In Israele nuovo giro di vite per contrastare la variante Delta che sta dilagando nel Paese: green pass obbligatorio dai tre anni in su, restrizioni per le attività commerciali e per i turisti.
Nello Stato di Israele, che si trova a fare i conti con una violenta quarta ondata, tornano delle nuove restrizioni per cercare di contenere la diffusione di Covid-19, tra queste anche l’obbligo di green pass dai tre anni in su.
Le nuove regole entreranno in vigore dal 18 agosto e prevederanno anche delle restrizioni nei centri commerciali e nelle aree adibite allo shopping, prevedendo quello che è stato definito “Codice Viola” con cui si autorizza la presenza massima di una persona ogni 7 metri quadrati. Il governo di Israele ha previsto inoltre uno stanziamento straordinario da destinare agli ospedali, in modo tale da poter rafforzare le strutture e renderle pronte ad un possibile picco di ricoveri.
Green pass obbligatorio dai tre anni in su in Israele
Nello stato di Israele tutti i cittadini al di sopra dei tre anni dovranno essere in possesso del green pass. Il premier Naftali Bennett ha infatti detto che “dobbiamo guadagnare tempo affinché la campagna di vaccinazione entri in azione”, dato che è “in atto una corsa fra il diffondersi della variante Delta e la campagna di vaccinazione. Dobbiamo tenerci pronti ad affrontare una situazione in cui si verifichi un aumento simultaneo dei ricoveri in tutti gli ospedali”.
Nello Paese, a partire dal 30 luglio è stato dato il via anche alla somministrazione della terza dose del vaccino di Pfizer a più di 700.000 cittadini over 60 che si erano vaccinati con la doppia dose da più di cinque mesi. Le vaccinazioni per i giovani invece sembrano procedere a rilento.
Restrizioni anche per i turisti
Lo Stato di Israele ha deciso di introdurre nuovamente delle restrizioni per i turisti in arrivo da circa una trentina di Paesi, Italia inclusa, che prevedono la quarantena obbligatoria. I cittadini Israeliani invece, salvo specifiche motivazioni, non potranno recarsi in alcuni Paesi esteri, come Gran Bretagna, Spagna, Turchia e Cipro.
L’obiettivo del governo infatti è quello di non superare la soglia critica di ricoveri che potrebbe mandare in affanno il sistema sanitario, fissata a 1.000 malati gravi (al momento sono circa 400). Tuttavia secondo il professor Eran Segal dell’Istituto Weizman di Rehovot “entro la fine di settembre” anche in Israele si potrebbe superare la tanto temuta “linea rossa”, facilitata anche dalla riapertura delle scuole in programma per il 1° settembre.
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