L’Europa accelera il passo della ripresa economica. I dati sugli indici PMI preliminari di aprile hanno segnato lo scatto verso il rilancio: cosa aspettarsi?
Europa: c’è il balzo della ripresa economica ad aprile.
Lo dicono i dati preliminari sui PMI dei servizi e del settore manifatturiero, che sebbene siano indicativi soltanto dei Paesi della zona euro testimoniano comunque un cambio di passo per tutto il continente.
Dopo che nell’ultima riunione del 22 aprile la BCE ha confermato la politica accomodante, allontanando ogni dubbio sull’allentamento degli acquisti di debito, ora l’Europa può sperare in una accelerazione.
Cosa aspettarsi sulla ripresa economica UE?
L’Europa accelera sulla ripresa: i dati
Il rilancio dell’area euro è iniziato nettamente ad aprile, con i servizi che sono tornati a crescere e la produzione manifatturierache ha mostrato un’espansione a un ritmo record.
I risultati riguardanti i direttori degli acquisti suggeriscono che l’Eurozona stia voltando pagina all’inizio del secondo trimestre, dopo che i blocchi intermittenti l’hanno trascinata in una doppia recessione.
A sorprendere, in positivo, i servizi: ad aprile sono cresciuti per la prima volta in otto mesi.
La ripresa manifatturiera della regione, la più forte in oltre due decenni di raccolta dati, ha continuato a essere guidata dalla Germania.
I nuovi ordini in entrambi i settori sono saliti al livello più alto dal 2018 e il portafoglio è cresciuto per il secondo mese. Insieme alla fiducia al livello più alto da quando i dati sono stati disponibili per la prima volta nel 2012, ciò ha portato le aziende a continuare ad aggiungere posti di lavoro.
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Qual è la situazione economica attuale?
Mentre le infezioni continuano a crescere in generale in tutta l’Eurozona, molte aziende si sono mostrate resilienti e un’accelerazione delle vaccinazioni ha alimentato l’ottimismo sul fatto che le restanti restrizioni possano presto essere abolite.
Tuttavia, ci sono oltre 1,5 milioni di disoccupati rispetto a prima della crisi, con milioni di lavoratori completamente dipendenti dai programmi di sostegno governativo.
L’economia non dovrebbe recuperare terreno perso fino alla metà del 2022, un anno intero dopo rispetto agli Stati Uniti.
I prezzi di fabbrica sono aumentati dalla combinazione di forte domanda, ritardi nelle consegne e il più grande aumento dei costi di input in un decennio.
I prezzi sono aumentati al ritmo più veloce dall’inizio del 2018, con aumenti per le merci ai massimi storici e quelli per i servizi i più grandi dall’inizio della pandemia.
Un problema per le imprese esiste e lo ha confermato anche la BCE. Le società non finanziarie hanno evidenziato “crescenti vincoli” alla loro capacità di rispondere alle pressioni della domanda.
I produttori sono colpiti da una carenza di input - la maggior parte dei semiconduttori - e da colli di bottiglia nei trasporti che stanno facendo aumentare i costi. Le imprese si aspettano che le tensioni sull’offerta peggiorino nel secondo trimestre, prima di allentarsi gradualmente nella seconda metà dell’anno.
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