Temporaneamente sospeso il green pass per accedere al Parlamento UE. La decisione sarebbe giunta dopo i continui ricorsi presentati da alcuni eurodeputati, tra questi l’ex-leghista Francesca Donato.
Green pass sospeso. È una vittoria dal retrogusto amaro quella ottenuta dai deputati no green pass del Parlamento Europeo. Sembrerebbe che il Tribunale dell’Unione Europea abbia deciso di sospendere l’imposizione del certificato verde. Una vittoria per adesso temporanea. Infatti il Presidente del tribunale UE dovrebbe emettere una seconda decisione stavolta definitiva, ma non è ancora dato sapere quale sarà.
La notizia è stata riportata dalle prime pagine della stampa belga, qui si legge che la decisione del Tribunale sarebbe seguita ai continui ricorsi presentati da alcuni eurodeputati e dal personale del Parlamento, ma rimane l’obbligo di presentare il risultato negativo di un tampone, una delle vie percorribili per ottenere il green pass.
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Green pass sospeso al Parlamento UE: cosa è successo?
Non sarà più obbligatorio mostrare il certificato digitale Covid per accedere al Parlamento europeo. È questa l’ultima notizia che giunge da Bruxelles. Il tribunale dell’Unione avrebbe deciso di sospendere temporaneamente il green pass a seguito dei molteplici ricorsi presentati da parte del personale del Parlamento, e da alcuni eurodeputati “no green pass”.
Il presidente del tribunale dell’Unione europea ha deciso di sospendere temporaneamente l’imposizione del Green pass per l’accesso agli edifici del Parlamento europeo
È con queste parole che la stampa belga rende noto la vicenda all’opinione pubblica, e sebbene sia giunta poco fa la notizia, alcune fonti interne del Parlamento non ne sono ancora a conoscenza, non avendo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Con molta probabilità sarà domani che verrà emessa la nota del Parlamento europeo, che rende ufficiale quella che al momento è una sentenza temporanea. Una sentenza che è sembrata una vittoria per i no pass, ma è davvero così?
Green pass sospeso: è davvero una vittoria per i no vax?
La sospensione temporanea del green pass è sembrato essere un passo obbligatorio al Presidente del tribunale UE, il quale nel testo della sospensiva ha giustificato la propria decisione. Sarebbe quindi apparso “necessario” al Tribunale sospendere l’esecuzione dell’obbligo del green pass per l’interesse di una buona amministrazione della giustizia.
Gli eurodeputati no pass hanno accolto la decisione del Tribunale con gioia, e tra questi è presente l’ex-leghista Francesca Donato, la quale da sempre si trova in prima linea, sia in Italia che in Europa, contro l’estensione del certificato verde. L’eurodeputata ha condiviso un articolo della stampa belga come prova della sua informazione. Molteplici sono stati i messaggi di supporto per questa conquista. Molto fieramente la Donato ha poi voluto far sapere di essere stata “una dei 5 eurodeputati ricorrenti". Il successo della sospensiva sarebbe quindi per la Donato “un segnale molto positivo”, in quanto né lei, né i colleghi tanto meno i lavoratori dell’Europarlamento, che hanno promosso il ricorso, dovranno presentare il proprio green pass.
Per quanto questa decisione potrebbe sembrare una vittoria no vax, in realtà non è cosi. Infatti la decisione del Tribunale non stabilisce un completo libero accesso agli edifici del Parlamento. Gli eurodeputati no pass, così come i lavoratori, potranno accedere alla sede dell’UE solo dopo aver esibito un autotest negativo, ossia il modo alternativa per ottenere il green pass per chi non è vaccinato. Forse alla luce di tutto questo non si può ancora parlare di una vittoria no green pass.
UE, Green pass sospeso: a quando la decisione definitiva?
La sospensione temporanea del green pass ha sorpreso non poco l’opinione pubblica e per quanto si parla di un provvedimento temporaneo, non si può far a meno di domandarsi quando si consocerà l’esito definitivo del Tribunale dell’Unione Europea. Per adesso non si ha una data precisa. Ciò che è certo è che nelle prossime è attesa una seconda pronuncia, che potrebbe imporre lo stop definitivo oppure revocarlo del tutto. Solo allora si potrà concretamente discutere della faccenda, guardando anche alle conseguenze a livello europeo.
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