Ecosistemi di Innovazione: cosa sono e perché sono il nuovo modo di fare innovazione

Seedble

20 Ottobre 2021 - 07:05

Ecosistemi di Innovazione: cosa sono e perché sono il nuovo modo di fare innovazione

La collaborazione è più importante della competizione” sosteneva Bertrand Russel. Erano i primi anni del ‘900 ma il filosofo ci aveva visto lungo. A oggi, infatti, le aziende hanno appreso il valore della collaborazione fino a comprendere che unire le forze con i propri competitor genera maggiori e migliori vantaggi dell’operare in autonomia. Insomma, hanno appreso il concetto di ecosistema.

Riprendendo il significato specifico di questa parola (secondo Treccani: dicesi “ecosistema” la connessione tra il mondo vegetale, animale e atmosfera in un unico ciclo che si autoalimenta), possiamo facilmente derivarne l’interpretazione in ambito business: un ecosistema è un insieme di attori che, contaminandosi, contribuiscono alla creazione di valore. Questo, di solito, innesca un effetto domino in cui sempre più innovatori si aggregano attorno al nucleo centrale, espandendo l’ecosistema di innovazione.

È la concretizzazione di quello che è il paradigma della Coalescence Innovation, l’approccio all’innovazione che esalta l’aggregazione e la collaborazione tra due o più change agent stimolando la generazione di opportunità non raggiungibili singolarmente con la conseguente attivazione incrementale di impatti positivi sui contesti sociali, al fine, appunto, di creare ecosistemi virtuosi.

Come si entra a far parte di un ecosistema di innovazione?

Che si parli di grandi aziende, università, startup o singoli professionisti, il requisito essenziale per entrare a far parte di un ecosistema di innovazione è la partecipazione attiva. Ogni attore deve lavorare per perseguire la crescita dell’ecosistema, scambiando valore con le realtà che ne fanno parte, e dunque arricchendosi mentre ne supporta la crescita. Questa propensione alla partecipazione attiva e alla contaminazione contraddistingue i cosiddetti change agent: singole persone o gruppi - indifferentemente strutturati o destrutturati - in grado di far accadere o stimolare i cambiamenti, ispirando e influenzando gli altri.

Ma come si fa a trasformare un’azienda in un ecosistema di innovazione in grado di mettere in campo dinamiche di Coalescence Innovation?

Metti al primo posto il valore delle persone:

Lavorare sulla cultura aziendale è il primo passo: ciò che rende solido il processo di innovazione sono le persone che lo pongono in essere e ne fanno parte più o meno coscientemente e volontariamente. Per questo, è importante, da un lato, creare una cultura interna in grado di mettere al centro le persone coltivandone il valore e, dall’altro, lavorare sui leader per trasmettere loro il mindset necessario a stimolare e accelerare la cultura dell’innovazione.

Innovare in maniera aperta e favorire la contaminazione:

Indispensabile è mettere in pratica i principi del paradigma dell’Open Innovation, aprendo i confini organizzativi per collaborare con attori esterni all’organizzazione, competitor compresi. Ma l’apertura non è un’azione una tantum e né deve limitarsi a essere concepita come pura azione di ricezione: il vero cambiamento si verifica nel momento in cui si riesce ad attuare un vero e proprio processo di contaminazione che crei occasioni di contatto con agenti terzi con cui condividere esperienze e competenze, attivando nuove sinergie e meccanismi di cooperazione (anziché di competizione) con l’obiettivo di creare valore condiviso e generare benefici per la comunità.

Non perdere mai di vista visione di insieme:

Una volta che ci si è inseriti nelle dinamiche di un ecosistema, non si può più ragionare come singoli, ma si deve abbracciare la logica del network che si muove secondo principi e valori condivisi e riconosciuti da tutti i membri.

Porre in essere le giuste iniziative interne per stimolare l’innovazione:

Valorizzare le persone significa non solo metterle al centro della cultura aziendale, ma anche mettere in campo in maniera proattiva quelle attività e iniziative che permettono loro di condividere punti di vista, competenze ed esperienze. Bisogna imparare a vedere nelle proprie persone non più solo dei dipendenti, ma anche dei potenziali imprenditori, dando loro spazi, opportunità, ma soprattutto fiducia per proporre e convalidare idee innovative. A oggi l’innovazione può e deve essere generata anche all’interno delle aziende, dalle persone che le popolano e che le animano ogni giorno. Così, con iniziative di tipo interno - quali Call4Startup, business event, hackathon, challenge o innovation lab - si potrà contribuire a generare un motore di crescita valido per tutti gli attori coinvolti, accrescendo la grandezza e le potenzialità dell’intero ecosistema coalescente.

In conclusione, non esiste una vera e propria guida per innovare in ecosistemi. L’importante è che vi sia il coinvolgimento di diversi punti di vista, competenze e persone, con l’unico obiettivo di condividere le loro esperienze e metterle a fattor comune, che è proprio ciò che permette a tutte le diverse realtà in gioco di crescere.

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