Mario Draghi oggi si è dimesso e Sergio Mattarella ha sciolto le camere annunciando le elezioni anticipate che ci saranno il 25 settembre: la diretta video e tutte le news in tempo reale.
Mario Draghi ha annunciato le sue dimissioni oggi in un breve intervento alla Camera, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che non ha potuto far altro che sciogliere le camere annunciando le elezioni anticipate.
Dopo la concitata e machiavellica giornata di ieri al Senato, di fatto la maggioranza che ha sostenuto il governo Draghi non esiste più: tecnicamente vista l’approvazione della mozione-Casini l’esecutivo non è stato sfiduciato, un dettaglio di non poco conto visto che adesso potrà andare avanti per i disbrigo degli affari correnti, ma il mancato voto favorevole di Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle, ha rappresentato la pietra tombale per le larghe intese.
Mario Draghi questa mattina dopo un breve passaggio alla Camera è salito al Colle: Sergio Mattarella ha preso atto delle sue dimissioni con il governo che comunque rimarrà in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il presidente della Repubblica ha annunciato nel pomeriggio di aver firmato il provvedimento di scioglimento delle camere.
Le elezioni anticipate sono così l’epilogo di questa crisi di governo e la data scelta è quella del25 settembre. In questo scenario, la caduta del governo Draghi potrebbe rappresentare una sorta di tsunami capace di rimescolare lo scacchiere politico nostrano.
Draghi alla Camera: le news in diretta live
Mattarella firma dl elezioni, 13 ottobre prima riunione del Parlamento
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato i decreti che fissano la data delle elezioni al 25 settembre. Dal decreto si evince anche come sia stato fissato al 13 ottobre la prima riunione delle nuove camere con il nuovo Governo.
Berlusconi: «Draghi ha rifiutato il bis, forse era stanco e ha colto la palla al balzo»
Silvio Berlusconi a colloquio con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari parlando di Mario Draghi ha affermato: «Non volevamo far cadere Draghi, ma si è reso indisponibile a un bis. Probabilmente era stanco e ha colto la palla al balzo per andarsene. In ogni caso ha scelto lui e adesso siamo già al lavoro per un nuovo governo di centrodestra».
Draghi in Cdm: «Orgogliosi per aver servito i cittadini»
«Dobbiamo essere molto orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto, nel solco del mandato del presidente della Repubblica, al servizio di tutti i cittadini». Lo ha detto Mario Draghi durante il consiglio dei Ministri. Draghi ha voluto anche ringraziare Mattarella per aver gestito la crisi con saggezza.
Ufficiale: si vota il 25 settembre
Il Consiglio dei ministri ha ufficializzato la data per le prossime elezioni politiche: sarà il 25 settembre. Confermate quindi le indiscrezioni.
Per le elezioni sarebbe stata decisa la data del 25 settembre
Le elezioni politiche dovrebbero svolgersi il 25 settembre. Lo riferisce l’agenzia Dire accreditando fonti qualificate. La data, dopo lo scioglimento odierno delle Camere, sarà ufficializzata dal Consiglio dei ministri convocato alle 18.
Sergio Mattarella ha sciolto le camere
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annunciato di aver firmato il provvedimento di scioglimento delle camere. «Come ufficialmente comunicato ho firmato il decreto di scioglimento per indire nuove elezioni entro 70 giorni come previsto. Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultimo atto» - le sue parole.
Casellati e Fico arrivati al Quirinale
I presidenti di Senato e Camera Elisabetta Casellati e Roberto Fico sono arrivati al Quirinale per le consultazioni con il presidente Mattarella. Casellati è arrivata alle 16.30, Fico alle 17. Al termine probabili dichiarazioni di Mattarella.
Verso un voto il 25 settembre
Dopo il nulla osta da parte delle Comunità Ebraiche, si fa sempre più strada l’ipotesi di domenica 25 settembre come data delle prossime elezioni politiche, specie se Sergio Mattarella dovesse sciogliere le Camere già nella giornata di oggi.
Alle 17.30 parla Mattarella
Salvo imprevisti, dopo aver ricevuto al Colle i presidenti di Camera e Senato, alle ore 17.30 parlerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con ogni probabilità per annunciare lo scioglimento delle Camere.
Casellati e Fico attesi al Quirinale
Alle ore 16.30 Sergio Mattarella riceverà Elisabetta Casellati, mentre alle ore 17 toccherà a Roberto Fico: due passaggi questi necessari prima di un immediato scioglimento delle Camere per andare al voto il prima possibile.
