Green pass e lavoro, dove non ci sono controlli: i settori più coinvolti

Luna Luciano

23/10/2021

Circa un milione di italiani sul lavoro senza green pass. Questo è ciò che emerge dai numeri. Non è facile controllare alcuni settori. Ecco quali sono le categorie più coinvolte.

Green pass e lavoro, dove non ci sono controlli: i settori più coinvolti

Lavoratori senza green pass. Nonostante l’obbligo di certificato verde sul luogo di lavoro, esiste una sacca di resistenza che si ostina a ignorare il decreto legge varato dal Governo e in vigore dal 15 ottobre. Gli “incontrollabili” o “fantasmi” del green pass sono un fenomeno preoccupante che sfugge regolarmente ai controlli, non esibendo il proprio QR Code.

Non avendo dati certi è difficile stabilire esattamente l’entità del problema. Secondo alcune stime si parla di circa un milione di lavoratori che ignorano e violano volontariamente la norma anti-Covid. Tra le categorie più coinvolte ci sarebbero quelle degli autonomi, ditte individuali e liberi professionisti.

Lavoratori senza green pass: cosa dicono i dati

Stimare quanti siano i lavoratori senza green pass non è semplice, ci si può solo affidare ai dati e fare qualche calcolo. Gli italiani in età lavorativa, tra i 20 e i 65 anni, non ancora vaccinati sono circa 5 milioni; provando a incrociare questo dato con quello del tasso di occupazione in Italia pari, secondo l’ISTAT, al 58,1%, si ottiene il numero di lavoratori senza green pass per vaccinazione. La stima è quindi di circa 2,9 milioni.

A questo dato si deve sottrarre, per eccesso, chi ha il pass perché guarito dal Covid, chi è in malattia, in ferie o in maternità, giungendo così a un numero compreso tra i 2,3 e i 2,5 milioni di lavoratori. Il calcolo lungo, forse un po’ tedioso ma necessario, non finisce qui. A questi deve essere sottratto chi si reca al lavoro con il certificato anti-Covid, ottenuto tramite tampone. Stando agli ultimi aggiornamenti del 20 e 21 ottobre i tamponi effettuati sarebbero circa 1,4 milioni. In questo modo si giunge alla stima finale che vede oltre un milione di lavoratori recarsi ogni giorno a lavoro, aggirando i controlli, non mostrando il QR Code. A questo punto però è necessario capire a quale categoria questi “fantasmi” appartengano, individuando quali sono i settori più coinvolti.

Lavoratori senza green pass: le categorie più coinvolte

Fabbriche, uffici e aziende sono da escludersi data la facilità di controllo che si ha sia nel campo del privato che del pubblico. È verosimile che si tratti di quelle categoria per le quali fin dall’inizio ci si è preoccupati di una loro “incontrollabilità”: liberi professionisti e partite Iva.

Queste due categorie infatti possono ricevere i propri clienti in studio senza dover essere controllati. Commercialisti, avvocati, lavoratori di ditte individuali (idraulici, elettricisti ecc.) non sono costretti a mostrare il proprio green pass, a meno che questi non si rechino presso un ufficio pubblico o non lo richieda il proprio cliente. Lo stesso vale per colf o badanti che lavora con gli anziani, la categoria più fragile che ha pagato il prezzo più alto dallo scoppio della pandemia.

Senza green pass: cosa dice l’Ispettorato del lavoro?

I casi di lavoratori senza green pass possono essere molteplici e diversi e a spiegarne le cause è stato l’Ispettorato del lavoro. Risulterebbe complicato, se non difficoltoso, controllare i lavoratori che appartengono alle categorie della libera professione. Gli accertamenti sono infatti ostacolati dall’impossibilità di individuare ogni lavoratore e l’accesso al loro luogo di lavoro. Un esempio lampante può essere quello di un libero professionista che si reca a fare un sopralluogo, si può parlare di un avvocato, un idraulico, un falegname, un architetto, senza che questo debba per forza mostrare il certificato. Pur ammettendo che si riesca a fermare un libero professionista senza green pass, al momento del controllo bisognerebbe provare che il soggetto si stia effettivamente recando a lavoro e non a casa. Lo stesso discorso può essere valido per i titolari che si dovrebbero “auto-controllare” il green pass.

Emerge quindi una falla nel decreto legge che sta nell’impossibilità di controllare a tutti i lavoratori il certificato anti-Covid, come la norma richiede. La legge, entrata in vigore il 15 ottobre, è stata pensata dal Governo Draghi per invogliare i cittadini a vaccinarsi, ma questa non sembra aver sortito alcun effetto su questa sacca di resistenza di lavoratori senz green pass.

Iscriviti a Money.it