Mikhail Volkov, chief executive di Ingosstrakh, ha confermato che Generali intende salire nel capitale della compagnia russa. Ma l’operazione presenta un ostacolo.
Avvio di settimana con il segno meno per le azioni Generali che, a quasi due ore dall’apertura delle contrattazioni passano di mano a 16,86 euro, -0,33% rispetto al dato precedente.
Le azioni del Leone nelle ultime cinque sedute registra un calo del 2,3% mentre il saldo trimestrale segna un rialzo del 13,4%.
Rispetto a un anno fa, le azioni Generali salgono di oltre 3 punti percentuali.
Ingosstrakh: Generali vuole incrementare quota
Il Leone di Triestre vuole incrementare la quota detenuta in Ingosstrakh, una delle maggiori compagnie russe. È quanto ha detto Mikhail Volkov, chief executive della compagnia nel corso di un’intervista.
È da tempo che tra gli osservatori finanziari circola la voce della volontà di Generali di rafforzare la presenza in Russia.
“Non svelo nessun segreto se dico che le Generali vorrebbero accrescere la loro presenza in Russia”, ha detto Volkov in un’intervista rilasciata ad Affari&Finanza di Repubblica.
Ingosstrakh: Volkov, c’è un ostacolo alla salita di Generali
L’ostacolo all’operazione, ha detto il Chief executive, è che non risulta che ci siano soci disponibili a vendere. “Noi siamo manager, cerchiamo di non commentare le mosse degli azionisti. Ma per quanto ne sappia - ed è ovvio che come Ceo sia interessato a chi sono i miei azionisti - non mi risulta che ci siano soci che vogliano vendere”.
Attualmente la compagnia triestina detiene il 38,5% del gruppo assicurativo russo.
“Per noi Generali sono un azionista molto importante e con Donnet in particolare ci conosciamo. Nel nostro board ci sono tre consiglieri espressi da Generali - Luciano Cirinà, Giorgio Callegari e Paolo Scaroni - e avere professionisti di questo livello ci aiuta molto”.
Secondo le indicazioni raccolte negli ultimi mesi, Generali punterebbe ad incrementare la quota fino al 55%.
Ingosstrakh: Volkov, stiamo recuperando dopo 2018 difficile
Poco conosciuta fuori dai confini nazionali, Ingosstrakh ha una quota “significativa” del mercato domestico, intorno al 10%. “Occorre pensare che il settore è molto concentrato: circa l’80% del business assicurativo è nelle mani di dieci compagnie, e noi siamo tra quelle”.
“Siamo soprattutto una compagnia danni, attiva in tutti i settori, forti nella riassicurazione e concentrati negli investimenti in tecnologia e soluzioni digitali”, ha detto il manager.
Per quanto riguarda il 2018 della compagnia, che si è chiuso con un utile netto in calo del 38% rispetto all’anno precedente, Volkov ha dato la colpa agli investimenti finanziari, “difficili non solo in Russia ma in tutto il mondo”.
Buone nuove arrivano dall’andamento attuale, “adesso stiamo recuperando”, e dal livello di patrimonializzazione. “Vorrei ricordare comunque che siamo molto patrimonializzati e il nostro capitale ammonta a un miliardo di dollari, il doppio di qualche anno fa”.
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