Fonrnaro (LeU): “M5s fuori dal centrosinistra? Difficile parlare con chi ci porta al voto, ripartiamo dal Pd“
Intervistato da Money.it, netta la presa di posizione del capogruppo alla Camera di Liberi e Uguali Federico Fornaro: “Il Movimento 5 Stelle fuori dal centrosinistra? Credo sia chiaro che qualcuno ha lavorato per il Paese e qualcuno ha lucrato in vista delle elezioni, noi ripartiamo dal rapporto con il Pd”.
Per le Comunità Ebraiche votare il 25 settembre non sarebbe un problema
Così si legge in una nota: “In merito all’opzione emersa dagli organi di stampa di elezioni il 25 settembre alla vigilia di Rosh haShanah, il capodanno ebraico, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane chiarisce che la data non pone ostacoli. La solennità che inizia la sera consente ai fedeli di religione ebraica di esercitare il proprio diritto al voto nelle ore precedenti”.
Marattin (Iv): “Con la crisi di governo saltano aumento stipendi e riforma fiscale”
Il deputato di Italia Viva Luigi Marattin intervistato da Money.it: “Bisogna affrontare la realtà, molto dura dal punto di vista economico. Con la fine dell’esperienza di governo si mettono a rischio la prossima tranche del Pnrr, una manovra espansiva, le riforme come quella fiscale e salta anche il decreto stipendi atteso a fine luglio, che avrebbe dovuto aumentare il netto in busta paga per molti lavoratori”.
Pd, addio al Movimento 5 Stelle?
Potrebbe essere agli sgoccioli l’alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle: dopo che i pentastellati ieri non hanno votato la mozione sulla quale era stata posta la fiducia, sono molti gli esponenti dei dem pronti a volgere lo sguardo verso il centro rompendo di fatto con i grillini.
Ipotesi elezioni 18 settembre
Se i tempi saranno particolarmente celeri, le prossime eelzioni da quanto si apprende si potrebbero tenere già il 18 settembre, guadagnando così del tempo prezioso per l’approvazione della legge di Bilancio.
Fico legge una lettera di Draghi
Roberto Fico ha comunicato all’Aula che il presidente Sergio Mattarella ha preso atto delle dimissioni di Mario Draghi, con il governo che rimarrà in carica per il disbriego degli affari correnti.
Giulia Grillo (M5s) lascia la politica
Giulia Grillo, deputata del Movimento 5 Stelle, lascia la politica. Ai microfoni di Money.it l’ex ministra della Salute spiega amareggiata che tornerà alla sua professione di medico. “Il Movimento? Non credo mi abbiano trattato benissimo - ci dice - Mi spiace, ma sono al secondo mandato e la storia finisce qui. In Italia evidentemente c’è poco spazio per chi si impegna per cambiare le cose”.
Conte, accuse a Draghi
Così Giuseppe Conte ha commentato la fine del governo Draghi: “Ieri toni di disprezzo verso di noi, abbiamo preferito togliere il disturbo”.
Brunetta lascia Forza Italia
Dopo Mariastella Gelmini, anche il ministro Renato Brunetta ha annunciato il suo addio a Forza Italia: “Non sono io che lascio, ma è Forza Italia, o meglio quel che ne è rimasto, che ha lasciato se stessa e ha rinnegato la sua storia”.
Mattarella convoca Fico e Casellati
Sergio Mattarella ha covocato i presidenti di Camera e Senato in base all’articolo 88 della Costituzione che regolamenta lo scioglimento delle Camere.
Boldrini a Money.it: “Ora non ci sono più presupposti per un campo largo con il M5s”
Così Laura Boldrini in una intervista a Money.it: “Movimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia hanno voltato le spalle al Paese: è stato molto grave quello che è accaduto; la strada si fa in salita, in questo momento non sembra ci siano i presupposti per un campo largo con il M5s”.
Fico sta ricevendo Draghi a Montecitorio
Dopo essere salito al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni, questa volta accettate, Mario Draghi adesso è a colloquio alla Camera con il presidente Roberto Fico in attesa di riprendere alle ore 12 le sue cominicazioni in Aula.
Mattarella ha preso atto delle dimissioni
Come riporta Agi, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha ricevuto Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti.
Piazza Affari apre in rosso
Non solo spread in rialzo, le dimissioni di Mario Draghi dopo il rosso di ieri hanno portato la Borsa di Milano ad aprire con un eloquente -2,02%.
Draghi alle ore 12 alla Camera
Dopo aver informato il presidente Mattarella delle sue dimissioni le sue dimissioni, Draghi tornerà alla Camera alle ore 12 per completare le sue comunicazioni.
