Le elezioni amministrative 2021 potrebbero essere rinviate al prossimo autunno: il motivo è sempre la crisi sanitaria, ma alcuni partiti come la Lega vedrebbero di buon occhio uno slittamento per poter organizzare al meglio la campagna elettorale.
Le elezioni amministrative 2021 potrebbero essere rinviate, magari in autunno come già successo con l’election day dello scorso settembre quando, a causa della pandemia, si è votato insieme per il referendum, le regionali e il primo turno delle comunali.
Ancora niente è stato deciso dal ministro Luciana Lamorgese, ma secondo La Stampa starebbe aumentando il pressing sul Viminale per uno slittamento, con la decisione finale sulla data che deve essere presa entro la metà di aprile.
Si dovrà però cercare di accelerare visto che l’11 aprile sono in programma le elezioni regionali in Calabria: se questo voto si dovesse svolgere regolarmente, sarebbe a quel punto difficile rinviare le elezioni amministrative che, da calendario, si dovrebbero tenere tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.
Alla base di tutto c’è la preoccupazione per l’evoluzione della situazione Covid in Italia, visto il diffondersi delle varianti e i rallentamenti per quanto riguarda i vaccini, ma non mancherebbero anche i partiti, Lega in testa, che sarebbero favorevoli a un rinvio per poter meglio calibrare la propria campagna elettorale.
Elezioni amministrative 2021: rinvio a ottobre?
Superata la crisi politica con la nascita del governo Draghi, si torna con insistenza a parlare anche della tornata 2021 delle elezioni amministrative che, da calendario, si dovrebbero tenere a fine primavera.
Un appuntamento molto delicato visto che le urne si apriranno in cinque delle sei più grandi città del Paese: Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. Altre importanti città interessate dal voto sono poi Salerno, Trieste, Benevento e Ravenna.
Per la data tutto dipenderà dall’evolversi della situazione sanitaria ma, stando a La Stampa, starebbe crescendo il fronte dei favorevoli a un rinvio per le elezioni amministrative 2021 specie dopo quanto accaduto in Portogallo, dove l’apertura dei seggi a gennaio avrebbe provocato un forte aumento dei contagi.
Luciana Lamorgese quindi presto dovrà decidere visto l’avvicinarsi anche delle regionali in Calabria. Uno slittamento come nel 2020 consentirebbe così di votare al termine dell’estate quando, si spera, la situazione sanitaria in Italia sarà maggiormente sotto controllo e la campagna vaccinale ormai in via di conclusione.
Le posizioni dei partiti
Non mancano però motivazioni più strettamente politiche. La Lega infatti starebbe spingendo per uno slittamento al fine di poter permettere a Matteo Salvini, uno specialista in questo campo, di poter fare una campagna elettorale “palmo a palmo” in tutti i comuni coinvolti.
Votando a fine primavera invece il Carroccio non potrebbe sfruttare al meglio tutte le potenzialità del proprio leader, che potrebbe pagare così il fresco entusiastico ingresso nel nuovo governo Draghi.
Non sarebbe un caso che, invece, chi vorrebbe votare subito anche per le amministrative sarebbe Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni pronta a sfruttare in suo favore l’essere l’unico partito di fatto all’opposizione.
Anche il Partito Democratico, al contrario di Forza Italia e di Italia Viva, potrebbe preferire evitare uno slittamento viste le buone chance di vittoria, anche se ancora per la scelta dei candidati tutti gli schieramenti sarebbero ancora in alto mare: l’unica certezza al momento è quella della presenza di Beppe Sala, che alla guida di una coalizione di centrosinistra proverà a ottenere un mandato bis a Milano.
Grande incertezza invece a Roma, dove alla fine Virginia Raggi dovrebbe esserci, così come a Napoli e Torino, due città dove PD e Movimento 5 Stelle starebbero cercndo di capire se ci sono i presupposti per una alleanza.
Nonostante i desideri dei partiti, alla fine per le elezioni amministrative tutto dipenderà ancora una volta dal Covid: se malauguratamente dovesse esserci un peggioramento nelle prossime settimane allora un rinvio sarebbe inevitabile, mentre in una situazione sanitaria migliore a quel punto la decisione potrebbe assumere connotati anche più strettamente politici.
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