Il fondatore di Tesla ha richiamato all’ordine dirigenti ed impiegati dell’azienda: obiettivo tagliare i costi per scongiurare una crisi del titolo in Borsa.
Elon Musk, la mente dietro al successo di Tesla, ha inviato una e-mail a dirigenti e impiegati dell’azienda californiana esortandoli ad abbassare i costi nei prossimi mesi.
L’invito cela la preoccupazione dei vertici della società sul futuro del titolo azionario, che pure ha registrato quest’anno un tasso di crescita ciclopico, con le azioni in rialzo del 711% in poco meno di nove mesi.
Tesla: gli alti costi potrebbero minacciare il titolo in Borsa
Un valore di mercato superiore a quello aggregato di alcune delle principali case automobilistiche mondiali. L’ormai prossimo ingresso nell’indice S&P 500, circolo esclusivo di Standard&Poor’s riservato alle aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione. Ma anche i progetti di espansione, dalla terra natia - gli Stati Uniti – alla lontana Cina, e il secondo gradino sul podio dei paperoni per Elon Musk, ora a quota 127,9 miliardi di euro.
Questo, in breve, è ciò che cattura l’occhio che si posa fugacemente su Tesla, l’azienda che ha legato il suo nome alla mobilità del futuro. Non sembrerebbe proprio esserci spazio per espressioni di pessimismo o sfiducia che possano intralciare la corsa alle stelle delle auto green di Musk.
Eppure le preoccupazioni ci sono, ed è stato lo stesso patron di Tesla ad esprimerle in una lunga e-mail inviata ai suoi dipendenti. Un richiamo all’ordine, quello di Musk, che mira a risvegliare dirigenti ed impiegati eccessivamente appiattiti sui successi del presente. Di seguito un breve estratto dell’e-mail:
“In tempi come questi, con il nostro titolo che raggiunge nuovi picchi, potrebbe sembrare che spendere con attenzione non sia così importante. Questo non è vero. [...] Gli investitori ci stanno dando molto credito sulla nostra futura redditività, ma se un giorno dovessero cambiare idea il nostro titolo verrebbe immediatamente schiacciato come un soufflé sotto un martello”.
Dunque, una guerra agli alti costi che gravano sulle spalle dell’azienda. Ma la mossa di Musk non è del tutto inedita: all’inizio del 2020, infatti, Tesla aveva risposto al crollo delle vendite del settore automobilistico licenziando un numero imprecisato di lavoratori e tagliando alcune posizioni temporanee.
Tesla continua a volare sul mercato
Una reprimenda che potrà sembrare eccessiva viste le acque in cui continua a muoversi serenamente il titolo Tesla, ma il punto focale sta proprio nella consapevolezza di Musk di avere tra le mani una gallina dalle uova d’oro: è bene che viva, finché si può.
Al momento – e non vi sono dubbi – scoppia di salute: le azioni dell’azienda si muovono attualmente sui livelli più alti dall’inizio del 2020 (584,7 dollari al momento della scrittura), per una variazione percentuale in territorio positivo del 579,1% dalla prima sessione dell’anno ad oggi.
La capitalizzazione azionaria, invece, ha ormai sconfinato la soglia dei 500 miliardi di euro. Un traguardo eccezionale se pensiamo che il valore di Tesla è sufficiente a coprire e superare la capitalizzazione di mercato aggregata di alcune società storiche dell’automotive mondiale, come General Motors, Ford, Toyota, Volkswagen e FCA.
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