Meloni pronta alle elezioni
Giorgia Meloni: “Non fatevi spaventare dalle elezioni, io sono pronta”. Con il centrodestra che avrebbe ritrovato l’unità, la leader di Fratelli d’Italia mai come adesso sembrerebbe essere in rampa di lancio per Palazzo Chigi.
Draghi si dimette
“Mi sto recando dal presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni”. Con queste poche parole Mario Draghi ha annunciato le sue dimissioni, con la seduta alla Camera che è sospesa fino alle ore 12.00.
Inizia la seduta alla Camera
Alla Camera è iniziata la seduta, ora l’intervento di Mario Draghi accolto da un fragoroso applauso che quasi lo commuove.
Spread in forte rialzo
Si apre in forte rialzo lo spread, con il differenziale che sale a 241
punti base facendo segnare un +5,2%.
Quando le elezioni anticipate
Se il presidente della Repubblica dovesse sciogliere subito le Camere, le urne potrebbero aprirsi già il 25 settembre, anche se c’è il nodo della festività ebraica, oppure il 2 ottobre per avere una settimana in più di campagna elettorale.
Niente consultazioni
Da quanto si apprende, Sergio Mattarella una volta ricevuto Mario Draghi al Quirinale dovrebbe subito sciogliere le Camera senza passare prima per delle consultazioni. Un modo questo per accelerare i tempi tecnici della crisi.
Draghi alle ore 9 alla Camera
Si è preso una notte di riflessione Mario Draghi prima di salire al Colle, con fonti di Palazzo Chigi che hanno fatto sapere come le dimissioni verranno annunciate oggi in occasione del discorso alla Camera.
Draghi dovrebbe annunciare le proprie dimissioni domani
Come riportate dalle fonti il premier Mario Draghi annuncerà giovedì nell’aula della Camera, all’inizio della discussione generale convocata alle 9.00, la propria decisione di recarsi al Quirinale e dimettersi. Non è quindi bastata la fiducia in Senato, con soli 95 voti favorevoli: il risultato più basso che il governo ha ottenuto questo esecutivo.
Lega: da domani ha inizio la campagna elettorale
Da domani il partito della Lega si concentrerà sulle future elezioni. Come annunciato dallo stesso leader del Carroccio Matteo Salvini da domani il partito è “in campagna elettorale”. Come la Meloni, Salvini si è dimostrato sicuro dell’unione del centrodestra, disponibile“ a proseguire senza i grillini, con Draghi a Palazzo Chigi e con un governo nuovo e più forte. Il Pd ha fatto saltare tutto”.
Meloni: con Fratelli d’Italia pronti per andare al voto anticipato
Ormai questa legislatura è giunta al termine, come annunciato dalla Meloni al termine della seduta. La leader di Fratelli d’Italia si è mostrata molto sicura del suo pubblico elettorale e dell’alleanza nel centro destra: “Si può andare al voto anche tra due mesi. Fratelli d’Italia è pronta. Il centrodestra è pronto”. Tutti i partiti si preparano quindi alla campagna elettorale e alle future elezioni.
Letta: alle urne gli elettori dovranno scegliere tra chi ha sostenuto il governo e chi no
Molto probabilmente dopo il voto di oggi si andrà alle urne. Sono queste le parole del segretario del Pd Enrico Letta:“Credo che andremo ad elezioni e credo che gli italiani sceglieranno tra chi ha affossato questa esperienza di governo e chi si è battuto per portare avanti il governo”. Le elezioni sembrerebbero quindi inevitabili.
Giovedì mattina l’incontro tra Draghi e Mattarella
A differenza di quanto tutti si aspettavano Mario Draghi, che ha da poco lasciato Palazzo Chigi, non salirà questa sera al Colle. A riferirlo fonti del Quirinale. Il presidente del Consiglio dovrebbe recarsi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella domani mattina - giovedì 21 luglio.
Draghi si recherà al Quirinale
Dopo il risultato del voto ottenuto in Senato, il premier Mario Draghi dovrà recarsi al Quirinale per incontrare il Presidente Mattarella.
Senato conferma la fiducia a Mario Draghi
Il governo Draghi ha ottenuto la fiducia in Senato con 95 sì, 38 no e nessun astenuto. Il numero legale è stato garantito dai senatori 5 stelle attraverso la formula “presente non votante”. Convocata immediatamente la Capigruppo.
Dimissioni di Draghi sembrano inevitabili: ecco cosa accadrà dopo
Mentre si vota ancora nelle aule di Palazzo Madama, sembra ormai inevitabile che il premier Draghi presenti le sue dimissioni a Sergio Mattarella, tutti ipotizzano che le dimissioni avverranno stasera stesso ma il presidente della Repubblica si potrebbe prendere qualche ora per riflettere. A questo punto il Presidente dovrebbe incontrare i presidenti delle Camere, che dovranno essere ascoltati, prima di poter sciogliere le Camere.
