Muoiono per mano di un familiare, del marito, di un fidanzato o di un ex. I femminicidi sono quasi uno ogni due giorni
Proprio nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, a Cattolica nel riminese, una 35enne è stata picchiata dal fidanzato che, al termine di una violenta lite, le ha strappato a morsi un orecchio.
La coppia originaria del perugino, era andata in Riviera per passare il sabato sera in un locale. Ieri, un uomo messicano, per futili motivi, ha strangolato la moglie di origini cinesi, erano in viaggio di nozze a Firenze.
25 novembre, Giornata mondiale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne
Lo scorso luglio erano 130 i femminicidi avvenuti in Italia nel corso dei 12 mesi precedenti. Si registra una media di 150 l’anno, quasi uno ogni due giorni. Si tratta di omicidi consumati nei contesti familiari, per mano di mariti o partner, ex o altri familiari.
Sono i dati riportati, su Facebook, dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che annuncia l’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri: le misure sul Codice rosso contro la violenza alle donne, per dare una corsia preferenziale a questa tipologia di denunce e segnalazioni. A confermarlo su Twitter il premier Conte.
D’accordo con i ministri Bonafede e Bongiorno martedì approveremo in Cdm il ‘Codice rosso’ contro la violenza sulle donne. Offriremo una corsia preferenziale alle denunce, imporremo indagini più rapide. Lo Stato è dalla parte delle donne. Vinciamo insieme #lapartitaditutti
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 25 novembre 2018
Le sentenze dicono che sul totale delle condanne per omicidi di donne, l’85 per cento sono classificabili come femminicidio, perché avvenuti in ambito familiare o all’interno di relazioni sentimentali poco stabili.
Nel 2017 sono state 2.018 le sentenze definitive per violenza sessuale, mentre 1.827 sono state quelle per stalking. Sono stati 32 i femminicidi registrati in Italia nei primi nove mesi del 2018, in calo risultano i cosiddetti reati-spia: maltrattamenti in famiglia, stalking, percosse, violenze sessuali.
Al tempo stesso crescono denunce ed arresti. L’aggressore è, per il 65% dei casi, italiano. Dati ancora allarmanti che come ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono trasversali.
“La violenza sulle donne purtroppo non conosce confini geografici, distinzioni di classe o di età: è iscritta in tante singole biografie”.
Poi il capo dello Stato ha aggiunto:
“In ogni sua forma, fino all’omicidio, non è mai un fatto privato né solo conseguenza di circostanze e fattori specifici, ma si inscrive in una storia universale e radicata di prevaricazione sulla donna. Ogni ferita fisica e psicologica inferta a una bambina, ragazza o donna, ogni ingiustificata svalutazione delle capacità femminili sono forme di oppressione antica che rendono le donne meno libere, meno uguali, subalterne, infine vittime”.
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