Federal Reserve: Powell, difficile essere ottimisti

Luca Fiore

17 Luglio 2019 - 08:54

Nonostante un’economia in salute, le sfide che l’economia Usa si trova ad affrontare non lasciano tranquilla la Fed che, per bocca del governatore, ha confermato di essere pronta ad agire.

Federal Reserve: Powell, difficile essere ottimisti

“Faremo quel che c’è da fare”. Il n.1 della Federal Reserve, Jerome Powell, ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, che la banca centrale con sede a Washington è pronta ad invertire la rotta tagliano il costo del denaro della prima economia.

La view di Powell è in linea con quella degli operatori che, all’unanimità, stimano una riduzione del tasso sui Fed Funds nel meeting in calendario a fine luglio. A questo punto, resta solo da capire l’entità dell’intervento.

Secondo le rilevazioni del CME FedWatch Tool, al 70,3% l’istituto centrale ridurrà il costo del denaro di 25 punti base mentre al 29,7 per cento il taglio sarà più sostanzioso e pari allo 0,5%.

Federal Reserve: Powell, due i fattori che spingono per un taglio

Diversi funzionari della Fed nel corso dell’ultima riunione hanno espresso preoccupazione per le ripercussioni della guerra commerciale e per l’andamento dell’inflazione. Si tratta di due fattori, ha detto Powell, che “aumentano le probabilità di un incremento degli stimoli”.

“Stiamo monitorando con attenzione questi sviluppi –riporta la nota elaborata per la conferenza organizzata dall’esecutivo francese a Parigi- e valutandone le implicazioni per l’economia e l’inflazione statunitense”.

Federal Reserve: Powell, difficile essere ottimisti

A seguito della pubblicazione delle ultime indicazioni macroeconomiche, tra cui spicca l’incremento maggiore delle stime messo a segno dalle vendite al dettaglio (Stati Uniti: vendite al dettaglio sopra le stime a giugno), la Fed di Atlanta ha incrementato la stima sulla crescita del secondo trimestre di 20 punti base all’1,6% (dato annualizzato).

Nel corso dei primi tre mesi la prima economia è cresciuta del 3,1%.

Il chairman ha confermato che un tasso di crescita “solido” permette al mercato del lavoro di confermarsi in salute ma ha anche rimarcato che a causa di un’inflazione sotto il target del 2% e di una “serie di incertezze” (Brexit, debito Usa, scambi commerciali e crescita globale) è difficile essere ottimisti sul futuro dell’economia.

“Monitoriamo attentamente gli sviluppi e valutiamo le implicazioni per le prospettive dell’economia americana e dell’inflazione. Agiremo in modo appropriato a sostegno dell’espansione economica", ha aggiunto il governatore.

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