A quel punto molto probabilmente - come ormai tutti danno per certo - Mattarella potrebbe lo scioglimento del Parlamento per un voto in autunno. La data è decisa dal governo, ma la data più probabile e il 2 ottobre.
Governo, Movimento 5 stelle, salva il numero legale: “presenti non votanti”
I senatori pentastellati hanno dichiarato la presenza ma non votando la fiducia. In questo modo il numero legale è salvo.
Lega e Forza Italia assenti alla chiama fiducia
Silenzio tra i banchi banchi di Lega e Forza Italia: i sentaori non rispondono alla chiama per il voto di fiducia posta dal premier Draghi sulla risoluzione Casini. Alla prima chiama leghisti e senatori FI assenti. Sempre più a rischio il numero legale per il voto.
Governo, se viene meno il numero legale cosa succede?
La fiducia al Governo è sempre più appesa a un filo, tutto si gioca sui numeri. Nel caso in cui venisse meno il numero legale per il voto, invalidando quello attuale teoricamente il Senato dovrebbe tornare al voto. È più probabile però che il premier Draghi decida di dimettersi lo stesso.
Governo, rischia venir meno il numero legale per il voto
Dopo la decisione di Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle di non partecipare al voto sulla fiducia posta dal premier sulla risoluzione Casini, il rischio è che venga meno il numero legale. Infatti per essere valido il voto del Senato è necessario che votino almeno 161 partecipanti, siano essi favorevoli, contrari o astenuti. A questo numero bisogna detrarre i senatori in missione, affinché il voto sia valido è necessaria la partecipazione di 142 senatori. Nel caso in cui non si raggiungesse il numero legale si dovrebbe ritornare al voto.
Al via la votazione sulla fiducia
Al via la votazione sulla fiducia posta dal governo sulla risoluzione Casini.
Anche il Movimento 5 Stelle non parteciperà al voto
Anche i 5 stelle non parteciperanno al voto della risoluzione. Ad annunciarlo il capogruppo del M5S al Senato, Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sulla questione di fiducia posta dal premier Mario Draghi sulla risoluzione dopo le sue comunicazioni.
Forza Italia si tira indietro e non vota la fiducia
Gli alleati leghisti hanno accolto con un applauso l’annuncio della non partecipazione al voto di Forza Italia alla risoluzione Casini. Chiaramente deluso il centrosinistra e il rischio è che non si raggiunga il numero legale di voti. In questo modo il voto dovrebbe essere ripetuto.
Governo, la Lega non voterà la fiducia
Quanto si sospettava è stato confermato. La Lega non voterà la fiducia sulla risoluzione proposta dal senatore Casini. A confermarlo il leader del Carroccio Matteo Salvini durante una pausa dei lavori al Senato, rispondendo così una domanda sulla fiducia: “La risoluzione di Casini? Certo che non la votiamo”.
Governo, Lega e Forza Italia potrebbero non partecipare al voto
Lega e Forza Italia potrebbero non partecipare al voto. Stando a quanto si apprende i due partiti starebbero valutando in questi istanti se partecipare o meno al voto di fiducia sulla risoluzione proposta dal senatore Casini, unico documento messo ai voti, mentre resta fuori quello sottoscritto dal centro destra, che propone u governo Draghi senza il M5S.
FdI no alla fiducia, Ciriani:“Andiamo oltre”
Stando al partito Fratelli d’Italia si è superato ogni limite. “Adesso basta, tirimo una riga e andiamo oltre. Quello che accade, presidente, noi glielo avevamo anticipato mesi fa, una maggioranza troppo litigiosa”. Queste le parole del capogruppo al Senato, Luca Ciriani sostenendo la coerenza del proprio partito: no alla fiducia.
Italia Viva vota la fiducia, Renzi: “Finisce oggi il teatrino”
Italia Viva vota la fiducia al governo. Il leader del partito Matteo Renzi ha affermato che il Parlamento è fermo su una posizione “assurda” di chi ha aperto alla crisi ma che“ non ha il coraggio di far dimettere i suoi ministri”. Dure le parole di Renzi contro il M5S, affermando che non saprebbe spiegare come il Pd possa ancora pensare di allearsi con i pentastellati. “Guardando al futuro voteremo la fiducia al governo, consapevoli che oggi finisce il teatrino, è l’ultima puntata. Decidete da che parte stare assumendovi la responsabilità”. Insomma o con Draghi o si va a casa.
