi “è sotto processo per reati gravi”, ma più in generale da sempre i pentastellati si sono scagliati contro l’immunità parlamentare che deve essere limitata “alle opinioni e ai voti espressi nell’esercizio delle funzioni”.
Salvini e i 5 Stelle sono quindi entrambi di fronte a un bivio. Il leader della Lega avrebbe tutti i vantaggi, soprattutto con le elezioni europee che si avvicinano, a un processo dove presentarsi come il difensore della Patria.
Una eventuale condanna però potrebbe avere anche degli strascichi non solo di immagine, quindi alla fine il vicepremier dovrebbe optare per cercare di evitare il processo tanto, alla fine, alle europee farà il pieno di voti ugualmente.
Il Movimento 5 Stelle invece per coerenza dovrebbe votare a favore dall’autorizzazione a procedere, facendo però così uno sgarbo al ministro dell’Interno: con una maggioranza non perfettamente coesa, il governo Conte potrebbe nel caso iniziare a vacillare.
Il caso della Diciotti irrompe quindi nella agenda di governo, con i grillini che aspettano con ansia la mossa di Salvini: la loro speranza è che il ministro decida di rinunciare all’immunità, togliendoli così da ogni imbarazzo al Senato.
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