La situazione economica dell’Eurozona e dell’Italia si aggrava con la guerra. Se l’inflazione energetica sta bloccando la ripresa europea, nel Belpaese l’incertezza domina le stime di crescita.
La guerra in Ucraina ha cambiato gli scenari economici europei e della stessa Italia.
Se nel rilancio post-pandemia si erano riposte molte speranze per il nostro Paese, spinto da un buon ritmo di ripresa del PIL e dalla forza miliardaria delle risorse del Pnrr, ora il conflitto sta cambiando le prospettive.
Gli ultimi segnali provenienti dall’Eurozona sono di stress per il settore manifatturiero, mentre dalle parole del ministro delle Finanze italiano, Franco, è tornato un tono di scetticismo sulle stime di crescita.
L’unica base certa dalla quale sembrano ripartire in questa primavera i Paesi UE e l’Italia è l’incertezza sugli sviluppi futuri.
Eurozona sempre più ostacolata dall’inflazione
L’economia dell’area dell’euro è sconvolta dall’aumento dell’inflazione e dalle nuove interruzioni della catena di approvvigionamento dopo che l’invasione russa dell’Ucraina ha aumentato i costi energetici e offuscato le prospettive di crescita globale.
Il settore manifatturiero della regione sta affrontando un balzo senza precedenti dei costi delle materie prime che alimenterà i prezzi al consumo nei prossimi mesi, secondo un sondaggio tra i responsabili degli acquisti pubblicato da S&P Global, il primo dallo scoppio del conflitto alle porte del blocco valutario.
“I dati dell’indagine sottolineano come la guerra Russia-Ucraina stia avendo un impatto immediato e sostanziale sull’economia della zona euro, ed evidenziano il rischio che cada in declino nel secondo trimestre”, ha affermato su Bloomberg Chris Williamson, capo economista di S&P Global.
L’attività complessiva è stata rafforzata dal settore dei servizi, che ha visto una domanda maggiore con l’allentamento delle restrizioni sul coronavirus.
Misure meno rigide hanno sollevato in particolare il turismo e le attività ricreative. Ma è probabile che la spinta si riveli di breve durata. Le aziende si stanno già preparando a una crescita più debole, con la fiducia che scende al livello più basso di quasi un anno e mezzo.
L’Italia avvolta nell’incertezza economica
Focalizzandosi sull’Italia, le parole del ministro Franco hanno ben sintetizzato la situazione: “Sul fronte economico, l’unico aspetto chiaro è che l’incertezza è enorme. Non sappiamo quando questa guerra finirà e come finirà e questo ha impatti sulle prospettive economiche dell’Italia.”
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Attività in rallentamento, inflazione in salita e stime nazionali di crescita riviste in modo pesante dall’UE sono attese dal ministero delle Finanze italiano.
Lo shock energetico deve essere a tutti i costi mitigato, soprattutto per gli effetti sui consumi e sulle imprese, per evitare che la ripresa perda la sua “forza propulsiva”.
Nell’incertezza, inoltre, il ministro Franco ha ribadito l’importanza del Pnrr. Entro la fine del mese dovrebbe arrivare la prima rata delle risorse UE da 21 miliardi di euro.
In gioco c’è il futuro dell’Italia e il riscatto da anni di stagnazione. Per questo, secondo Franco, la guerra in corso non deve rallentare il lavoro su obiettivi a medio termine che il Paese ha fissato con il suo piano.
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