Ipf sostiene Draghi: il partito vota sì alla fiducia
“Voteremo sì alla fiducia sostenendo la risoluzione del Senatore Casini”. Sono queste le parole di Primo Di Nicola di Italia per il futuro, che ha votato sì sulla risoluzione per la fiducia al presidente Draghi. Di Nicola ha poi continuato: “Se non si darà la possibilità al governo di continuare - prosegue - il prezzo più alto sarà pagato dai cittadini. Non si raggiungerebbero gli obiettivi del Pnrr, nessun aumento di stipendio minimo e salterebbero molte altre misure. Questo è quello che vuole lasciare in eredità agli italiani Giuseppe Conte e il suo partito della crisi”.
Gruppo Misto no alla fiducia: “Draghi si dimetta e si torni al voto”
È un no alla fiducia quello del gruppo Misto - Alternativa per quanto riguarda il voto sula fiducia. Stando alle parole pronunciate nell’Aula del Senato da Matteo Crucioli, le paroli del premier suonerebbero come “monete false”. Tra le ragioni del gruppo, il premier non avrebbe “a cuore gli interessi degli italiani ma deve solo ricevere ordini da oltre atlantico”. Da qui la richiesta: “Draghi si dimetta e si torni al voto”.
Governo, Minoranze voteranno fiducia a Draghi
Le Minoranze voteranno la fiducia al premier Draghi. “Noi siamo dalla parte del presidente Draghi. Ognuno si assume le sue responsabilità”. Queste le parole di Julia Unterberger delle Minoranze linguistiche in dichiarazione di voto sula fiducia comunicazioni del presidente del Consiglio.
Chi voterà la fiducia?
La replica di Mario Draghi al Senato e la decisione di porre la questione di fiducia sulla risoluzione di Casini apre uno scenario diverso sulla crisi di governo. Ma chi voterà la fiducia sulla risoluzione? Sicuramente diranno Sì il Pd, Italia Viva, Azione e +Europa. Ma la partita si gioca altrove: decisive saranno le scelte di Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle.
Forza Italia, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, difficilmente potrà votare “No” alla fiducia a Draghi e per questo sembra probabile il voto positivo. Salvo cambiamenti dovuti a una diversa posizione della Lega per mantenere l’unità della coalizione. L’ipotesi che circola in Senato è che il discorso di Draghi abbia messo fuori dai giochi i 5 Stelle, che dopo la durezza delle parole del presidente del Consiglio non sembrano poterlo ancora sostenere. Proprio per questo motivo la Lega potrebbe anche votare la fiducia alla risoluzione di Casini, in quanto avrebbe la garanzia dell’uscita dal governo dei 5 Stelle, proprio come auspicato dal Carroccio. Garanzia che dovrebbe arrivare durante le dichiarazioni di voto. Se fosse davvero così il governo otterrebbe la fiducia con i voti di tutta l’attuale maggioranza escluso il Movimento 5 Stelle. Ma sulla posizione della Lega e del centrodestra i dubbi sono molti, tanto che fonti del Carroccio fanno sapere che non voteranno altre mozioni al di fuori della loro (su cui non è stata posta la fiducia). Linea che, comunque, sembra in continua evoluzione e potrebbe cambiare con un voto favorevole al governo Draghi.
Cosa può succedere adesso?
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha dunque posto la questione di fiducia sulla risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini. Cosa vuol dire? Draghi vuole che si voti una risoluzione in cui si approvano le sue comunicazioni di questa mattina, durante le quali ha detto chiaramente che è disposto ad andare avanti con la maggioranza più ampia possibile. Questo vuol dire che non si porrà la fiducia sulla risoluzione di Lega e Fi che chiede di escludere i 5 Stelle dal governo. Però le parole di Draghi potrebbero comunque escludere i 5 Stelle, i quali difficilmente diranno di sì alla fiducia su questa risoluzione, dopo la replica piccata del presidente del Consiglio.
La decisione di Draghi potrebbe quindi portare i 5 Stelle fuori dal governo, ma con il sì alla risoluzione di tutte le altre forze di maggioranza, Lega compresa. Draghi, di fatto, ha rimesso la palla nelle mani del Parlamento, permettendo alla maggioranza di prendere altro tempo. Sarà fondamentale capire se si arriverà a un accordo prima del voto in Aula o se ogni partito darà indicazioni diverse, magari attendendo anche il voto degli altri parlamentari.
Mario Draghi chiede il voto di fiducia
Mario Draghi è tornato al Senato per una replica, annunciando il “voto di fiducia sulla risoluzione presentata da Casini”. Una risoluzione che prevede una sola riga, ossia che “udite le comunicazioni del premier si approva”.
