L’andamento dei due principali benchmark petroliferi e delle coppie valutarie notoriamente influenzate dal greggio rispettano le correlazioni inverse. Ma una meno dell’altra: la corona norvegese potrebbe non aver concluso il recente movimento ribassista
Il petrolio ha fatto parlar molto di se in questa prima parte di anno, sia nella versione Nordamericana (WTI) che Nordeuropea (Brent).
Tra le commodity currencies sono due in particolare che risentono dell’andamento del prezzo del petrolio: USD/CAD e USD/NOK.
Il primo cambio valutario vede al denominatore la valuta canadese, influenzata dall’andamento dell’oro nero essendo il Canada uno dei maggiori produttori di greggio a livello mondiale.
Un indebolimento del prezzo del petrolio peggiora la bilancia commerciale del Paese ed a catena le prospettive di crescita dello stesso, l’inflazione e dunque il costo del denaro riconosciuto su quella specifica valuta.
Essendo i tassi di interesse il maggior market mover del mercato Forex, si comprende facilmente perché l’apprezzamento dell’oro nero influisce negativamente sui cambi sopracitati. Vediamo i dettagli.
Dollaro canadese e Corona Norvegese: le correlazioni con il Petrolio
Correlazione tra USD/CAD e WTI future. Fonte: Bloomberg
La valuta canadese non è la sola ad essere influenzata dal costo del greggio. Un’altra valuta, in questo caso nord-europea, è correlata inversamente al petrolio, nella fattispecie con l’andamento del Brent.
Correlazione tra USD/NOK e Brent future. Fonte: Bloomberg
Le correlazioni inverse tra il WTI future e il cambio USD/CAD, e tra il Brent future e il cambio USD/NOK, sono evidenti. Nel primo caso con il forte movimento discendente del WTI partito a inizio ottobre 2018, il cambio USD/CAD ha risposto in maniera immediata, apprezzandosi da area 1,2800 ad area 1,3600 nel giro di 5 mesi.
Ancora più evidente è stato lo storno a seguito della ripresa del greggio durante l’ultima decade di dicembre 2018. In questo caso ad un apprezzamento del WTI, il movimento ribassista di USD/CAD è stato molto più violento rispetto all’accelerazione precedente.
La Corona norvegese può deprezzarsi ancora
Non si può dire lo stesso per il cambio che mette in relazione il dollaro statunitense con la corona norvegese. Ad un apprezzamento del Brent il cambio ha dapprima perso terreno dai massimi a 8,8200, rimbalzando tuttavia per due volte in prossimità dell’area supportiva compresa tra 8,4400 e 8,4000.
Si evince quindi che, nonostante la struttura tecnica rialzista si sia deteriorata con l’ultimo movimento ascendente iniziato a fine gennaio, i corsi si sono riportati ugualmente in prossimità dei prezzi di fine anno.
A differenza di quanto visto su USD/CAD, USD/NOK sembrerebbe meno correlato all’andamento del greggio di riferimento. Questa evidenza potrebbe suggerire, o anticipare, un nuovo deprezzamento del cambio.
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