El Pais ha reso noto un documento redatto dalla Commissione europea: l’Ue in questo momento avrebbe così tante carenze nella difesa che non sarebbe in grado di affrontare una guerra con la Russia. Ursula von der Leyen ha chiesto agli Stati membri di aumentare la spesa militare auspicando acquisti congiunti come fatto con i vaccini Covid.
Cosa potrebbe mai succedere se la guerra in Ucraina dovesse allargarsi anche al resto d’Europa? Lo scenario per noi non sarebbe dei più rosei visto che, al momento, l’Unione europea non avrebbe la forza militare per affrontare un conflitto con la Russia.
A dirlo non è una quinta colonna putiniana ma un documento redatto dalla Commissione europea e reso noto da El Pais, non nuovo a questi tipi di “scoop”. Si tratta in sostanza di un report chiesto dai 27 Stati membri dove Bruxelles ha messo nero su bianco una sorta di inventario delle carenze nella difesa.
Per il quotidiano spagnolo il responso sarebbe quello di una “ terrificante situazione di vulnerabilità ”, soprattutto in uno “scenario di guerra aperta come quella provocata dalla Russia lo scorso 24 febbraio”.
I problemi di difesa infatti sarebbero “tanti quanti il numero dei soldati”, con l’elenco delle criticità che come riportato da Europa Today comprenderebbe “le difese aeree per proteggere le città o le infrastrutture chiave da attacchi di missili, droni di sorveglianza e aerei da combattimento, carri armati e forze navali”.
Del resto già diverso tempo fa il generale Carlo Landi a Money.it aveva denunciato come, in caso di un attacco missilistico verso il nostro Paese, l’Italia al momento non avrebbe un sistema di difesa capace di intercettare i missili in dotazione alla Russia.
In più nella bozza del documento si parla anche di “ostacoli alla mobilità e alla logistica, l’assenza di una rete di connettività satellitare con copertura europea e crittografata, buchi nella sicurezza informatica e carenza di munizioni dopo le spedizioni di materiale per aiutare l’esercito ucraino”.
Di conseguenza se la guerra dovesse uscire fuori dai confini ucraini divampando nel resto d’Europa, i Paesi Ue potrebbero avere serie difficoltà ad affrontare militarmente la Russia.
L’Ue non è pronta a una guerra con la Russia
Di fronte alle così tante carenze evidenziate dal documento, che sarà consegnato ai 27 Stati membri nel corso del prossimo vertice straordinario, Ursula von der Leyen sarebbe pronta a chiedere un celere sforzo economico.
Tutti i Paesi Ue infatti ora che si respira aria di guerra nel Vecchio Continente, sono pronti ad aumentare la spesa militare con quelli che fanno parte della Nato, come l’Italia, disposti ad aprire il portafoglio fino a mettere sul tavolo investimenti pari al 2% del proprio Pil.
Si prevede così in Europa un aumento di oltre 60 miliardi delle spese militari, che al momento complessivamente raggiungono quota 200 miliardi, anche perché i vari Paesi devono sostituire tutte le armi e le munizioni che nelle ultime settimane sono state inviate all’Ucraina per cercare di sostenere la resistenza di Kiev.
Ursula von der Leyen però sembrerebbe temere che questo fiume di denaro alla fine non possa portare a un effettivo miglioramento della difesa europea, visto che ancora una volta ogni Paese appare intenzionato ad andare per conto proprio.
Per la presidente della Commissione europea ci sarebbe bisogno di un maggiore coordinamento tra gli Stati membri, con la speranza che è quella di arrivare al 35% della spesa militare sotto forma di acquisti congiunti sulla scia di quanto fatto con i vaccini Covid.
Inoltre se tutti i Paesi corressero a comprare armi senza un coordinamento centrale da parte di Bruxelles, questo secondo Palazzo Berlaymont potrebbe portare a un sensibile aumento dei prezzi che potrebbe sfavorire gli Stati economicamente meno forti.
In conclusione stando al documento l’Unione europea in questo momento non sarebbe pronta ad affrontare una guerra contro la Russia ma, senza un maggior coordinamento negli acquisti, ci sarebbe il rischio che i tanti soldi spesi alla fine potrebbero non garantire quel salto di qualità nella difesa capace di poter colmare le tante carenze evidenziate dal rapporto.
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