Il Senato è chiamato dunque a rinnovare la propria fiducia nei confronti del governo Draghi, il quale ha riproposto un patto di coalizione. “Niente richieste di pieni poteri”, ha voluto sottolineare il presidente del Consiglio.
Fonti governo a Money.it: “Si sta mettendo male”
Le condizioni sono molto diverse rispetto a poche ore fa. “Si sta mettendo male”, sottolineano a Money.it fonti vicine al governo. Al Senato il clima è cambiato e l’ottimismo che qualcuno ancora mostrava in mattinata sembra lasciar strada a una crisi molto più vicina. L’ipotesi di un Draghi bis si allontana e anche nel centrodestra di governo la mossa di chiedere l’uscita dei 5 Stelle sembra poter portare a un rifiuto di Draghi, che Lega e Forza Italia potrebbero non disdegnare, senza doversi prendere la responsabilità di un no alla fiducia. La partita sembra poter passare nelle mani del capo dello Stato, Sergio Mattarella, e per il momento in Senato le bocche restano cucite, con sempre meno parlamentari che passeggiano tra i corridoi di fronte all’Aula. Una situazione opposta a quella di poche ore fa.
Lega e Forza Italia voteranno solo loro risoluzione
Accordo nella maggioranza sempre più in salita: i senatori di Lega e Forza Italia voteranno solo la loro risoluzione, che chiede un nuovo governo profondamente rinnovato guidato ancora da Mario Draghi ma senza i 5 Stelle.
Telefonata tra Salvini e Mattarella
Ci sarebbe stata una telefonata tra Matteo Salvini e Sergio Mattarella, mentre in precedenza sarebbe stato Silvio Berlusconi ad aver avuto dei contatti sia con Mario Draghi, nel frattempo rientrato al Senato, sia con il presidente della Repubblica.
Fonti di governo: escluso un Draghi-bis
Come riportato da Adnkronos viene escluso un Draghi-bis: se la crisi dovesse precipitare, la ’partita’ tornerà nelle mani del Capo dello Stato, poiché il premier andrebbe avanti solo con la stessa maggioranza e un rinnovato patto di fiducia.
Governo sempre più in bilico
Appare sempre più lontano un accordo nella maggioranza: senza una fumata bianca per un Draghi-bis tutto tornerebbe nelle mani di Mattarella, con l’ipotesi di elezioni anticipate mai così concreta come in questo momento.
Draghi esce dal Senato
Mario Draghi ha lasciato il Senato dopo la pausa concessa dalla presidente Elisabetta Casellati. Palazzo Chigi intanto ha smentito le voci di un contatto tra il presidente del Consiglio e Sergio Mattarella.
Seduta sospesa per un’ora e mezza
Nonostante le proteste dell’opposizione, alla fine è stata concessa una pausa di un’ora e mezza per permettere alla maggioranza di trovare un accordo sulla risoluzione.
Movimento 5 Stelle: risposte chiare da Draghi
Ettore Licheri del Movimento 5 Stelle a Mario Draghi: “Offra dignità al documento che abbiamo presentato, le chiediamo di pronunciarsi sui temi sociali ma con parole chiare”.
Gasparri (Forza Italia): “Discontinuità nel nuovo patto”
Maurizio Gasparri di Forza Italia conferma sostanzialmente le richieste della Lega: ok a un nuovo patto di governo ma senza il Movimento 5 Stelle.
Risoluzione della Lega per un “governo profondamente rinnovato” senza i 5 Stelle
Al Senato la Lega ha presentato una risoluzione a “sostegno ad azione governo profondamente rinnovato sia per scelte politiche che nella composizione”, dove “nella compagine governativa siano compresi esclusivamente le forze politiche espressione dei partiti che hanno votato a favore della fiducia nella seduta del senato del 14 luglio”.
M5s ancora nel limbo
Ancora non è stata presa una posizione da parte del Movimento 5 Stelle, in pratica in riunione permanente da giorni. Se alla fine i pentastellati dovessero decidere di non votare la fiducia, a quel punto una nuova scissione appare molto probabile.
La Russa (FdI): “Si avvicina spettro delle elezioni”
Ironico Ignazio La Russa che evoca lo “spettro delle elezioni”, visto che le condizioni poste dalla Lega per andare avanti potrebbero non essere accettate da Mario Draghi che, dopo l’intervento del leghista Massimiliano Romeo, ha lasciato l’Aula.
