Con Draghi l’Italia è diventata «un modello in Europa», lo dice il Financial Times

Pierandrea Ferrari

26 Aprile 2021 - 19:30

Dalle colonne del Financial Times, quotidiano finanziario britannico, arriva l’endorsement al neo-premier Mario Draghi: in meno di tre mesi l’uomo che salvò l’euro ha trasformato l’Italia in “un modello in Europa”.

Con Draghi l’Italia è diventata «un modello in Europa», lo dice il Financial Times

Elogi a cascata per Mario Draghi, una pioggia di stoccate al triumvirato Conte-Salvini-Di Maio. Questo il sunto di un pezzo apparso sulle colonne del quotidiano finanziario britannico Financial Times, a tripla firma Miles Johnson, Victor Mallet e Guy Chazan, che esalta i risultati conseguiti dal nuovo esecutivo in meno di tre mesi, sufficienti a rilanciare l’Italia come “un modello in Europa”, e affossa il Governo Conte I, sul quale pesano i ripetuti imbarazzi diplomatici e, più in generale, le derive populiste.

Ft, con Draghi l’Italia è “un modello in Europa”

Secondo i cronisti britannici, infatti, l’Italia era percepita - nel biennio 2018-2019 - come un “delinquente” dai partner continentali. Colpa delle inopportune strizzatine d’occhio al movimento dei Gilet gialli, che avevano costretto il presidente Emmanuel Macron a richiamare l’ambasciatore, dei flirt con Mosca e Pechino, suscettibili di gettare più di un’ombra sulla fedeltà dell’Italia al progetto UE, e anche di quella affinità con la destra estrema, populista e anti-europea di Marine Le Pen, più volte persino ostentata e celebrata dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Ma, ora, tutto è cambiato. Riprendendo le parole di Jana Puglierin, analista dello European Council for Foreign Relations, il Financial Times vede un nuovo risorgimento per l’Italia, diventata “un modello in Europa”, con la voce di Roma che si sente “chiara e forte a Parigi e Berlino”, e sta contribuendo, in misura crescente, “a dettare l’agenda UE nel pieno della lotta alla pandemia”. Dietro la sterzata, dicono da Ft, la crisi di Governo e la nomina di Mario Draghi, l’uomo che “crede nelle istituzioni europee”.

A Draghi, di là della Manica, viene riconosciuto di aver rasserenato i mercati, tradizionalmente irrequieti quando si tratta di debito pubblico italiano e della sua sostenibilità, di dettare l’indirizzo dell’UE in materia di vaccini, come quando bloccò, primo in Europa, un carico AstraZeneca diretto verso l’Australia, e anche (a sorpresa) le parole dure espresse nei confronti di Erdogan (“un dittatore” disse Draghi), che pur avendo innescato uno scontro diplomatico sull’asse Italia-Turchia, sono ricordate sulle colonne di Ft come una mossa coraggiosa nel silenzio assordante dei partner UE.

L’Italia ritrova la centralità in Europa

Ma a favorire Draghi, sulla scena europea, sono soprattutto le elezioni incombenti in Germania e in Francia, con almeno uno tra Merkel e Macron che dovrà cedere il passo tra il 2021 e il 2022. Draghi, invece, è alla guida di un esecutivo di unità nazionale, destinato a rimanere in sella fino al 2023, e questo, secondo Ft, potrebbe rafforzare ulteriormente la centralità di Roma a livello europeo. Tra tante concessioni, Ft chiude però con le parole di Nathalie Tocci, direttrice dell’Institute for International Affairs: “Oggi Draghi è visto come un uomo che cammina sulle acque, ma non gli facciamo alcun favore dipingendolo come infallibile. Anche lui può commettere errori”.

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