INPS, crollo delle assunzioni durante il lockdown e boom di cassa integrazione: i dati

Martino Grassi

23/07/2020

L’INPS ha diffuso i dati con cui fotografa l’impatto del coronavirus sul mondo del lavoro. Nel periodo del lockdown si è assistito ad un crollo delle assunzioni e ad un record di ore di cig richieste.

INPS, crollo delle assunzioni durante il lockdown e boom di cassa integrazione: i dati

Durante il lockdown il mondo del lavoro ha subito una dura contrazione tanto che i nuovi contratti attivati hanno registrato un calo vertiginoso facendo registrare un crollo dell’83% rispetto allo stesso periodo del 2020, fa sapere l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Nello stesso periodo inoltre si è registrato anche un record di ore di cassa integrazione richieste. Per quanto riguarda le nuove assunzioni invece, nei primi 4 mesi sono state quasi un milione e mezzo, con un decremento di circa il 39% rispetto all’anno precedente.

Secondo quanto riportato dall’INPS sarebbe da ricollegare all’emergenza sanitaria e alle conseguenti misure restrittive e di contenimento che sono state imposte, comportando anche la chiusura e il blocco di tutte le attività commerciali e produttive non ritenute essenziali, come stabilito dai vari DPCM emanati nel corso degli scorsi mesi.

Lavoro: i dati del lockdown dell’INPS

La flessione, rende noto l’INPS, ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, ma è stata particolarmente accentuata nelle assunzioni con contratti di lavoro a termine. Oltre alle assunzioni sono nettamente diminuite anche le cessazioni, nel primo quadrimestre infatti, nel settore privato, sono stati interrotti 1,7 milioni di contratti, segnando un calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In particolare nel periodo di marzo ed aprile il calo è stato del 47%, grazie anche all’introduzione del decreto che vietava il licenziamentoper ragioni economiche”. Analizzando invece la variazione netta, ossia la differenza tra le assunzioni e le cessazioni, il dato più evidente riguarda i contratti a termine. Nello specifico, per questa tipologia contrattuale il numero di cessazioni è stata nettamente superiore rispetto ai contratti attivati. Per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato invece si è assistito ad un +18.357. Il rialzo è dovuto in larga parte anche al blocco dei licenziamenti stabilito dal decreto “Cura Italia”, che quindi non ha potuto controbilanciare le nuove assunzioni con i licenziamenti.

Record di ore di cassa integrazione

Nel periodo del lockdown diverse aziende hanno deciso di mettere in cassa integrazione i propri dipendenti, poiché non era possibile farli lavorare. L’Istituto di Previdenza Sociale ha diffuso anche i dati sulle richieste della cig. In totale dal 1 aprile al 30 giugno sono state richieste e autorizzate oltre 2.000 milioni di ore, di cui circa 1.000 milioni di cassa integrazione ordinaria, mentre altre 600 milioni per l’assegno ordinario dei fondi di solidarietà e infine i quasi 400 milioni di cassa integrazione in deroga.

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