Romeo (Lega) “Nata una nuova maggioranza, quella del 14 di luglio”
Il capogruppo dela Lega Massimiliano Romeo ha fatto intendere che il Carroccio potrebbe appoggiare una nuova maggioranza senza i 5 Stelle a patto però che ci sia un nuovo governo.
Della vedova (+Europa): “Draghi deve restare al governo, portiamo avanti la sua agenda per altri 6 anni”
Benedetto Della Vedova in una intervista a Money.it: “La soluzione ideale è andare avanti con Draghi a Palazzo Chigi. Per fare le cose di cui lui ha parlato oggi e che deve continuare a fare. Chi approva questa agenda sta in maggioranza, mettere veti non ha alcun senso politico. La cosa importante è che chi ci sta ne sia consapevole e credo che oggi Draghi sia stato oltremodo chiaro. Poi non sta a me dire chi ci deve stare e chi no e credo sia strumentale l’atteggiamento di chi, come un pezzo di questa maggioranza, dice io non vado avanti se ci sono quelli. Se si va avanti è per fare quelle cose, non se ci sta uno o ci sta l’altro”.
Il Movimento 5 Stelle in riunione
Anche nel Movimento 5 Stelle “è in corso un confronto sulle comunicazioni di Draghi”, ma al momento nulla sembrerebbe trapelare in merito a quale sarà la decisione dei pentastellati sul voto di fiducia.
Salvini va da Berlusconi
Come riferisce Askanews, è in programma un nuovo vertice del centrodestra di governo a villa Grande dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio in Senato. Dopo aver riunito i gruppi, infatti, Matteo Salvini si sta recando nella residenza di Silvio Berlusconi dove sono attesi anche i leader di Udc e Nci, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi.
Renzi: “Tra qualche ora tutto sarà chiaro, finirà il teatrino e si potrà andare in ferie o in campagna elettorale”
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ribadisce che voterà la fiducia al presidente del Consiglio, Mario Draghi, raggiunto da alcuni giornali - tra cui Money.it - al Senato in occasione delle comunicazioni fiduciarie dello stesso Draghi. “Penso che Draghi abbia fatto bene a mettere le cose in chiaro, ha detto da che parte deve stare il nostro Paese, che ci sono problemi grossi nei prossimi sei mesi e ha detto ‘io ci sono se il Parlamento c’è’ - afferma Renzi -. A questo punto ognuno deve dire la sua: Italia Viva c’è, cosa farà il Movimento 5 Stelle che ha combinato questo disastro? Che fa il centrodestra? Tra qualche ora tutto sarà chiaro, finirà il teatrino e si potrà andare in ferie o in campagna elettorale. Essere teatranti è una cosa bella, ma ci sono i teatranti incapaci come quelli che hanno dato vita a questo show, molto molto discutibile”.
Buongiorno (Lega):”Decideremo insieme al centrodestra”
Così la senatrice della Lega Giulia Buongiorno al termine della riunione del Carroccio: “Abbiamo fatto delle riflessioni che non posso anticiparle, perché adesso ci sarà una riunione con il centrodestra di governo e decideremo insieme”.
I numeri per un Draghi-bis: tutto in mano a Salvini
Nel suo intervento Mario Draghi più volte ha fatto riferimento alla necessità di avere un ampio sostegno parlamentare per affrontare le dure sfide dei prossimi mesi. Se il Movimento 5 Stelle dovesse sfilarsi, il presidente del Consiglio potrebbe contare comunque su 204 senatori e 450 deputati, numeri abbastanza ampi. In questo scenario l’unico che potrebbe far saltare il banco sarebbe Matteo Salvini, che ha riunito i suoi dopo le stilettate dal capo del governo al Carroccio.
Meloni: “Draghi ha chiesto i pieni poteri”
Duro il commento su Twitter di Giorgia Meloni alle parole di Mario Draghi: “Draghi arriva in Parlamento e di fatto chiede pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del PD. Sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza farlo votare, non le democrazie occidentali. FDI non intende assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. #ElezioniSubito”.
Grillini freddi dopo le parole di Draghi
Nessun applauso a Draghi dai banchi del Movimento 5 Stelle dopo il suo intervento al Senato, con i senatori pentastellati che non avrebbero registrato nessuna particolare apertura da parte del presidente del Consiglio.
Salvini riunisce ministri e senatori
Durante il suo intervento Draghi non ha risparmiato stoccate alla Lega, con Salvini che ha riunito i suoi ministri, sottosegretari e parlamentari. “Salvini sta raccogliendo i pareri della Lega dopo l’intervento del presidente Draghi” si apprende da fonti del Carroccio, ma sarebbe continuo anche il filo diretto con Silvio Berlusconi.
