Draghi ha incontrato sindacati e imprese per il giro di consultazioni con le parti sociali. Ha sentito prima Confindustria e da poco è terminato il colloquio con Cgil, Cisl e Uil. Ma cosa chiedono? Centrale il blocco dei licenziamenti.
Questa mattina Mario Draghi ha incontrato sindacati e imprese, ovvero i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil rispettivamente Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri e i rappresentanti delle imprese tra cui Confindustria.
Terminato l’incontro con Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, che ha confermato il sostegno al nuovo governo senza entrare nei dettagli del colloquio con la stampa, Draghi ha sentito i sindacati che hanno da poco rilasciato le loro dichiarazioni.
Oggi infatti, concluso il secondo giro di consultazioni con i partiti nella giornata di ieri, è la volta di Regioni, parti sociali e associazioni ambientaliste. Ma cosa chiedono le parti sociali?
Al centro del tavolo il blocco dei licenziamenti che ricordiamo scade il prossimo 31 marzo 2021 come anche la cassa integrazione Covid.
Il blocco generalizzato trova un punto di disaccordo con Confindustria.
Vediamo allora qual è la posizione dei sindacati e di Confindustria, cosa chiedono al premier incaricato Mario Draghi e le dichiarazioni al termine dell’incontro.
Incontro Draghi con sindacati: ecco cosa chiedono
Centrale nell’incontro tra Mario Draghi e i sindacati il blocco dei licenziamenti, per il quale, come abbiamo anticipato, i sindacati chiedono una proroga generalizzata.
Il blocco dei licenziamenti infatti scade il 31 marzo e l’idea del governo Conte dimissionario era quella di una prima proroga al 30 aprile e poi differenziata per le aziende in crisi. Centrale anche la cassa integrazione Covid.
Ricordiamo che questo primo incontro viene definito “di ascolto”, ma i sindacati hanno posto sul tavolo alcune delle questioni cruciali.
“Con il Recovery Fund ci saranno risorse per il nostro Paese. Abbiamo sottolineato l’importanza del piano vaccinale. Prioritario rafforzare il sistema sanitario. Sempre nell’emergenza c’è il tema del lavoro.”
Queste le parole di Annamaria Furlan di Cisl che ha aggiunto:
“Centinaia di migliaia di posti di lavoro in meno, soprattutto donne e giovani. Per questo blocco dei licenziamenti e Cassa Covid devono essere confermati. Non sine die, ma ci vogliono i tempi giusti per riformare gli ammortizzatori sociali.”
Pierpaolo Bombardieri della Uil ha aggiunto:
“Abbiamo sottolineato il dramma delle diseguaglianze sociali in questo Paese, che si è aggravato durante la pandemia. La coesione sociale è un elemento importante.”
A concludere le dichiarazioni alla stampa il segretario della Cgil Landini:
“Abbiamo miliardi che possono essere spesi in 6 anni e che possono servire per ridisegnare il nostro Paese, non per tornare a prima della pandemia.”
E sul blocco dei licenziamenti ha ribadito la posizione unitaria dei sindacati. Unità di posizioni anche sulla scuola con uno stop al precariato e una riforma che sia strutturale.
I sindacati da tempo chiedono il blocco dei licenziamenti generalizzato che duri per tutto il perdurare dell’emergenza insieme alla CIG Covid. Sulla base anche di quanto emerso nelle ore precedenti all’incontro con Draghi i sindacati puntano anche su altri elementi fondamentali:
- riforma degli ammortizzatori sociali da tempo ferma;
- rilancio alle politiche attive del lavoro e investimenti;
- piano di vaccinazione, salute e sicurezza;
- riforma delle pensioni;
- riforma della PA.
La riforma delle pensioni è fondamentale per i sindacati per evitare lo scalone che la fine di Quota 100 il 31 dicembre 2021 andrebbe a creare.
I sindacati di categoria intanto, in merito alla scuola, si sono già opposti all’idea di un prolungamento del calendario scolastico fino al 30 giugno.
La posizione di Confindustria
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha incontrato Draghi questa mattina insieme ad altri rappresentanti delle imprese.
Bonomi, senza entrare nel merito di ciò che è stato detto nell’incontro con Draghi ha dichiarato al termine:
“Abbiamo espresso al presidente incaricato il nostro più convinto sostegno.”
E ha aggiunto:
“C’è molto da fare e dobbiamo farlo presto e breve. Abbiamo illustrato a Draghi tutti i grandi temi irrisolti ancora in agenda, Dal Piano nazionale Ripresa e Resilienza al piano vaccinale, dalla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive sul lavoro alla riforma della PA, dalla necessità di una grande alleanza pubblico-privato alla riforma del fisco.”
E ha concluso:
“Confindustria non intende alimentare in alcun modo indiscrezioni su cosa il presidente Draghi intenda fare. Per rispetto e perché siamo convinti che il programma del presidente Draghi dovrà essere reso noto quando deciderà di presentarlo al Parlamento.”
La posizione delle imprese è sicuramente opposta a quella dei sindacati, almeno su alcuni punti.
Confindustria infatti, da quello che è trapelato nei giorni scorsi, vuole un blocco dei licenziamenti non generalizzato e chiede che sia solo per le imprese in difficoltà e che hanno subito le restrizioni dei vari DPCM; lo stesso per la cassa Covid.
Alcuni punti tuttavia sono comuni alle parti sociali e in particolare sulla necessità della riforma degli ammortizzatori sociali, ma anche ristori adeguati alle perdite dovute alla pandemia. Confindustria chiede:
- riforma del Fisco;
- riforma della PA in modo da non ostacolare l’attività di impresa;
- riforma della giustizia;
- piano industria 4.0;
- innovazione e digitalizzazione.
Le riforme del Fisco e della Pubblica Amministrazione sono invece i due cardini, insieme a quella della Giustizia civile, del programma di Mario Draghi.
Sia sindacati che Confindustria ritengono che sia fondamentale che il governo Draghi utilizzi pienamente le risorse del Recovery Plan, quindi per lavoro, imprese e riforme necessarie per il rilancio del Paese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA