Il settore degli e-commerce ha subito il deterioramento delle dinamiche economiche globali. Cosa aspettarsi dal futuro del settore in borsa?
Dall’inizio del 2022, le società quotate e attive nel business dell’e-commerce hanno sofferto l’attuale complesso contesto economico globale. L’indice S&P500 sta registrando una perdita maggiore del 20% da inizio anno e i titoli che lo compongono non stanno certamente scontando il migliore dei loro giorni. Fra i settori maggiormente colpiti vi è sicuramente quello legato al mondo degli e-commerce: Amazon, Walmart, Alibaba, Shopify, eBay e Zalando.
Le perdite sono superiori al benchmark di mercato e gli utili degli ultimi due trimestri lasciano a desiderare. In molti si domandano cosa potrebbe uscir fuori dalla comunicazione dei dati finanziari di ottobre per queste società: le politiche delle banche centrali mirano proprio al raffreddamento economico e per gli analisti questo è un presupposto per osservare una diminuzione del fatturato degli e-commerce. Non si preannuncia, di conseguenza, un proseguo troppo profittevole neanche a livello borsistico, seppur la quotazione di questi titoli sia già scesa molto.
Amazon tra gli e-commerce più colpiti
Amazon è indubbiamente il leader nel settore degli e-commerce e l’andamento del prezzo delle sue azioni è considerato un leading indicator per la direzione dell’intero mercato. Lo stesso andamento dei suoi fondamentali tipicamente fornisce importanti informazioni finanziarie. Rispetto ai propri massimi, Amazon ha perso quasi il 40% in borsa: un crollo che non si verificava dal 2018. Il motivo risiede principalmente nelle conseguenze che potrebbero nascere in risposta a un ulteriore peggioramento del contesto economico globale.
In parole povere, se aumenta il tasso d’inflazione e la banca centrale sceglie di prendere ulteriori provvedimenti per raffreddare l’economia, si crea uno scenario nella quale il consumo potrebbe trasformarsi in risparmio, non stimolando quindi i fondamentali di società come Amazon. Oltretutto, i continui lockdown cinesi, frutto della politica “zero covid”, creano non pochi problemi al meccanismo di supply chain delle imprese occidentali.
Queste inefficienze dovrebbero palesarsi sui bilanci societari e per tale motivo il pubblico borsistico sta attendendo con ansia i prossimi utili di Amazon. Gli ultimi trimestri non hanno infatti fornito informazioni conformi allo scenario atteso dagli analisti più pessimisti. Dal picco del 2021, gli utili operativi di Amazon hanno subito un importante ridimensionamento come era lecito attendersi ma il fatturato continua a mantenere un andamento lineare verso l’alto.
Le altre società e-commerce crollano in borsa più del 70%
I problemi restano gli stessi anche per le altre società appartenenti al settore e-commerce. La differenza è che, aldilà di Walmart e Alibaba che hanno la fortuna di avere un business maggiormente diversificato, le altre società non possono certo vantare la solidità di Amazon. Shopify ad esempio, società operante nel settore della costruzione automatizzata degli e-commerce, in meno di tre mesi ha perso in borsa i “capitali” accumulati in più di tre anni. Dai propri massimi registra una perdita superiore all’80%, mettendo seriamente in difficoltà i propri investitori. Lo stesso vale per la sua concorrente, WIX, che dai massimi del 2021 ha perso più del 75%. Anche eBay supera in negativo le cattive performance di Amazon registrando un -50% da inizio 2022. Zalando, leader degli e-commerce incentrati sulla moda, torna addirittura sui valori del 2014.
Può essere un buon momento per acquistare azioni di società e-commerce?
Ciò che stupisce è il fatto che le conseguenze derivanti dall’aumento del tasso d’inflazione, delle politiche delle banche centrali e della crisi energetica non si siano ancora completamente mostrate in termini di consumo familiare ma solo in termini di spese societarie. Per tale motivo molti analisti sono preoccupati e sostengono che il peggio arriverà nel momento in cui le famiglie saranno costrette ad adattare le proprie spese al peggioramento del contesto economico globale.
Il settore, per quanto già abbastanza colpito, potrebbe subire ulteriormente il peso di un eccessivo raffreddamento economico o ha già scontato nel prezzo le aspettative di un ulteriore peggioramento fondamentale delle società in questione?
Qualora effettivamente il prezzo abbia già integrato queste informazioni, il settore potrebbe trovarsi nei pressi di un bottom (minimo). Altrimenti, esisterebbero i presupposti per una continuazione del trend ribassista.
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