Pd raccoglie l’appello di Draghi
Con un tweet Peppe Provenzano del Pd ha confermato il sostegno a Mario Draghi.
La responsabilità di dare le risposte giuste agli italiani.
Noi, @pdnetwork, siamo pronti.#Draghi #Senato #20luglio— Peppe Provenzano (@peppeprovenzano) July 20, 2022
Spread in calo dopo parole di Draghi
Il discorso di Draghi sembrerebbe aver tranquillizzato i Mercati, con lo spread sceso sotto quota 194 in calo di 14 punti base.
Alle ore 11 inizieranno gli interventi dei senatori
Seduta momentaneamente sospesa al Senato per permettere l’invio del testo del discorso alla Camera. Alle ore 11 inizieranno gli interventi dei senatori a cui farà seguito la replica del presidente del Consiglio. Poi ci saranno le dichiarazioni di voto e, infine, si procederà con il voto di fiducia.
Draghi: “All’Italia non serve una fiducia di facciata”
Così Draghi ha concluso il suo intervento: “Siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare questo sforzo che si è affievolito? Sono qui in Aula solo perché gli italiani lo hanno chiesto, questa risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma la dovete dare a tutti gli italiani”.
Draghi: “Voto di giovedì ha certificato la fine del patto di fiducia”
Draghi al Senato: “Desiderio di andare avanti insieme si è progressivamente esaurito. Voto di giovedì ha certificato la fine del patto di fiducia. Non votare la fiducia è un gesto che è impossibile da ignorare, unica strada per restare insieme è ricostruire da capo questo patto”.
Inizia la seduta al Senato
Iniziano i lavori al Senato, attesa per il discorso di Draghi.
Bocche cucite al Senato
Regna la massima prudenza al Senato, dove i vari big non si vogliono sbilanciare sugli sviluppi di questa crisi di governo. Si vocifera che Draghi potrebbe prendere una decisione dopo aver ascoltato l’intervento di Salvini e dei 5 Stelle.
Salvini: "Oggi faremo quello che serve agli italiani”
Matteo Salvini ha parlato prima dell’inizio del discorso di Mario Draghi: “Dopo la crisi di governo causata dai 5 Stelle, dopo giorni di minacce e provocazioni, con decine di parlamentari che cambiano partito per salvare la poltrona e con un Pd che insiste a parlare di ius soli, ddl Zan e legge elettorale, invece di mettere al centro stipendi, bollette e lavoro, oggi si decide. E la Lega, unita e compatta, deciderà solo e soltanto per il bene e il futuro dell’Italia”.
Fondamentale la volontà di Draghi, non i numeri
Anche senza il Movimento 5 Stelle ci sarebbe una buona maggioranza parlamentare pronta a sostenere un Draghi-bis, che potrebbe essere ulteriormente puntellato in caso di una nuova scissione tra i pentastellati. Il vero nodo di questa crisi di governo di conseguenza sarebbe la volontà di Mario Draghi di proseguire o meno.
Le condizioni di Lega e Forza Italia
Non avrebbe fatto piacere a Draghi la sorta di ultimatum di Lega e Forza Italia: i due partiti infatti potrebbero votare la fiducia non solo a patto che non ci sia il Movimento 5 Stelle nella maggioranza, ma hanno messo nel mirino anche i ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza.
Altra scissione per il Movimento 5 Stelle?
Atmosfera sempre tesa nel Movimento 5 Stelle, dove l’assemblea dei parlamentari in sostanza va avanti da giorni. A prescindere da cosa dirà Draghi oggi al Senato, il sentore è che ci sarà una nuova fuga di deputati e senatori probabilmente verso Insieme per il Futuro, il nuovo movimento dell’ex golden boy pentastellato Luigi Di Maio.
Fratoianni: “Draghi ha fallito”
Così il leader di Sinistra Italiana in una intervista a Money.it: “Questo governo è fallimentare e se si andasse a nuove elezioni non credo ci sarebbe alcuna tragedia economica. I punti di Conte a Draghi sono condivisibili, questo esecutivo, però, non potrà accoglierli”.
Cresce l’ottimismo per un Draghi-bis
Nelle scorse ore sia Enrico Letta sia Matteo Renzi si sono detti ottimisti in merito a un ripensamento da parte del presidente del Consiglio, che potrebbe decidere di andare avanti anche con una nuova maggioranza.
Draghi al Senato
Oggi il presidente del Consiglio terrà alle ore 9.30 le sue comunicazioni fiduciarie al Senato, con le operazione per il voto di fiducia che invece dovrebbero iniziare verso le ore 19.30 quando saranno terminati gli interventi dei senatori.
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